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Roero, prelibatezza del grande Piemonte

Roero, prelibatezza del grande Piemonte

Chi cerca un turismo enogastronomico tranquillo, lontano dalle folle e da eventi commerciali, fatto di gusti autentici, può scegliere il Roero senza tema di sbagliare. In questa fascia di territorio piemontese alla sinistra del fiume Tanaro, in provincia di Cuneo, confinante con quelle di Asti e di Torino, l’ospitalità è caratterizzata da cortesia e discrezione. Buona parte della ricettività è di tipo familiare e ci si sente un po’ a casa. Le bellezze paesaggistiche e le suggestioni dei centri storici dei piccoli comuni sono quasi celate in territori che cambiano rapidamente d’aspetto salendo in quota: dai coltivi del fondovalle, alle colture di frutta e alla vite, per arrivare ai boschi.

Vigne a ridosso del borgo di Castellinaldo, in provincia di Cuneo

DOVE NASCONO I ROERO DOCG – Le colline del Roero sono caratterizzate da una forma appuntita e questo è dovuto ai terreni in parte sabbiosi, retaggio di una storia geologica che ha portato alla formazione delle “rocche”, canaloni profondi che corrono da Cisterna d’Asti, fin quasi a Bra; dalla parte opposta, sui primi rilievi della sinistra del fiume Tanaro, le alture si fanno più dolci. Queste due fasce racchiudono l’areale della Docg Roero, un rettangolo delimitato dai comuni di Montà e Pocapaglia per le Rocche e da quelli di Govone e di Santa Vittoria d’Alba per le colline del Tanaro. A questi ambienti che costituiscono due dei tre percorsi golosi che seguono, si aggiunge quello di Canale, nel cuore della Denominazione. La direttiva principale alla scoperta del Roero è Asti-Alba-Bra.

PICNIC FRA ROCCHE E CIABÒT – Le rocche sono dei canaloni dovuti a un fenomeno geologico che ha causato una lunga spaccatura del terreno e corrono in direzione nordest e sudovest lungo una cresta naturale che parte da Cisterna d’Asti per arrivare a Pocapaglia e concludersi a Bra. I ciabòt sono delle piccole case usate come ricovero degli attrezzi contadini e occasionali rifugi per maltempo o incontri amorosi. Tutt’attorno il paesaggio di viti, frutteti e boschi. Camminare in mezzo a tanto verde, magari con un cestino da pic-nic di cose buone, è una proposta più che allettante. Da ormai una decina d’anni l’Ecomuseo delle Rocche (www.ecomuseodellerocche.it), che ha sede a Montà, organizza queste passeggiate sulla rete sentieristica del Roero. Sono coinvolti otto comuni che corrono lungo la cresta delle Rocche per diciotto percorsi tematici. L’obiettivo è di far arrivare il turista al centro storico di queste gradevoli cittadine, fargli lasciare l’auto e fargli scegliere uno dei percorsi: a piedi, in bici o a cavallo. Poiché ciascun itinerario ha forma ad anello la partenza e l’arrivo sono nello stesso posto. La lunghezza è mediamente di 4-6 chilometri, ciascuna pista è fornita di cartelloni con spiegazioni e indicazioni. Di recente è stato introdotto l’audioguida Mp3, un portatile che è possibile caricare col percorso desiderato.

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© Riproduzione riservata - 30/12/2013

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