Distillazione in crisi

Distillazione in crisi

È una pratica in estinzione, perché l’Unione Europea, che l’ha finanziata per decenni, s’è resa conto che invece di eliminare le eccedenze di vino già prodotto distillandole, è meglio evitare che vengano prodotte. Eppure è proprio la distillazione agevolata che cooperative e consorzi dell’Astigiano hanno richiesto per i 200 mila ettolitri di vino invenduto rimasti nelle loro cantine a causa della crisi. Non si può dire no ai vignaioli in difficoltà: è giusto però riconoscere che si sono comportati esattamente al contrario di quanto vorrebbe l’Unione Europea. Mal consigliati, hanno rifiutato 6,5 milioni di euro per diradare l’uva verde sulle viti, dopo aver chiesto e ottenuto un aumento dei massimali di produzione per i vini della Doc Piemonte. Con gli stessi vigneti, perciò, possono adesso produrre di più, ha sottolineato Angelo Gaja in un suo lucido intervento, «quando il vino esce già loro dalle orecchie». Chi ci rimette, in questo scontro tra due opposte filosofie? La Barbera, un vino dal grande futuro sempre rimandato.


© Riproduzione riservata - 14/12/2010

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