
I nuovi corsi della Scuola di potatura della vite da gennaio anche via web
A gennaio ripartono i corsi della Scuola italiana di potatura della vite, il progetto formativo ideato nel 2009 dai “preparatori d’uva” Marco Simonit e Pierpaolo Sirch. Aperta a tutti, operatori di settore ma anche studiosi e semplici appassionati, la proposta didattica per l’anno 2011 si arricchisce di importanti novità. Prima fra tutte l’attivazione di un servizio di streaming web che permette ai partecipanti di seguire le lezioni direttamente via internet, senza doversi spostare, e di rivederle on demand quando più lo desiderano.
Rispetto all’anno precedente aumenta anche il numero dei corsi attivati e le collaborazioni con prestigiose università e istituti di ricerca che sostengono il Metodo Simonit e Sirch di potatura soffice della vite: in Piemonte l’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo e Slow food, in Valle d’Aosta il Cervim (Centro di ricerche, studi e valorizzazione per la Viticoltura di montagna) e Institut agricole régional, in Trentino l’Istituto agrario di San Michele all’Adige e l’Istituto sperimentale di Laimburg, in Friuli Venezia Giulia il dipartimento di Viticoltura ed enologia dell’Università di Udine, in Toscana il Centro studi Enzo Morganti di Castelnuovo Berardenga (Siena) e il dipartimento di Patologia del corso di laurea in Viticoltura ed enologia dell’Università di Firenze. Tra le Cantine coinvolte ci sono la Feudi di San Gregorio a Sorbo Serpico (Avellino), la San Felice di Castelnuovo Berardenga (Siena) e Bellavista di Erbusco (Brescia).
Il centro si propone di “recuperare l’antico mestiere del potatore” e ogni corso prevede 32 ore di lezioni divise in due fasi: 20 ore invernali, tra gennaio e febbraio, con spiegazioni teoriche e parti pratiche in vigna dedicate agli interventi sul legno in fase di potatura; e 12 ore in tarda primavera per le operazioni sui germogli. Il costo è di euro 280. «Riteniamo che la ricerca sia il futuro», spiega Marco Simonit, «perciò oltre ad aprire le scuole stiamo investendo molto in questo settore e stiamo allacciando rapporti con importanti istituti e università italiani e stranieri affinché il nostro lavoro di potatura sia analizzato e monitorato. Non siamo gelosi del nostro Metodo, anzi desideriamo che il mondo scientifico lo studi. Siamo partiti oltre vent’anni fa dall’osservazione di antiche vigne; abbiamo poi messo a punto empiricamente il Metodo Simonit & Sirch e lo abbiamo applicato nei vigneti di molte importanti aziende italiane dal Nord al Sud. Il professor Attilio Scienza del dipartimento di Viticoltura dell’Università di Milano e poi la professoressa Laura Mugnai del dipartimento di Patologia del corso di laurea in Viticoltura ed enologia dell’Università di Firenze sono stati i primi a seguirci passo passo e a raccogliere i dati. Oggi siamo orgogliosi di poter lavorare e di confrontarci anche con altre realtà scientifiche perché crediamo che grazie allo studio si potranno individuare metodologie operative sempre più mirate ed efficaci».
Per maggiori informazioni c’è il sito www.simonitesirch.it
Tag: Attilio Scienza, Bellavista, Centro studi Enzo Morganti, Cervim, Feudi di San Gregorio, Institut agricole régional, Istituto agrario di San Michele all’Adige, Istituto sperimentale di Laimburg, Laura Mugnai, Marco Simonit, Metodo Simonit & Sirch, Pierpaolo Sirch, San Felice, Scuola italiana di potatura della vite, Slow Food, Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo© Riproduzione riservata - 23/12/2010
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