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Feudi Studi. Il territorio nei vini di Feudi di San Gregorio

Feudi Studi. Il territorio nei vini di Feudi di San Gregorio

Dei 798 vigneti dove opera, Feudi di San Gregorio ha scelto i più espressivi per dare vita al “laboratorio creativo” di Feudi Studi. «L’idea alla base è produrre le medesime varietà in terreni diversi, per esprimere l’essenza del vitigno in rapporto al territorio, riducendo al minimo l’intervento dell’uomo» spiega Pierpaolo Sirch, guru della vigna (fondatore dei Preparatori d’Uva con Marco Simonit) e amministratore delegato della Cantina. L’esito del progetto Feudi Studi è una selezione di etichette a tiratura limitata (fino a 2.000 bottiglie), che per questa terza edizione conta un rosso, il Taurasi Docg Candriano 2011, e quattro bianchi annata 2014: Greco di Tufo Docg Contrada Laura e Contrada Bussi, Fiano di Avellino Docg Contrada Arianello e Fraedane. Li abbiamo degustati ieri in anteprima a Spazio Milano di Niko Romito, insieme a Pierpaolo Sirch, Federico Graziani, il presidente Antonio Capaldo e il direttore commerciale Alessandro Palmieri.

L’Irpinia, anomalia del sud

2016-05-04 20.18.55L’Irpinia presenta caratteristiche climatiche anomale rispetto al resto del sud Italia. La presenza degli Appennini, la maggiore frequenza delle precipitazioni e le grandi escursioni termiche danno vita a vini verticali, di grande sapidità e freschezza. Il progetto Feudi Studi nasce nel 2011 per portare in bottiglia le diverse sfumature di quest’area produttiva eterogenea, dove le condizioni pedologiche variano anche all’interno del medesimo vigneto. Non bisogna dimenticare, infine, una terza importante variabile: l’approccio dell’uomo alla vigna, che muta e si distingue seguendo la morfologia del territorio. In Irpinia la vendemmia è necessariamente manuale, e questo agevola la raccolta delle uve in partite separate. Alla stessa filosofia, che articola il lavoro in piccole particelle di vigna, oggi fa riferimento l’intera produzione della Cantina di Sorbo Serpico (Avellino).

I vitigni di Feudi Studi: Greco, Fiano, Aglianico

Dopo un percorso di ricerca e selezione tra vigna e cantina, la linea di vini Feudi Studi debutta sul mercato nel 2014 con due Fiano di Avellino Docg vendemmia 2012: Contrada Arianello e Sorbo Serpico. L’anno seguente la gamma in bottiglia prevede insieme ai due Fiano (Contrada Arianello e Fraedane invece di Sorbo Serpico) due Greco di Tufo Docg: Contrada Laura e Contrada Bussi. Con la new entry di quest’anno – Taurasi Docg Candriano vendemmia 2011 – Feudi Studi arriva a cinque etichette. «Ma in cantina abbiamo ancora decine di Greco, Fiano e Aglianico, da diverse parcelle», specifica Pierpaolo Sirch: non tarderanno ad arrivare altre sorprese. In attesa di conoscere le prossime novità, degustiamo i frutti di questo progetto votato al territorio.

Greco di Tufo Docg Contrada Laura e Contrada Bussi 2014

2016-05-04 20.19.46L’identità del Greco è profondamente legata all’Irpinia, unico territorio in cui il vitigno trova dimora e piena espressione. È una varietà che ama i terreni gessosi e drenanti, qui associati a frequenti precipitazioni. Dopo la vendemmia manuale, le uve vengono lavorate il più velocemente possibile a bassa temperatura. Vinificate solo in acciaio, sostano sulle fecce fini fino a maggio-giugno; una parte svolge la malolattica, per equilibrare l’acidità naturale del vino. I due Greco di Feudi Studi provengono da terreni adiacenti, due versanti di collina, in una zona di miniere di zolfo. Ma se il Greco Contrada Laura associa freschezza e citrosità, sentori di pompelmo, il Greco di Contrada Bussi è più minerale, vira con decisione verso piacevoli note sulfuree.

Fiano di Avellino Docg Fraedane 2014 e Contrada Arianello 2014-2013-2012

Il Fiano, al contrario, si adatta a diverse zone produttive, esprimendo sensibilmente le caratteristiche di ogni territorio. Non è l’unica differenza tra le due varietà, tutto fuorché “gemelle”. A partire dalla vigna, dove il Greco è ben più difficile da gestire rispetto al Fiano. Quest’ultimo, inoltre, invecchia con maggiore equilibrio, sebbene sia dotato di un’acidità più contenuta. Per questo in cantina va lavorato con attenzione: la malolattica parte spontaneamente, ma va bloccata per mantenere la freschezza del vino, abbassando la temperatura. Le parcelle selezionate da Feudi Studi ne testimoniano la sensibilità ai diversi terroir. Fraedane 2014 mostra il profilo fiorito e fruttato, più maturo e generoso, del Fiano, Contrada Arianello ne esalta le note erbacee, di camomilla, offrendo un calice più integro. Quest’ultimo è «un modello, il più didattico dei Fiano» secondo Federico Graziani: insieme a lui ne saggiamo l’interessante evoluzione nel tempo, degustando anche Arianello 2013 (ottima annata, di spiccata freschezza) e 2012 (più matura e strutturata).

Taurasi Docg Candriano 2011

A poco meno di 700 metri di altitudine sorgono i filari di Candriano, dove l’escursione termica tra notte e giorno registra sbalzi fino a 25 °C. Qui emerge la forza dell’Aglianico, tra le prime uve a germogliare, tra le ultime a maturare. Il Taurasi Docg Candriano 2011 è la novità di quest’anno tra le etichette di Feudi Studi. L’attento lavoro in cantina (vinificazione in acciaio e maturazione in barrique per 20 mesi) ne esalta le qualità organolettiche affinando l’esuberante tannino, tipico della varietà. In bottiglia guadagna ampiezza aromatica e una spiccata eleganza.

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© Riproduzione riservata - 04/05/2016

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