50 anni di storia del vino: Tenuta di Arceno, la filosofia del micro-cru
L’unica gemma italiana del panorama vinicolo della famiglia Jackson è guidata da un team internazionale di professionisti. I 112 ettari a vigneto sono suddivisi in 63 particelle, in base al suolo, e gestiti separatamente.
Da trent’anni la bandiera a stelle e strisce degli Stati Uniti sventola su una delle aziende vinicole storiche del Chianti Classico nei pressi del borgo di San Gusmè, vero gioiello architettonico del medioevo.
Un territorio caratterizzato dalla tipica sagoma a farfalla e dalla presenza di altri prestigiosi produttori.
Tra i comuni dell’area vinicola, Castelnuovo Berardenga è il più prossimo a Siena e il vino che vi si produce è giustamente riconosciuto come il Chianti Classico più senese, distinto stilisticamente dalla produzione delle aziende più a nord.
La sua storia inizia nell’anno Mille
Qui si trova Tenuta di Arceno, acquistata nel 1994 dalla famiglia Jackson, una delle più famose e longeve in California. La proprietà si estende per 1.000 ettari, di cui 112 ettari dedicati alla coltivazione della vite e 50 destinati a uliveto, ad altitudini variabili tra i 300 e i 650 metri sul livello del mare. Il resto dei terreni presenta in gran parte boschi, seminativi e tipica vegetazione autoctona. I vigneti, suddivisi in 63 blocchi, sono impiantati al 50% con Sangiovese e al 50% con varietà internazionali come Cabernet Franc, Merlot e Cabernet Sauvignon. Il vasto territorio presenta dieci diversi microclimi con una grande diversità di suoli, la cui composizione è costituita da roccia, sabbia, argilla, arenaria, basalto e scisto. Altra peculiarità è che il borgo di San Gusmè offre con le sue antiche mura di cinta uno sfondo mozzafiato ai vigneti della tenuta.
Arceno ha alle spalle una storia antica che risale all’anno Mille e nel corso dei secoli successivi i terreni dove oggi si trova la tenuta erano appartenuti a famiglie illustri come i Del Taja e i Piccolomini.
Costoro realizzarono, nel corso dell’Ottocento, giardini, laghi e costruirono molte delle ville che si trovano ancora oggi nella proprietà; a loro si deve dunque l’attuale magnificenza dei luoghi.
Il passaggio alla Jackson Family Wines
È nel 1994 che Jess Jackson e la moglie Barbara Banke acquistano la tenuta e creano l’azienda assieme al vigneron francese Pierre Seillan. Nel giro di pochi anni, si uniscono alla senese Sandra Gonzi, presente fin dal giorno dell’acquisizione della tenuta, l’agronomo pugliese Michele Pezzicoli e l’enologo italo-americano Lawrence Cronin, dando vita a un team di livello che ha portato i vini di Tenuta di Arceno a farsi conoscere sui mercati internazionali.
La proprietà toscana è una delle quasi 50 aziende vinicole che la famiglia, sotto il marchio Jackson Family Wines, possiede in varie parti del mondo, l’unica in Italia. Un vero e proprio impero del vino cominciato con l’acquisto di una proprietà in California divenuta famosa, attraverso il marchio Kendall-Jackson, per avere lo Chardonnay più venduto in America per ben 26 anni consecutivi.
Perché questo investimento nel Chianti Classico? È Pepe Schib Graciani, global brand ambassador della tenuta, origini svizzere e spagnole, a darci la risposta: «Barbara Banke, seconda moglie di Jess Jackson, ha sempre amato l’Italia, anche perché ha lontane origini italiane, e la Toscana in particolare. Inoltre, cercava un’azienda di grandi dimensioni e in grado di fare massa critica col vino di altissima qualità, e qui hanno trovato l’occasione che cercavano acquistando un gioiello vitivinicolo, sia per il suo valore paesaggistico come per la diversità orografica e pedoclimatica».
La filosofia del micro-cru
Gli impianti ad alta densità, le rese basse e i moderni metodi di vinificazione, applicati saggiamente alla tradizione toscana, si traducono oggi in vini ricchi, puri, tipicamente regionali e altamente espressivi. Nel reimpianto dei vigneti, infatti, sono state elaborate mappe dettagliate del suolo, della topografia e del clima per avere una panoramica completa della complessità dei terreni. Per assecondare questa caratteristica complessità, il terreno è stato quindi suddiviso in 63 micro-cru.
E infatti le pratiche vitivinicole aziendali si ispirano inequivocabilmente alla filosofia del micro-cru dell’enologo fondatore Pierre Seillan e di Lawrence Cronin, che lavorano insieme nella tenuta da più di 20 anni. «Nella continua ricerca di prodotti esclusivi e di elevata qualità», spiega Seillan, «abbiamo adottato la filosofia che in viticoltura si definisce micro-cru, ovvero una suddivisione ulteriore di ogni vigneto in sezioni più piccole, a seconda del terreno e della tipologia di suolo. Ognuna è caratterizzata da varietà, cloni, portainnesti e buone pratiche di viticoltura adatte al terreno. La cura, il raccolto e la vinificazione in ciascun micro-cru avvengono separatamente e diventano l’espressione unica di quella determinata sezione del vigneto. Solo nelle fasi finali della produzione li assembliamo per rispecchiare l’anima dell’azienda creando vini».
Rossi di altissimo livello
Il risultato porta a una gamma che comprende tre rossi a Igt Toscana: Arcanum, ottenuto in gran parte dai blocchi di Cabernet Franc L’Apparita e Belvedere; Valadorna, da Merlot dei blocchi Valadorna e Capraia; e il Fauno di Arcanum, blend di varietà internazionali dei blocchi della parte più bassa della tenuta. Oltre a questi, quattro etichette Chianti Classico: due Gran Selezione, Strada al Sasso e Campolupi, Riserva e Annata.
Dalla morte di Jess Jackson nel 2011, Barbara Banke è proprietaria e presidente della Jackson Family Wines, insieme ai figli Christopher, Katie e Julia, tutti intimamente coinvolti nel ringiovanimento di Tenuta di Arceno. Lavorando a stretto contatto con il team dedicato della tenuta, hanno inserito pratiche ecosostenibili e hanno elevato questa proprietà storica a una delle Cantine di riferimento della regione del Chianti Classico.
Foto di apertura: i vigneti sono impiantati per metà a Sangiovese e per metà a varietà internazionali
TENUTA DI ARCENO
località Arceno
San Gusmè, Castelnuovo Berardenga (Siena)
0577.35.93.46
info@tenutadiarceno.com
www.tenutadiarceno.com
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Tag: Arcanum, Campolupi, Chianti Classico, Fauno, Jackson Family Wines, Lawrence Cronin, Michele Pezzicoli, Pepe Schib Graciani, Pierre Seillan, Strada al Sasso, Tenuta di Arceno, ValadornaRealizzato in collaborazione con Tenuta di Arceno
Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 1/2024. Acquista
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© Riproduzione riservata - 02/11/2024