In Italia In Italia Emanuele Pellucci

Torrevento: occhi puntati sulla storia con il Nero di Troia

Torrevento: occhi puntati sulla storia con il Nero di Troia

UN SUCCESSO COMINCIATO CON IL VIGNA PEDALE, FIGLIO UNICO DI UNO STRAORDINARIO VITIGNO. L’OBIETTIVO È QUELLO DI RECUPERARE LE VARIETÀ LOCALI. LA NUOVA LINEA DEI VIVACI

Vigna Pedale

Vigna Pedale Castel del Monte Riserva Doc

È il Nero di Troia, storico vitigno autoctono alla base della Doc Castel del Monte (normalmente vinificato insieme all’Aglianico) il cavallo di… Troia (scusate il bisticcio) dell’azienda Torrevento, con il quale da anni si fa largo per affermare i propri vini tra i consumatori più esigenti. Dal 1993 lo fa con il Vigna Pedale, il top di gamma, prima etichetta a uscire sul mercato “figlia unica” del Nero di Troia. E da allora, grazie alla straordinaria qualità di questo vino, è stato un continuo successo anche a livello internazionale che ha valorizzato la fama non solo dell’azienda, ma dell’intera Puglia.

Con i suoi circa 200 ettari di vigneti di proprietà e altrettanti in conduzione in differenti zone della regione, Torrevento è una delle più importanti realtà del panorama vitivinicolo pugliese. Un’azienda che ha novant’anni di storia alle spalle, iniziata nel 1920 da Francesco e Domenico Liantonio con una piccola cantina a Palo del Colle e continuata da Gaetano, figlio di Francesco, che nel 1948 acquistò la tenuta (monastero, cantina e 57 ettari di vigneto circostante), oggi posseduta dalla terza generazione, a capo della quale è Francesco Liantonio. Una bellissima proprietà, a poca distanza dal suggestivo castello ottagonale di Federico II di Svevia.

Pur ponendosi sul mercato nazionale ed estero come azienda ambasciatrice di tutte le varietà tipiche pugliesi, Torrevento ha la sua “missione” nel recupero e nella valorizzazione dei vitigni autoctoni del territorio. Oltre al Nero di Troia,  il Bombino bianco, il Bombino nero, il Pampanuto, l’Aglianico, il Moscato di Trani, il Negroamaro e il Primitivo. «Questi antichi vitigni storici», spiega Francesco Liantonio, figlio di Gaetano, «fanno parte del patrimonio non solo

F Liantonio

Il patron Francesco Liantonio

produttivo, ma anche culturale della Puglia, in particolare delle aree vocate alla vitivinicoltura di qualità, che sono quelle di Castel del Monte, delle Murge, del Salento e della Valle d’Itria. Vogliamo quindi produrre vini tipici, in un contesto innovativo ma profondamente ancorato alla tradizione, con un rapporto qualità-prezzo eccellente, rappresentativi dell’intero territorio, che possano essere ambasciatori della nostra vitivinicoltura nel mondo: questa è la nostra filosofia, anzi direi la “missione” di Torrevento».

Tra le recenti novità in Cantina, Torrevento presenta la nuova linea di vini Vivaci, i Maremosso Bianco e Rosé Igt Puglia, leggermente frizzanti, ottenuti dalle varietà di Bombino bianco e Bombino nero e vinificati in purezza. Dai vigneti di proprietà e da quelli in conduzione, l’azienda produce nel complesso etichette Doc e Igt, suddivise in varie linee: dai Classici pluripremiati Vigna Pedale Castel del Monte Riserva Doc, Torre del Falco Igt Murgia, Bacca Rara Igt Puglia Bianco e Kebir, Igt Puglia, ai Castel del Monte Doc; dai Varietali Matervitae alle Rare vigne (Faneros Salice Salentino Rosso Doc, Sine Nomine Salice Salentino Riserva Rosso Doc e Ghenos Primitivo di Manduria Rosso Doc) fino agli Innovativi (Dulcis in Fundo Moscato di Trani Doc Dolce, Solstizio Igt Murgia vino Novello, fino ai citati Maremosso).

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© Riproduzione riservata - 18/07/2011

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