L’esigenza di difendere la miglior produzione enologica porta, dopo vari tentativi, all’introduzione delle denominazioni d’origine con il Dpr 930/1963. La classifica geo-qualitativa della Legge 164/1992 e il Testo Unico. Verso una linea europea.
L’articolo fa parte della Monografia Cinquant’anni di storia del vino (Civiltà del bere 1/2024)
Si potrebbe dire che all’uscita del primo numero di Civiltà del bere, il 10 gennaio 1974, il percorso normativo di protezione per legge della miglior produzione enologica italiana si trovasse di qualche passo indietro ad un punto cronologicamente medio tra il varo del celebre Dpr 930/1963, “capolavoro domestico” di Paolo Desana (1918-1991), e quello della Legge 164/1992, “magistero europeizzante” di Mario Fregoni.
È comunque opportuno, prima di passare in rassegna i provvedimenti degli ultimi 50 anni, fare un passo indietro nel tempo, fino agli inizi del secolo scorso, quando le prime istanze di tutela dei nomi d’origine del vino trovarono in Italia ragioni commerciali e di contrasto alla concorrenza sleale e alle imitazioni.
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