Senza confini Senza confini Elena Erlicher

I Grands Cru Classés vogliono diventare Patrimonio Unesco

I Grands Cru Classés vogliono diventare Patrimonio Unesco

I Grands Cru Classés, la più antica classificazione dei vini di Bordeaux, che risale al 1855, si sono attivati per ottenere il riconoscimento come Patrimonio dell’umanità dell’Unesco, come già prima di loro hanno fatto le cantine di Champagne e i climi dei vigneti di Borgogna. Lo ha annunciato Philippe Castéja, presidente del Consiglio dei Grands Crus Classés, durante la cena per Vinexpo di domenica sera a Château Mouton Rothschild.

LA DOMANDA UFFICIALE NEL 2015, DOPO CHAMPAGNE E BORGOGNA – Castéja spera che la domanda sia presentata nel 2015 e che la sua possibile approvazione avvenga nel 2016. Infatti, i ministeri di Cultura e Ambiente francesi hanno la facoltà di presentare all’Unesco due domande all’anno. E a gennaio 2014, la prossima sessione prevista, saranno proposte le candidature di Champagne e Borgogna, che già quest’anno sono state “posticipate” in favore delle pitture rupestri di Chauvet, che risalgono a 25 mila anni fa, e dei vulcani di Auvergne, che fanno parte del più grande Parco regionale d’Europa.

DALLA NASCITA NEL 1855 AGLI 87 CHÂTEAUX DI OGGI – Per quanto riguarda i Grands Cru Classés, Castéja ha affermato che la domanda per diventare Patrimonio Unesco era già stata preparata in occasione del 150° anniversario della classificazione, nel 2005. Ora la speranza è quella di far avverare questo sogno almeno per il 160°. La creazione della classifica risale all’Exposition Universelle di Parigi nel 1855 voluta da Napoleone III. I Grands Cru Classés comprendono 87 Châteaux, dei quali 60 nel Médoc, 26 a Sauternes, e uno nel Graves. Premier Cru o Premier Cru classé rappresentano il livello più alto della categoria Grands Crus Classés per i vini rossi provenienti dal Médoc e da Graves, e il secondo più alto per i vini del Sauternes, il cui più alto riconoscimento è il Premier Cru Superior.

IL SUCCESSO DELLA CLASSIFICA – Per perfezionare la domanda all’Unesco è stato eletto un comitato di esperti di geografia, storia ed enologia, di cui fanno parte anche Denis Dubourdieu, professore alla Scuola di enologia di Bordeaux e proprietario di Château Doisy Daene, lo storico Philippe Roudié, e lo scrittore Dewey Markham, autore di un libro sui Grands Crus Classés. «La classifica è il frutto di fattori sia naturali sia umani e nel tempo ha acquisito grande importanza», ha detto Castéja a Decanter.com. «Il suo valore risiede non solo nella bontà dei vini, ma anche nella ricchezza architettonica dei suoi Châteaux, nei mestieri artigianali come la raccolta delle uve e la potatura della vite, nella fama che ha saputo dare alla Francia in tutto il mondo».

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© Riproduzione riservata - 19/06/2013

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