Dalle Nostre Rubriche

In Italia

In Italia

Selvatico e robusto Lambrusco viadanese

2 Dicembre 2018 Roger Sesto

Il Lambrusco Mantovano Doc ammette diversi biotipi di Lambrusco nell’uvaggio. Ma il più identitario di tutti è senza dubbio il Lambrusco viadanese.

Tradizionale del territorio, dall’intensa colorazione, ha nel suo Dna un’accentuata componente selvatica, ancor più evidente rispetto agli altri Lambrusco. Questo porta a vini dai sentori di ribes rossi, fragoline e viola mammola. Un patrimonio terpenico che si traduce al gusto in sensazioni piacevolmente amaricanti, che chiudono su note mandorlate, nel quadro di una lunga, fresca, sapida persistenza.

 

Grappoli di Lambrusco viadanese

 

L’originale interpretazione di Lebovitz

Il Rosso dei Concari dell’azienda Lebovitz di Governolo di Roncoferraro (Mantova) è la punta di diamante di questa realtà mantovana, che racchiude in sé la piena identitarietà di questo frizzante della terra dei Gonzaga. Si ottiene dalle migliori uve di Lambrusco viadanese (50%), Maestri e Marani. Le uve vengono sottoposte a un periodo di criomacerazione a -5 °C e a un successivo processo di lenta fermentazione. Il tutto per esaltarne il gusto polposo, secco, intenso e calibratamente acido, e per concentrarne il bouquet, all’insegna di note fruttate di ciliegia e floreali di viola mammola. Pur ottimo bevuto nell’annata, le sue caratteristiche di robustezza, anche alcolica, lo rendono adatto a un moderato invecchiamento.

 

Davide Lebovitz

 

Per conoscere gli altri autoctoni della Lombardia clicca qui

L’articolo sui vitigni autoctoni lombardi prosegue su Civiltà del bere  6/2017. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

 

In Italia

Barolo Serralunga d’Alba: il 2022 è fuori dai canoni

A Serralunga Day, abbiamo assaggiato Barolo con la menzione geografica comunale che […]

Leggi tutto

Livon e i 40 anni della Donna alata di Erté

Era il 1985 quando Valneo Livon si innamorò di una sinuosa illustrazione […]

Leggi tutto

Rottensteiner presenta Trigon e alza l’asticella del Lagrein

A Milano ha debuttato la nuova etichetta dedicata da Judith e Hannes […]

Leggi tutto

Comitato Conegliano e Valdobbiadene: gli intenti in un Manifesto

Nata un anno fa, l’associazione ha messo per iscritto gli impegni di […]

Leggi tutto

Ricordo di Ampelio Bucci, maestro del Verdicchio dei Castelli di Jesi

Il produttore marchigiano si è spento il 21 agosto all’età di 89 […]

Leggi tutto

Alla Gorgona 10 anni dopo, dove il vino profuma di riscatto

Sull’isola-penitenziario dell’arcipelago Toscano (che è “colonia penale agricola” dal 1869) abbiamo assaggiato […]

Leggi tutto

WOW! The Italian Wine Competition 2025: le 239 medaglie d’oro

Vi sveliamo in anteprima i campioni assoluti dell’ottava edizione del nostro contest […]

Leggi tutto

La prova del tempo della Riserva Lunelli in verticale dal 2004 ad oggi

Lo chef de cave Cyril René Brun e il presidente di Ferrari […]

Leggi tutto

L’enotecnico non è più figlio di un dio minore

Il 6 giugno è stata pubblicata la legge che riconosce l’anno di […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati