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Vigneti a Digione. Al via i nuovi impianti

27 Aprile 2016 Emanuele Pellucci
Il vigneto Borgogna è destinato nei prossimi anni ad ampliarsi grazie ad un ambizioso progetto che si propone di rinnovare il prestigioso passato viticolo di Digione. Quelli che noi conosciamo come i vigneti di questa eccezionale regione, infatti, sfiorano soltanto i confini del capoluogo, noto non solo per i vini ma anche per la senape. Ebbene, di recente la Comunità del Grand Dijon, una sorta di città metropolitana istituita nel 1976 e che oggi riunisce 24 comuni vicini con circa 250 mila abitanti, ha individuato sul proprio territorio 300 ettari di terreni che dovrebbero essere destinati ad ospitare impianti vitati. In particolare, il primo progetto interesserebbe il quartiere della Motte-Giron, a ovest di Digione, dove alcune parcelle di vigne prenderebbero il posto di un campo di grano.

Clos des Marcs-d'Or testimone del passato dei vigneti a Digione

La novità non sta tanto nell’impianto di nuovi vigneti sul territorio digionese, che già oggi ospita alcune piccole superfici, quanto nell’ampia area prevista dal progetto. Perfino nella periferia stessa di Digione, nel quartiere di Fontaine-d’Ouche, esiste infatti tuttora una piccola vigna di circa mezzo ettaro che il Comune ha dato in gestione al Domaine Derey Frères che ne ricava vini bianchi molto minerali. Questa vigna, nota come Clos des Marcs-d’Or, è stata ripiantata negli anni Ottanta a pochi passi dall’antico clos che era stato di proprietà dei Duchi di Borgogna e rappresenta una delle ultime testimonianze del passato viticolo di Digione.

Gli antichi impianti e le proprietà del territorio digionese

La presenza della viticoltura nella Côte-d’Or risale all’epoca gallo-romana, ma è solo nel VI secolo, con Gregorio di Tours, che si hanno le prime tracce scritte della presenza di vigne a Digione. Se nel XIX secolo intorno al capoluogo si contavano almeno 1.000 ettari di vigneti, oggi non ne restano che una quarantina circa. Oltre al Clos des Marcs-d’Or, il Comune di Digione è proprietario del Domaine de la Cras, a est della città, le cui vigne di Chardonnay e Pinot noir sono state date in gestione a Marc Soyard, un giovane viticoltore locale intenzionato ad ampliare la superficie coltivata. Altri impianti si trovano nell’appellation Bourgogne Montrecul, a nord della Côte de Nuits, gestiti da sette produttori che danno vita a rossi profondi e dagli aromi di frutti rossi. Curiosa l’origine del nome di questa parcella storica denominata Montrecul: sembra che il pendìo sul quale è coltivata la vigna permettesse ai lavoratori maschi di sbirciare sotto le gonne delle lavoratrici femmine chine sulle viti.
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