La rassegna stampa internazionale di Civiltà del bere #4

La rassegna stampa internazionale di Civiltà del bere #4

Notizie da tutto il mondo, selezionate tra decine di giornali, riviste e blog di ogni Paese e di ogni lingua, per rimanere sempre aggiornati su ciò che accade oltre confine. E per sapere cos’hanno detto di noi

NEL MONDO

# Perdite

In California

Secondo un’analisi dell’impatto del Coronavirus sulle vendite di vino californiano riportata da The drinks business, i viticoltori di tale area potrebbero perdere 437 milioni di dollari. A stilare il rapporto è stato Jon Moramarco della società di consulenza bw166, il quale teme che che le vendite online non saranno in grado di compensare le perdite. John Aguirre, presidente della California Association of Winegrape Growers (CAWG), ha dichiarato: «I coltivatori californiani sono abituati ai mercati ciclici, ma la pandemia di Covid-19 minaccia di trasformare un anno negativo in una catastrofe finanziaria per molti di loro».

In Spagna

Due mesi dopo il primo sondaggio condotto dalla Federación Española de Vino (FEV) sugli effetti della crisi da Covid-19, quasi il 94% delle Cantine del Paese afferma di essere ancora in difficoltà. In media, la fatturazione durante il primo semestre dell’anno è diminuita del 38,7%, ma a essere più colpite sono state le microimprese, che registrano un calo del 54%. Per quanto riguarda le previsioni future, le aziende vinicole stimano che per il 2020 il fatturato subirà una riduzione media di circa il 28% e solo il 35% di queste ritiene di poter recuperare i livelli di fatturazione pre-crisi prima del 2021, mentre il 56% pensa che la ripresa non avverrà fino al 2022. Alla luce di questi dati, il FEV ritiene necessari gli aiuti del governo tramite iniziative concrete per un settore che è vitale per l’economia spagnola (Mercados del Vino y la Distribuciòn).

In Francia

Secondo quanto riporta France24 il settore vinicolo francese, che impiega circa 700.000 lavoratori e che prima della pandemia stava già combattendo contro i dazi del 25% imposti da Donald Trump nel 2019, rischia ora di perdere fino a un terzo dei vigneti. Aubert Lefas, enologo e segretario generale della confederazione dei viticoltori della Borgogna, avverte che i piccoli vigneti di famiglia andranno a scomparire perché non si hanno più le risorse per mantenerli; finiranno così per essere venduti a grandi gruppi internazionali: «perderemo il know-how, il savoir-faire che accompagna il nostro commercio, lo stile di vita francese», afferma preoccupato Lefas.

Ma il calo delle vendite del vino è globale

IWSR, l’Ente di ricerca che si occupa di analizzare il mercato delle bevande, segnala un calo delle vendite globali del vino nel 2020 fino al 13,6% (nel 2019 si era registrata una perdita dell’1,1%). Le vendite tramite e-commerce non riescono a compensare le gravi perdite e durante un webinar organizzato con Vinexpo sull’impatto del Covid-19 sulle tendenze globali del bere, l’amministratore delegato della IWSR Mark Meek ha inoltre affermato che il vino ha meno probabilità di riprendersi rispetto ad altre bevande perché soffre su più fronti, come il cambiamento climatico, le battaglie sui dazi americani e la Brexit: tutte problematiche che sopravviveranno anche dopo che si troverà un vaccino per il Covid-19 (Vinex).

Intanto, la Cina…

Si prepara a diventare il secondo più grande mercato del vino al posto della Francia. Anche se quest’anno il consumo di vino in Cina diminuirà del 24,4%, stanno però aumentando i consumatori che comprano vino tramite e-commerce (che è quindi un canale in forte crescita e rappresenta ora oltre il 30% delle vendite totali di vino sul mercato cinese) e si prevede che le importazioni riprenderanno più forti di prima. Buona è la richiesta di vino italiano e australiano, mentre sta calando l’interesse per i vini di Bordeaux. (Vino Joy News).

Perdite economiche, ma anche umane

È morto a 86 anni il gigante dell’industria vinicola statunitense Anthony ‘Tony’ Terlato. Wine Spectator, tra i primi a riportare la triste notizia, ripercorre in un lungo articolo la vita di Terlato: dal lavoro nel piccolo negozio di vini e liquori del padre, alla costruzione di un’azienda leader nella distribuzione e importazione di vino, fino alla produzione vinicola in ben quattro Paesi. «Tony Terlato ha fatto così tanto per il mondo del vino», ha dichiarato Marvin R. Shanken, editore di Wine Spectator; in particolare ha fatto conoscere agli Stati Uniti vini di alta qualità, soprattutto italiani. La notizia è stata ripresa anche da Civiltà del bere.

# Razzismo e vino

The Court of Master Sommeliers senza Master

Tutto è partito da una denuncia su Instagram della sommelier Tahiirah Habibi, che ha parlato pubblicamente di una delle sue esperienze di razzismo nel settore vitivinicolo. Tristemente coinvolta nella vicenda è l’importante organizzazione The Court of Master Sommeliers, i cui membri, durante un esame, hanno preteso di essere chiamati ‘Master’ come posizione di superiorità rispetto all’esaminanda che, dopo aver comunque passato la prova, ha deciso di non seguire più la strada del Master Sommelier (MS). Dopo lo scandalo molti MS si sono allontanati da questo titolo, denunciando una completa mancanza di empatia, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca e di razzismo che hanno coinvolto gli USA (Food and Wine).

Il video di denuncia è stato ripreso da più testate di settore e non. Su The Washington Post il giornalista Dave McIntyre racconta come, nonostante il successo, The Court of Master Sommeliers, protagonista anche di pellicole come Somm e del nuovo film di Netflix Uncorked, non sia stata negli ultimi anni esente da critiche e gravi problematiche, non da ultima la crisi da Coronavirus, che minaccia di cambiare completamente il sistema della ristorazione.

Anche VinePair ha recentemente ripreso le critiche di Tahiirah Habibi, che più di ogni altra cosa denuncia l’omertà e il fatto che dopo l’omicidio di George Floyd da parte della polizia di Minneapolis non ci sia più tempo per un cambiamento graduale. Non ci sono vie di mezzo e l’iniziale silenzio stampa della Court of Master Sommeliers ha ulteriormente infuocato la polemica.

DICONO DI NOI

Le conseguenze dei dazi americani in un grafico

Secondo un’analisi dell‘American Association of Wine Economists (AAWE) a maggio 2020 le importazioni di vino negli Stati Uniti dall’Italia erano il doppio di quelle dalla Francia. Il grafico, che riporta dati a partire da gennaio 2015, mostra andamenti piuttosto simili per Italia e Francia fino a un evidente e brusco calo per quest’ultima in corrispondenza dell’ottobre 2019, data in cui sono stati inseriti i dazi del 25% sui vini francesi.

Burton Anderson, 50 anni di studi sul vino italiano

Sono ancora pochi i libri scritti in inglese dedicati al vino italiano. Pioniere della materia fu, senza dubbio, lo scrittore americano Burton Anderson, che da oltre 50 anni promuove l’enologia italiana tramite articoli e volumi: su tutti The Wine Atlas of Italy, pubblicato nel 1990. A ricordare e lodare il lavoro e la dedizione di Anderson per i prodotti italiani è il giornalista Walter Speller sul sito di Jancis Robinson.

Una tutela per vigneti storici ed eroici

Forbes riporta l’importante notizia che coinvolge i vigneti storici ed eroici d’Italia. Tali coltivazioni finalmente verranno tutelate per legge grazie alla firma di un nuovo decreto da parte del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. I vigneti eroici ricadono in aree soggette a rischio idrogeologico o dove le condizioni orografiche creano impedimenti alla meccanizzazione, oppure in zone di particolare pregio paesaggistico, o nelle piccole isole. Sono considerati storici, invece, i vigneti antecedenti al 1960; fatto curioso secondo il critico del vino Ian D’Agata, dato che il sistema delle denominazioni di origine italiane è nato proprio a partire da quegli anni.

(Ri)scoprire il Verdicchio di Matelica

Il giornalista Eric Asimov sul New York Times dichiara: «la qualità dei vini bianchi italiani è in generale aumentata negli ultimi 20 anni, inclusa quella del Verdicchio». E se fino a poco tempo fa Asimov era principalmente a conoscenza del Verdicchio dei Castelli di Jesi, di recente ha scoperto la zona di Matelica, di cui consiglia tre vini: Le Salse, Verdicchio di Matelica Doc 2018 di Cantine Belisario, il Verdicchio di Matelica Doc 2018 di Bisci e il Verdicchio di Matelica Doc 2019 di ColleStefano.

@CHI SEGUIRE SUI SOCIAL

L’American Association of Wine Economists (AAWE) è molto attiva sui vari social network. In particolare su Twitter – @wineecon – l’AAWE pubblica, sotto forma di grafici, numeri e curiosità i risultati di importanti ricerche a proposito di economia e vino. L’AAWE vanta membri esperti del settore provenienti da tutto il mondo.

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© Riproduzione riservata - 09/07/2020

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