Enoteca

Enoteca

Parola non più di moda, e vale la pena di capire perché, visto che poco meno di mezzo secolo fa ha segnato una rivoluzione linguistica, ma anche di costume. Fu a cominciare dagli anni Sessanta del secolo scorso, infatti, che i negozi in cui il vino veniva commercializzato cambiarono nome, e da bottiglierie diventarono enoteche. Il fenomeno diventò di massa negli anni in cui questa millenaria bevanda cessò di essere un alimento e fu bevuta per il piacere che poteva dare. È innegabile che nei decenni trascorsi da allora una generazione di enotecari preparati e attenti ha svolto una funzione preziosa, insieme ai ristoratori più lungimiranti, nel far scoprire agli appassionati vini validi e meritevoli. Ma oggi la crisi generale ha messo in evidenza che il sistema di distribuzione del vino di qualità è troppo costoso, e l’enoteca, che ne è l’anello più sensibile, perché a contatto diretto con il consumatore finale, è la prima a risentirne. Né la grande distribuzione né Internet hanno offerto finora alternative soddisfacenti, ma non c’è tempo da perdere: o l’enotecambia o l’enotecade.


© Riproduzione riservata - 15/04/2010

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