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Santa Margherita Gruppo Vinicolo diventa Herita Marzotto Wine Estates

Santa Margherita Gruppo Vinicolo diventa Herita Marzotto Wine Estates

Il nuovo corporate name, che debutta nei prossimi giorni a Wine Paris, coincide con il 90° anno dalla fondazione. Simboleggia l’eredità fisica, culturale e valoriale del Gruppo, che oggi vanta un giro d’affari superiore ai 255 milioni di euro e oltre 27 milioni di bottiglie vendute in più di 90 Paesi.

“Che cos’è un nome? Quella che noi chiamiamo rosa, con qualsiasi altro nome profumerebbe altrettanto dolcemente” diceva Shakespeare attraverso i versi immortali del giovane Romeo. Eppure oggi tutto (o almeno molto) ruota attorno al naming, fondamentale per comunicare al proprio pubblico d’interesse in maniera efficace, chiara e autorevole. Come insegna il marketing: un nome forte è la conditio sine qua non per un’identità di brand vincente. Negli ultimi anni le aziende vinicole lo hanno capito e non di rado scelgono di cambiare la propria ragione sociale, anche se questo significa creare un certo spaesamento, almeno inizialmente, nella testa del consumatore. L’ultimo brand in ordine di tempo ad aver compiuto il grande passo è Santa Margherita Gruppo Vinicolo che dal 1°febbraio 2025 ha un nuovo corporate name: Herita Marzotto Wine Estates. Il debutto ufficiale è atteso per il 10 febbraio a Parigi, in occasione dell’edizione 2025 di Wine Paris.

Herita
Gaetano Marzotto, presidente di Herita Marzotto Wine Estates

Una storia che dura da 90 anni

Il rebranding avviene allo scoccare di un compleanno speciale: i 90 anni del marchio, fondato nel 1935 dal conte Gaetano Marzotto a Fossalta di Portogruaro (Venezia) e oggi guidato dalla terza generazione di famiglia. Gli ultimi dati disponibili, relativi al 2023, certificano un giro d’affari superiore ai 255 milioni di euro (ultimi dati disponibili) e oltre 27 milioni di bottiglie vendute in più di 90 Paesi. “Abbiamo raggiunto questo traguardo mantenendo fede al lascito del fondatore, che puntava a realizzare – in ben altro contesto economico e sociale – un polo agroalimentare innovativo, capace di integrare natura e tecnologia insieme, puntando alla qualità e alla genuinità dei prodotti senza compromessi e a garantire benessere e dignità a tutti i collaboratori”. Così si legge nel comunicato ufficiale diffuso a mezzo stampa.

Eredità e traguardi nel segno dell’eccellenza

In questo quadro, Herita è quindi l’emblema dell’eredità – il richiamo al termine inglese heritage è piuttosto evidente – di ciò che è stato fatto in poco meno di mezzo secolo come Santa Margherita Gruppo Vinicolo. “Un’eredità fisica, culturale e valoriale: i territori e le loro tradizione, i terroir scelti come habitat per i vigneti, le azioni messe in campo per la loro tutela, così come per l’ambiente circostante e le persone che lo abitano, la ricerca, le intuizioni, gli investimenti e le innovazioni, l’esperienza maturata in ambito enologico e l’integrazione sapiente della tecnologia al suo servizio; le nuove rotte tracciate partendo dalle più autentiche radici italiane e approdando al successo nei grandi mercati internazionali. I traguardi raggiunti con incessante impegno, l’essere fieri ambasciatori del made in Italy nel mondo, nella costante tensione all’eccellenza che guida ogni idea, investimento, azione e risultato”.

Il quartier generale a Fossalta di Portogruaro (Venezia) dove viene gestita la linea di imbottigliamento

Il commento del presidente Gaetano Marzotto

«È motivo di grande orgoglio per me e i miei fratelli poter celebrare i novant’anni dall’avvio di quell’incredibile sogno che fu lo sbarco nell’agroalimentare compiuto da nostro nonno», ha commentato il presidente Gaetano Marzotto, che porta il nome del nonno fondatore. «Non è riduttivo dire che dove c’era un tempo un latifondo condotto a mezzadria, è prosperata una realtà che ha fatto la storia del vino italiano e che ancora oggi continua ad investire e a crescere. Orgoglio e, naturalmente, grande responsabilità per tutta la nostra famiglia, compresa la nuova generazione in azienda, che crede fortemente in questo progetto e che si pone ulteriori ambizioni traguardi per gli anni a venire».

Passato, presente e futuro

«Questi 90 anni che celebriamo cadono in un momento molto particolare per il mondo del vino, italiano ma non solo», ha spiegato l’amministratore delegato Andrea Conzonato. «Le incertezze geopolitiche, il cambio generazionale nei consumatori, le tensioni sui dazi che investono diversi mercati, impongono alle Cantine italiane scelte importanti e visioni di medio-lungo termine altrettanto strategiche. Sfide tutt’altro che nuove per chi segue questo business da ben 90 anni: come Herita confermiamo con determinazione il nostro programma di investimenti – che non si è mai arrestato neppur di fronte alle turbolenze dell’ultimo lustro – e la scelta di sviluppare la nostra presenza oltreconfine, con particolare focus negli Usa, dove siamo già fortemente presenti non soltanto sul fronte commerciale ma anche sul versante produttivo».
Herita riunisce 10 tenute: Santa Margherita, Torresella, Kettmeir, Ca’ del Bosco, Cà Maiol, Lamole di Lamole, Vistarenni, Tenuta Sassoregale, Cantina Mesa e Roco Winery. In tutto 760 ettari produttivi in Italia e 40 nella Willamette Valley in Oregon. Dal 2016 è attiva la società controllata di importazione Santa Margherita Usa, con quartier generale a Miami, per lo sviluppo del business negli Stati Uniti.

Foto di apertura: il nuovo logo Herita Marzotto Wine Estates

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© Riproduzione riservata - 05/02/2025

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