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Nove elenchi per Natale (8). Per gli incontentabili di Alessandro Scorsone

13 Dicembre 2010 Civiltà del bere
Se dovessi consigliare uno o più vini a palati esigenti, mi preoccuperei di spostare l’attenzione su bottiglie che hanno storie di uomini da raccontare piuttosto che sulla celebrità di un’etichetta. Inizio dal Nordest, con uno Schioppettino di Cialla 2001, longevo, fuori dalle mode, difeso dall’espianto di legge dalla Famiglia Rapuzzi, per poi passare a un Amarone della Valpolicella 2006 di Sergio Zenato, che nasce dalla selezione delle migliori uve della Valpolicella classica e, sempre per rimanere in Veneto, una poesia della natura, la vite maritata al gelso, il Raboso Gelsaia  2007 di Giorgio Cecchetto. Possiamo puntare anche su un grande Barolo Gabutti Piè Franco 2001 di Teobaldo Cappellano, uomo ostile alle mode che tendono a offuscare la bellezza e il fascino naturale del “Nebiolo”, come si chiamava un tempo. Scendendo non potrei non passare da San Patrignano con il Sangiovese Avi Riserva 2007, dove le storie di uomini che hanno conosciuto la sofferenza trionfano con la qualità. In Romagna, dalla Fattoria Paradiso alla memoria di Mario Pezzi un Barbarossa Il Dosso 2005. Per uscire ancor di più dagli schemi, un vino di cui poco si parla in Toscana, il Monteregio 2008 di Tenute Costa, dalla Vigna di Gavorrano in Maremma. Da Pontelatone a Caserta con il Trebulanum 2007 da vitigno Casavecchia del sempre appassionato Michele Alois, riscoperto dai Borboni. In Puglia, potremmo provare piacevoli sensazioni con il Patriglione 2001 di Cosimo Taurino, un Negroamaro in purezza. In Sicilia, l’eleganza del Nerello Mascalese e del Nerello Cappuccio si esprimono nel Faro Palari 2005 di Salvatore Geraci. In chiusura i dolci. Nel Lazio il Muffo 2007 di Sergio Mottura e tornando in Friuli il Picolit di Cialla 2008, altra meravigliosa storia della natura. Il comune denominatore è il cuore, ecco perchè non smetterò mai di dire che il vino si beve sempre con il cuore prima ancora del prezzo o della notorietà, ma soprattutto ricordiamoci di non aspettare buone occasioni per regalare una bottiglia, l’occasione siamo noi ogni giorno. Alessandro Scorsone è il direttore della residenza del presidente del Consiglio dei ministri e maestro di cerimonia a Palazzo Chigi. Ha servito il vino a tutti i capi di Stato e di Governo e ai loro ospiti internazionali. Per questo sa bene come soddisfare anche i gusti più particolari. Ci suggerisce etichette destinate a chi davvero conosce il vino, ma non si accontenta di un semplice regalo. Apre nuove vie di piacevolezza agli incontentabili. Le bollicine di Gianni Legnani I bianchi di Adua Villa I classici di Cesare Pillon Il primo approccio di Giorgio Cotti L'annata di Roger Sesto Il naturale di Fabrizio Penna Le novità di Alessandro Torcoli L'esclusivo di Enzo Vizzari

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