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Nasce il cru L’Aja Bruciata di Rocca delle Macìe

3 Dicembre 2022 Civiltà del bere

Non solo Chianti Classico: l’azienda toscana aggiunge un’altra anima alla sua identità battezzata nel 1973 dal regista e produttore cinematografico Italo Zingarelli. A Campomaccione e Casamaria si racconta la Maremma, inseguendo ora una nuova visione con un Vermentino da single vineyard.

Andrea Zingarelli (nella foto), figlio di Sergio e nipote di Italo, aveva un sogno nel cassetto: «Realizzare un bianco importante, adatto all’affinamento e capace di migliorare nel tempo, e fatto con un vitigno del territorio». La sua idea di Maremma è diventata L’Aja Bruciata, toponimo ripescato nelle vecchie carte catastali, e impresso sull’etichetta del
nuovo vino.

L’Aja Bruciata, un bianco che non segue la moda

«Il nome di Rocca delle Macìe è ormai ben noto per i cru Chianti Classico e Supertuscan, come il Roccato. La mia idea è stata cercare di ottenere quella qualità e quella capacità di regalare emozioni nel tempo anche da un vitigno come il Vermentino». Con in testa il principio guida di un vino capace di mantenere l’integrità del frutto e la pulizia dei profumi, la scelta è caduta su un uso carezzevole del legno, «senza ossidazioni e macerazioni, ora molto di moda ma distanti dallo stile che volevamo imprimere».

Numeri limitati per il cru maremmano

Le uve vengono da una singola vigna di 5 ettari nella Tenuta di Casamaria su suoli di tessitura franco sabbiosa, con la presenza di arenarie quarzose, a un’altitudine media tra i 135 e i 150 metri sul livello del mare. Per l’annata di debutto, la 2021 in commercio da marzo 2023, sono state realizzate appena 1.800 bottiglie. L’obiettivo, per i prossimi anni, è quello di arrivare a 3.500. Una produzione limitatissima per la quale è prevista un’evoluzione in cemento sui lieviti per 6 mesi con frequenti bâtonnage, con una parte delle fecce fini (appena il 3-5%) che compie un veloce passaggio in barrique e infine qualche mese di evoluzione in bottiglia.

Con Andrea Zingarelli la nuova generazione di Rocca delle Macìe

L’Aja Bruciata, primo single vineyard bianco dell’azienda, rappresenta in tutto e per tutto l’espressione della nuova generazione di Rocca delle Macìe. «Dopo il Sergioveto, un Igt che ho trasformato in Chianti Classico Riserva cambiando il suo stile, questo è il primo progetto che ho concepito e curato in prima persona», prosegue ancora Andrea Zingarelli. «Pensato insieme a Lorenzo Landi, consulente enologo, il nuovo vino è stato seguito come fosse un bimbo e con grande entusiasmo dai “giovani” del nostro team tecnico».

Perchè puntare sul Vermentino

«La scelta stessa del Vermentino, invece di uve come Chardonnay e Viogner, da tempo utilizzate in Toscana, ricalca la precisa volontà di voler dare un’interpretazione inedita e una visione nuova di un’uva bianca autoctona. Volevo riuscire a capire fino a che punto ci potevamo spingere con le nostre uve, quali fossero i limiti di un vitigno, molto affascinante da allevare e vinificare, per ottenere risultati oltre l’eccellenza. E spero di esserci riuscito».

ROCCA DELLE MACÌE

località Le Macìe 45
Castellina in Chianti (Siena)
0577.73.21

info@roccadellemacie.com
www.roccadellemacie.com
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Realizzato in collaborazione con Rocca delle Macìe

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 4/2022. Acquista

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