Resveratrolo
La vicenda del dottor Dipak Das, direttore del Cardiovascular Research Center dell’Università del Connecticut, indagato da un’agenzia federale, l’Office for Scientific Integrity, e scoperto in flagrante frode per aver falsificato 145 volte i suoi studi sul resveratrolo, l’antiossidante contenuto nel vino rosso, allo scopo di attribuirgli proprietà salutistiche, testimonia che il conflitto d’interesse non è pericoloso solo in politica. Dalle aziende che commercializzano prodotti contenenti quel principio attivo, Das percepisce infatti diritti grazie a parecchi brevetti scaturiti dalle ricerche. Risultato? Negli anni scorsi si era esagerato nell’esaltare le virtù del resveratrolo nel vino come rimedio preventivo alle malattie cardiovascolari; adesso, per contraccolpo, c’è chi sostiene invece che sia cancerogeno. È poco credibile che il vino provochi malattie: lo si beve da almeno duemila anni, possibile che nessuno se ne sia accorto prima? Però è anche vero che lo si beve da così tanto tempo perché dà piacere, non perché è un medicinale.
© Riproduzione riservata - 22/05/2012