Tracciabilità

Tracciabilità

È davvero più affidabile, un prodotto che assicura la tracciabilità? Per fornire questa garanzia, un vino deve offrire la possibilità di individuare tappa per tappa il percorso che ha fatto per arrivare dal vigneto alla bottiglia. In che modo? Attraverso un codice riportato in etichetta, spiega il Consorzio del Brunello di Montalcino, che ha messo a punto un suo sistema. Con quel codice e con il numero della fascetta di Stato basta una telefonata, un sms, un’e-mail, e in tempo reale si può verificare l’autenticità della bottiglia, attraverso i dati che si ottengono: il nome del produttore, la partita di cui fa parte, il certificato di idoneità della commissione di degustazione, l’analisi chimica del vino. È questa la tracciabilità? E a che cosa serve, esattamente? Farebbe piacere saperlo dal vocabolario. Ma questa parola, probabilmente la traduzione dell’inglese trace­ability, su molti vocabolari non c’è e compare solo di recente sullo Zingarelli. E genera un dubbio: se la tracciabilità è così difficile da rintracciare, c’è da fidarsene?


© Riproduzione riservata - 16/04/2010

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