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Il sogno di diventare un produttore (di successo): percorsi virtuosi ed errori da evitare

15 Marzo 2024 Civiltà del bere
Il sogno di diventare un produttore (di successo): percorsi virtuosi ed errori da evitare
© Fancycrave1 - Pixabay

Tutto quello che c’è da sapere prima di intraprendere quest’affascinante ma tutt’altro che semplice professione. I consigli di Alberto Buratto, esperto di gestione aziendale, marketing e comunicazione enologica, tra i docenti del programma Wine Business Management del MIB di Trieste 

Il sogno di diventare produttori di vino è un viaggio affascinante che richiede non solo passione enologica ma anche una solida pianificazione strategica. Creare un vino di successo è un’arte che abbraccia la cura, l’attenzione ai dettagli e, soprattutto, scelte ponderate sin dalle prime fasi del processo. Per chi decide di non acquisire una cantina esistente ma di dare un’impronta precisa sin dall’inizio al proprio vino, il percorso è ancora più stimolante e complesso.

Ricerca e definizione del tipo di vino da produrre

La prima decisione cruciale è definire il tipo di vino che si desidera produrre: bianco, rosso o magari una bollicina? Questa scelta va oltre il gusto personale; deve tener conto del mercato di destinazione. Se il vino è destinato a essere venduto su larga scala, è necessario stabilire un prezzo competitivo e avere chiare referenze di prodotti simili.  Al contrario, se si punta a una nicchia di consumatori, si gode di una maggiore libertà d’azione. È importante sottolineare che, nonostante ogni produttore consideri il proprio vino il migliore, la realtà è spesso diversa. Pertanto, la prima azione da intraprendere è identificare il tipo di vino desiderato, esplorare la concorrenza e condurre degustazioni alla cieca con il target di clientela. Solo così si potrà comprendere appieno a cosa mirare.

Qualità e target, un binomio da considerare

Nella mia esperienza, mi è capitato più volte di dover agire con il vino pensato per coniugare la qualità desiderata dal produttore con le preferenze del mercato. Ad esempio, ho lavorato su vini che, pur avendo un profilo organolettico eccellente, non si adattavano al target di clientela previsto, causando giacenze di magazzino significative. Questo sottolinea l’importanza di una solida base di ricerca nella scelta della tipologia del vino da produrre. È fondamentale comprendere che per commercializzare con successo il vino, è necessario imbottigliarlo, affinarlo e farlo degustare ai potenziali clienti.

Massima attenzione al legame vitigno-territorio

La scelta del vitigno e del territorio è un passo successivo cruciale e strettamente interconnesso. Non ci si deve lasciare sedurre solo da aspetti estetici, romantici o economici. Il vitigno è l’anima del vino, e la sua scelta deve derivare da una profonda comprensione delle caratteristiche climatiche e del terreno del territorio selezionato.  La sintonia tra vitigno e ambiente è la base irrinunciabile per ottenere uve di alta qualità. La selezione accurata del territorio è la prima pietra miliare verso il successo enologico.
Fattori come la natura del suolo, il clima e l’esposizione al sole influenzano il carattere unico di un vino. La ricerca dettagliata e l’analisi delle condizioni pedoclimatiche contribuiranno a individuare un terreno che esprima al meglio il potenziale del vitigno prescelto.

Ricerca dettagliata e analisi tecniche preliminari

Come quando si costruisce una casa, è essenziale effettuare analisi tecniche per garantire coerenza tra ciò che si desidera e ciò che offre il terreno. Un vigneto è un investimento per 50 anni!
Mi è capitato di gestire il problema di un vigneto in una collina, in cui erano stati fatti i carotaggi per capire la conformazione del sottosuolo a 1,5 metri di profondità. Su quella base era stato deciso il portainnesto, il clone e l’orientamento. Ma dopo 6 anni, un importante smottamento ha distrutto il vigneto perché a poco più di 2 metri di profondità c’era una superficie di scivolamento originata da una circolazione idrica per infiltrazione con successivo accumulo di acque meteoriche e irrigue, con conseguente progressiva diminuzione dell’attrito interno, facilitata dalla presenza di marne a bassa permeabilità. Questo episodio evidenzia l’importanza di come sia fondamentale eseguire una ricerca dettagliata e analisi approfondite delle condizioni pedoclimatiche prima di prendere decisioni cruciali.

Come scegliere l’enologo adatto al progetto

Altro tassello fondamentale è l’enologo, figura cruciale nel plasmare il profilo organolettico del vino. La scelta dovrebbe basarsi su esperienze pregresse, competenze e stile personale. È consigliabile coinvolgere l’enologo fin dalle prime fasi del progetto, dalla definizione del progetto stesso alla scelta del vitigno e del territorio. Questo richiede tempo, ma i risultati si vedranno nei decenni successivi.
Un errore tipico è la mancanza di un filo conduttore unico nel processo decisionale, con attori diversi che introducono idee contrastanti. Non è raro trovare vigneti messi a dimora su richiesta del primo enologo che poi vengono reinnestati, con conseguenti costi e fallanze, o addirittura estirpati e reimpiantati.

La pianificazione del budget e l’impatto finanziario

La passione è il motore che guida la creazione di un vino straordinario, ma è altrettanto importante mantenere una visione economica. Evitare di farsi trascinare da emozioni che potrebbero distogliere l’attenzione dalla redditività è cruciale. Pianificare attentamente il budget a 15 anni è essenziale, considerando l’impatto finanziario a lungo termine. Creare un vino è un investimento a lungo termine che richiede una comprensione approfondita degli investimenti necessari. Dal vigneto alla cantina, dalla vinificazione all’invecchiamento, dalla presentazione alla vendita, ogni fase richiede risorse finanziarie.
Una pianificazione oculata e una valutazione accurata delle prospettive di ritorno sull’investimento sono fondamentali per evitare sorprese finanziarie che potrebbero mettere a repentaglio il progetto. In definitiva, la passione può guidare il percorso, ma è la combinazione di passione ed economia che conduce al successo nel mondo affascinante della produzione vinicola.

L’articolo è stato scritto da Alberto Buratto, manager di lungo corso nel settore enologico, consulente e docente di Wine Business Management al MIB di Trieste

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