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Dazi: l’Australia soffre, ma prova a reagire

25 Febbraio 2021 Anita Franzon
Dazi: l’Australia soffre, ma prova a reagire

I dazi cinesi sui prodotti australiani stanno creando non pochi problemi all’isola. Le strategie per reagire puntano alla ricerca di altri mercati, ma non è semplice sostituire la Cina.

A causa della controversia commerciale tra Cina e Australia, il settore vitivinicolo australiano – finora strettamente legato al mercato cinese – sta rischiando di andare in frantumi. Da novembre 2020, i pesanti dazi che hanno travolto vino e altri prodotti australiani, hanno di fatto interrotto i rapporti commerciali tra i due Paesi.

La Cina sta devastando l’industria del vino australiano

Secondo le statistiche di Wine Australia, il valore delle esportazioni di vino in Cina è sceso quasi a zero, nonostante molte aziende vi esportassero oltre il 90% della produzione. Pechino continua a negare le tensioni, ma la soluzione alla controversia non sembra vicina; inoltre, ancora non è chiaro se i dazi saranno temporanei o diventeranno permanenti. Intanto, i viticoltori australiani soffrono e sono alla ricerca di nuovi mercati esteri. In particolare studiano quello indiano, con la sua economia in rapida crescita; ma si sondano anche altri mercati emergenti come il Kazakistan e l’Uzbekistan (CNN Business).

Anche Treasury Wine Estates subisce il colpo

Questa situazione coinvolge tutte le Aziende australiane, anche quelle più famose e strutturate come Treasury Wine Estates (TWE), che ha recentemente annunciato un forte calo dei profitti. Per TWE, che possiede marchi come Penfolds e Wolf Blass, il mercato cinese rappresenta normalmente il 30% degli utili globali, ma secondo le affermazioni dell’importante gruppo vinicolo, le esportazioni in Cina saranno d’ora in poi limitate, anche se il mercato non verrà completamente abbandonato.

I piani futuri di TWE

Il Ceo di TWE, Tim Ford, ha affermato che la società manterrà una presenza significativa in Cina per promuovere i vini del gruppo provenienti da Paesi non australiani, per mantenere i rapporti con i vari clienti e anche per preservare e proteggere la presenza del marchio Penfolds, anche dopo la scoperta delle recenti imitazioni trovate in Cina. (The drinks business). Intanto, però, TWE dichiara di avere una crescente fiducia nei suoi piani di reindirizzamento delle vendite altrove e guarda avanti puntando su una strategia per la diversificazione (Fortune).

Foto di apertura di D. Clode per Unsplash

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