Piantumare

Piantumare

È un verbo molto usato, col significato di mettere a dimora alberi, piante o arbusti, viti comprese, ma a impiegarlo è soprattutto il linguaggio burocratico, tant’è che è perfino finito in alcune leggi e normative, e questo dovrebbe subito insospettire. Si tratta infatti di una parola fantasma che nella lingua italiana non esiste, come non esistono tutti i suoi derivati e correlati. La maggior parte dei dizionari la ignora, e quei pochi che la registrano lo fanno mettendo le mani avanti, sottolineando cioè che si tratta di una voce gergale che sostituisce (male) l’italianissimo “piantare”, ed è molto comune solo negli ambienti e negli scritti di basso profilo tecnico. Ma da dove arriva? Qual è il suo etimo? I pochi dizionari che l’hanno accolta la fanno derivare da un’altra parola di dubbia origine: “piantume”, la pianta coltivata in semenzaio da trapiantare. Che sia l’ennesima italianizzazione di un termine in uso nel web? Macché: è la traduzione in italiano della parola “piantumà”, che significa travasare. Ma non in lingua inglese: in dialetto lombardo.


© Riproduzione riservata - 15/11/2011

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