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Vinitaly 2023, tutti i numeri di un’edizione “a pieno regime”

7 Aprile 2023 Civiltà del bere
Vinitaly 2023, tutti i numeri di un’edizione “a pieno regime”

Così l’ha definita il presidente di Veronafiere Federico Bricolo sottolineando, insieme all’ad Maurizio Danese, l’impegno nel proporre una manifestazione sempre più orientata al business internazionale. In tutto 93 mila presenze, di cui 29.600 straniere. Un buyer su tre arrivava dall’estero.

Un Vinitaly sempre più internazionale ed export oriented, se si pensa che un buyer su tre proveniva dall’estero. È questa la prima considerazione da fare “a calici fermi”, ora che la 55esima edizione del Salone del vino italiano si è conclusa. I numeri ufficiali di Veronafiere parlano di 93 mila presenze complessive, di cui 29.600 straniere; nel 2022 ci si era fermati a 88 mila, con 25.000 visitatori stranieri.

La crescita degli operatori internazionali

A determinare la crescita sono stati soprattutto i buyer esteri, provenienti da 143 Paesi (erano 139 nel 2022). I loro ingressi hanno segnato un +20%, coprendo circa un terzo del totale degli operatori accreditati. Tra loro, più di 1000 top buyer selezionati e ospitati da Veronafiere con Ice Agenzia. La delegazione più numerosa è stata quella degli Stati Uniti, seguita da quella tedesca. Terzo posto per il Regno Unito, mentre la Cina torna quarta superando il Canada.

Il ritorno degli asiatici e la conferma degli americani

Più in generale, si è assistito ad un grande ritorno da parte dei professionals di tutti i principali mercati extra-Ue, pur nel quadro di una crescita diffusa del mercato europeo. Vero e proprio exploit dell’Asia, con un +116% sull’anno scorso trainato dal rientro dei buyer cinesi che superano le 1000 presenze. Ottime performance anche per il Giappone, +143%. Il continente americano ha registrato un +38% con boom degli Usa (+45%) e del Brasile (+46%), a cui si aggiunge un ulteriore consolidamento del Canada (+19%). Molto bene anche per l’Australia: +130%.
Numeri ragguardevoli, infine, per Vinitaly and the City, il “fuorisalone” veronese che quest’anno è ritornato totalmente nell’orbita di organizzazione della fiera. Sono state oltre 45 mila le degustazioni che hanno coinvolto gli appassionati nel centro storico cittadino: +50% sul 2022.

L’obiettivo di una piattaforma promozionale permanente

«Chiudiamo un Vinitaly finalmente a pieno regime, che ha visto una partecipazione corale di operatori, stampa e istituzioni. Siamo particolarmente soddisfatti per il riscontro che stiamo riscuotendo dalle aziende e dai territori, che rappresentano la vera forza di questa manifestazione». Questo il commento del presidente di Veronafiere Federico Bricolo nel giorno della chiusura della manifestazione. «L’obiettivo è quello di costruire con i partner istituzionali una piattaforma promozionale permanente e coordinata in grado di attrarre da un lato gli investimenti dell’incoming sull’Italia, dall’altro sul prodotto italiano all’estero con un radicamento di Veronafiere – dopo Brasile e Cina – negli Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Far East».

Il nuovo corso è cominciato con il piede giusto

«Gli investimenti fatti in favore dell’incoming estero hanno dato un primo concreto risultato a un Vinitaly, che vogliamo sempre più decisivo per il business degli espositori che per la manifestazione riservano risorse importanti», ha fatto eco l’ad di Veronafiere Maurizio Danese. «Un matching domanda-offerta che ha funzionato, come dimostrato anche dagli oltre 11 mila appuntamenti pianificati tra espositori e buyer della piattaforma Vinitaly plus, che si aggiungono a quelli fissati direttamente tra aziende e buyer. Il nuovo corso è iniziato ma non è certo terminato: Vinitaly sarà sempre vettore del made in Italy, sia qui che all’estero, se ragionerà in termini di sviluppo del settore e delle sue imprese, ed è questo che stiamo cercando di fare».

Le date di Vinitaly 2024 sono già state annunciante: il prossimo appuntamento a Verona è dal 14 al 17 aprile.

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