Di-vino

Di-vino

Il tormentone è cominciato quando qualcuno s’è accorto che eliminando il piccolo spazio tra “di” e “vino”, nei genitivi riguardanti la bevanda di Bacco, si ottiene un aggettivo, “divino”, che ha invece attinenza con il sovrumano. La tentazione di strizzare l’occhio a chi legge trasformando un banale “profumo di vino” in un “profumo divino” d’ambigua sacralità era irresistibile, ma si scontrava con una difficoltà tecnica: come farglielo capire, al lettore, che quel “divino” nasceva dall’abolizione di un vuoto divisorio? La Storia con la S maiuscola non s’è curata di registrare quale espediente sia stato inventato per primo. Sta di fatto che il bilancio è adesso di tre artifici: il trattino (di-vino), i puntini (di…vino) e la maiuscola (diVino). L’uso è diventato immediatamente abuso, e con “Scenari di…vini” non si è salvato neanche il plurale. Ma sottolineare la spiritosaggine dello Spirito di-vino con il trattino (o i puntini o la maiuscola) è come spiegare una barzelletta: non ride più nessuno.


© Riproduzione riservata - 16/04/2010

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