In Italia

In Italia

Speciale Toscana: Castello di Querceto

18 Ottobre 2012 Emanuele Pellucci
Ecco il quinto dei 22 ritratti aziendali dedicati alla regione Toscana: Castello di Querceto di Greve in Chianti (Firenze). Sull'argomento sono già on line anche la panoramica regionale delle Doc e Docg I nostri report: Toscana e i dossier sulla Cantina Banfi di Montalcino (Siena), Carpineto di Greve in Chianti (Firenze), Casale Falchini di San Gimignano (Siena) e Castello di Bolgheri (Castagneto Carducci, Livorno).

Lunga vita alle nostre etichette

TERRENI MOLTO RICCHI DI MICROELEMENTI ALLA CONFLUENZA DI SUOLI CHE SPESSO, IN DEGUSTAZIONE, RIESCONO ADDIRITTURA A PREVALERE SUGLI ASPETTI VARIETALI. UN TERRITORIO AMICO E L’APPASSIONATA RICERCA DEL CRU Sei bottiglie del 1904, altrettante del 1909, qualcuna in più del 1935 e così via fino agli anni Cinquanta, ordinatamente disposte su una scaffalatura in legno nell’angolo più remoto del sotterraneo del maniero: è questo il sancta sanctorum che custodisce la storia del Castello di Querceto, da 115 anni dimora dei François. Storia di una famiglia ma anche di un vino, perché in quelle vecchie bottiglie di Chianti Classico, più volte assaggiate con successo negli ultimi trent’anni, sta la dimostrazione che questo vino può avere una longevità impensabile se prodotto in zone favorite da determinati terroir. E quello di Querceto, sulle alte colline dei monti del Chianti nella zona di Dudda, sopra Greve, è uno di questi. L'IMPORTANZA DEL TERRITORIO - «I nostri vigneti», spiega Alessandro François, «si trovano in terreni ricchi di microelementi alla confluenza di suoli con caratteristiche diverse. Tutto ciò finisce per influenzare le loro qualità organolettiche; e, infatti, al variare delle zone si trova la corrispondenza sui vini. Certo, non è facile stabilire se questo incida sulla longevità, ma sono convinto che sia un fattore importante». Una natura dei terreni che riesce talvolta a prevalere sugli stessi aspetti varietali, tanto che spesso in degustazione vini da Sangiovese e da Cabernet Sauvignon finiscono quasi per assomigliarsi. I tecnici dicono, in questi casi, che è il territorio a marcare il vino più che il vitigno. «Altro punto importante», sostiene François, «è l’influenza del microclima sia per l’altitudine, sui 400/500 metri, sia per la presenza di boschi intorno ai vigneti, che favoriscono escursioni termiche notevoli che giovano all’uva». LE ETICHETTE - Questa variabilità di caratteristiche delle diverse particelle di vigneto ha suggerito all’azienda la produzione di vini da singole vigne, ricchi di carattere e di personalità ben definite. Si tratta di appezzamenti di tre o quattro ettari di superficie ciascuno, che danno origine ai cru del Castello di Querceto: Cignale, Il Sole di Alessandro, Il Querciolaia, La Corte e Il Picchio. Eccetto quest’ultimo, che è un cru di Chianti Classico Docg, gli altri sono rossi Igt Colli della Toscana Centrale. In linea con il pensiero e la filosofia di Alessandro François, le produzioni medie dei singoli appezzamenti sono limitate e oscillano, per il Chianti Classico, fra 45 e 50 ettolitri per ettaro, mentre per i cru scendono a 40-45 ettolitri, salvo i nuovi vigneti ad alta densità che possono produrre quantità più elevate garantendo comunque la massima qualità. Tutte etichette prestigiose, prodotte in circa 15 mila bottiglie ciascuno (su una produzione totale di 400 mila ricavati dai 60 ettari di vigneto di proprietà), con un apprezzamento particolare però per Cignale, straordinario blend Cabernet Sauvignon (85%)-Merlot (15%). Anche una recente degustazione verticale di varie annate ha confermato la particolare longevità dei vini del Castello di Querceto.

In Italia

Gavi, carta di identità e appunti di degustazione di un bianco decisamente moderno

Alla scoperta della produzione Docg in 14 calici di altrettante Cantine, con […]

Leggi tutto

Doc Lago di Caldaro: tre interpretazioni della zona classica  

Le scelte agronomiche ed enologiche di Cantina Kaltern, Manincor e Klosterhof, tra […]

Leggi tutto

Surgiva e la mission di valorizzare l’originaria purezza dell’acqua

Compie 50 anni il marchio trentino della famiglia Lunelli leader nell’alta ristorazione […]

Leggi tutto

Gavi: un vino moderno, sempre più studiato e in grado di difendersi dal global warming

Nel 2023 il Consorzio di Tutela ha avviato un progetto in collaborazione […]

Leggi tutto

Conoscere per custodire: Tenuta San Guido riapre al pubblico il Rifugio faunistico Padule di Bolgheri

Istituita nel 1959 da Mario Incisa della Rocchetta, la Riserva ospita più […]

Leggi tutto

Amarone della Valpolicella: Case Vecie e la rivoluzione di Brigaldara

A 500 metri d’altezza c’è chi sta silenziosamente trovando nuovi significati per […]

Leggi tutto

Herita Marzotto Wine Estates è “Leader Esgfi” ai Sustainability Award 2025

Herita Marzotto Wine Estates è stata premiata come “Leader Esgfi” alla quinta edizione […]

Leggi tutto

Bellavista: Alma Assemblage 2, la trilogia evolve

Il secondo capitolo della trilogia realizzata dalla Cantina di Franciacorta con il […]

Leggi tutto

I 10 anni di Costa Arènte e i 20 di Duemani

Le due Cantine del polo enologico Le Tenute del Leone Alato, una […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati