Annate storiche: Casale Cento Corvi, nettare etrusco
Annate storiche di vini mitici (18): Lazio
Dalla sua genesi, nel 2000, la Cantina di Cerveteri della famiglia Collacciani è legata a doppio filo a un ambizioso progetto: il recupero di un antico vitigno “reliquia”, detto Giacchè; varietà già nota nel Medioevo (ma di probabili origini etrusche) dalle famiglie nobili locali e vinificata in uvaggio. Fino agli anni Sessanta quest’uva era ben presente nelle vigne dei Colli Ceriti, ma con l’avvento della Cantina Sociale di Cerveteri i coltivatori le preferirono vitigni più produttivi. Casale Cento Corvi ha però ritrovato alcuni ceppi originari, ancora franchi di piede e ne ha selezionato alcuni cloni, reinnestando 3.500 viti per un ettaro di vigna. Al momento la produzione ammonta a sole 3.000 bottiglie di Giacchè in purezza, oltre a un migliaio declinate in versione passito: la rarità di questo vino si spiega con la bassa resa in vigna di questa cultivar, compensata da sensazioni organolettiche di particolare pregio.
IL GIACCHÈ – La prima vendemmia di quest’uva è del 2003, con l’intento di creare un vino unico, legato a terroir e tradizione. Ecco perché tale prima vinificazione, foriera di grandi soddisfazioni, ha significato molto per l’azienda. A questa annata sono seguiti un terzetto di millesimi, 2004, 2005 e 2006, di grande qualità. «Una fra le principali difficoltà per la buona riuscita di questo vino», spiega il patron Costantino Collacciani, «sta nella mancata disciplina che l’uva tende ad avere in fase di vinificazione: un Ph basso, associato a un’alta acidità sono fattori assai delicati da gestire in fase di fermentazione alcolica, affinamento (in legno) e, prima ancora, a livello di scelte vendemmiali. Un’acidità di questo tipo rende problematico l’ottenimento di un perfetto equilibrio fra alcol, maturità polifenolica e componente acida. Anche per questo, in passato, non si vinificava il Giacchè in purezza».
LE ANNATE DA INVECCHIAMENTO – A proposito del potenziale di invecchiamento del Giacchè, Costantino Collacciani spiega come questo dipenda dalle annate: «La 2006 e 2008 hanno consentito di produrre un vino di lungo invecchiamento. I due nettari, pur differenti fra loro, hanno manifestato grande pienezza, ottimo equilibrio, ampio spettro di profumi terziari, buon contributo alcolico, tannico e acido: tutti fattori alla base della longevità».
Tag: Casale Cento Corvi, Costantino Collacciani, Giacchè© Riproduzione riservata - 26/09/2012