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Bordeaux chiede un sistema di “giusta remunerazione”

Bordeaux chiede un sistema di “giusta remunerazione”

I produttori della regione protestano dopo le offerte nelle insegne di distribuzione Carrefour e Lidl: 1,66 e 1,89 euro a bottiglia. Prezzi che sono il riflesso di una crisi profonda su scala nazionale. Una tavola rotonda traccia la strada per aprire il dialogo e stabilire soglie di vendita più sostenibili.

Per approfondimenti: The Drinks Business, DayFrEuro, European Food Agency,  Vitisphere, Vitisphere, Le Figaro.

Qual è un prezzo equo per un Bordeaux? Certamente non 1,66 euro a bottiglia, almeno secondo gli inferociti viticoltori della Gironda. Il cartellino che ha acceso la polemica e gli animi dei produttori è apparso sugli scaffali della catena di supermercati francesi Carrefour: sei bottiglie di Aop Comte de Maignac, del negociant Maison Johanès Boubée, vendute a 9,96 euro. E non si tratta nemmeno di un’eccezione visto che nello stesso distributore un cartone di Château Fontana era reperibile a 11,82 euro (1,97 euro a bottiglia). Certamente è il nuovo minimo storico dopo quello toccato pochi giorni prima negli store di Lidl in Francia, dove un rosso di Bordeaux si poteva acquistare a 1,89 euro.

Viticoltori in protesta

I produttori di vino, ha scritto The Drinks Business, hanno sostituito le bottiglie sugli scaffali con viti sradicate in segno di protesta e consegnato ai direttori di negozio ironiche targhe premio per un prezzo tanto assurdo da annullare di fatto ogni loro remunerazione. Dal canto, suo Carrefour ha presto cancellato la promozione ma l’episodio ha avuto un’eco più forte, riaccendendo i fari sulle problematiche condizioni in cui versano molti viticoltori di Bordeaux, i quali già lo scorso febbraio si erano uniti alle manifestazioni di protesta contro l’aumento dei costi di produzione che avevano paralizzato mezza Francia.
Proteste erano andate in scena davanti alle sedi dei commercianti e a istituzioni come il Conseil régional de la Nouvelle-Aquitaine. E già alla fine di marzo, il collettivo di viticoltori Viti33 ha definito una “vergogna” i prezzi finali apparsi sugli scaffali della Gdo.

Specchio di una crisi profonda

Il malcontento è del resto lo specchio di una crisi profonda. I consumi di vino in Francia sono in forte contrazione e il governo pensa a nuovi aiuti per espiantare 100 mila ettari di vigneti sul territorio nazionale. Il surplus produttivo nel Paese è 5 milioni di ettolitri e le giacenze pesano nelle cantine, tanto che ormai non ci si fa più remore neanche a svendere il vino più pregiato. La situazione è talmente drammatica che i viticoltori stanno trattando col governo francese incentivi all’espianto perpetuo dei vigneti per 4000-6000 euro a ettaro e sul tavolo ci sarebbe anche un incentivo di 2000-3000 euro/ha per l’espianto “a tempo”, ovvero con l’impegno a non reimpiantare il vigneto per 6-8 anni (DayFrEuro)

Prevista l’estirpazione di 8 mila ettari vitati in Medoc

E proprio nel Medoc, dove è prevista l’estirpazione sovvenzionata di altri 8 mila ettari entro la fine di maggio, la situazione risulta particolarmente delicata al di fuori dei grandi Chateau. Secondo dati citati da European Food Agency ed elaborati dal CIVB (Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux) nel 2023 la denominazione Bordeaux ha rivendicato 103.210 ettari registrando un calo del -4% sul 2022 (107.748 ettari). In particolare la perdita si concentra nel Bordeaux Rouge Aoc, il cui vigneto è sceso a 28.335 ettari, – 12% sul 2022 e, addirittura, -22% sugli ettari del 2017.

Tonneau a meno di 950 euro

Il Civb ha monitorato i prezzi medi di vendita del vino all’ingrosso delle denominazioni Aoc Bordeaux, Blaye-Côtes de Bordeaux, Côtes de Bourg e Sainte-Foy-Côtes de Bordeaux. In particolare, il 18 e il 31 marzo, 52 mila ettolitri di Bordeaux rosso sono stati venduti a prezzo medio di 946 euro per un tonneau da 900 litri. Il Bordeaux rosso Supérieur a 1.192 euro. «Non è accettabile che ci siano transazioni inferiori a 1.000 euro al barile, ben lontane dalla copertura dei costi di produzione», hanno scritto in una missiva pubblicata dal portale francese Vitisphere Allan Sichel e Bernard Farges, presidente e vicepresidente del Civb, Lionel Chol, presidente della Fédération du Négoce, e Jean-Marie Garde, presidente della Fédération des Grands Vins de Bordeaux.
«Lasciamo questi mercati ad altri prodotti che hanno meno vincoli normativi, costi di produzione più bassi e rese più elevate. Per mantenere la forza della nostra immagine di vini di qualità, che si riflette nei nostri prodotti, nei nostri impegni per l’ambiente e nella nostra responsabilità sociale, le transazioni devono garantire che tutti questi costi, in costante aumento, siano remunerati» (Vitisphere).

Tavola rotonda per un prezzo remunerativo

Strozzati da margini così bassi, i produttori ora cercano di fare sistema per stabilire soglie di vendita più sostenibili, fronteggiare le imminenti modifiche alla legge EGalim (Etats Généraux de l’Alimentation) sui prezzi agricoli, attualmente oggetto di una missione parlamentare, e aprire un dialogo con distribuzione e istituzioni.
Il primo passo ha preso forma in una tavola rotonda tenutasi lo scorso 8 aprile al Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux che ha riunito 47 rappresentanti del settore della distribuzione (tra i quali Auchan, Carrefour, Intermarché, Leclerc, Lidl e Système U), esponenti della filiera vitivinicola di Bordeaux (28 tra viticoltori, commercianti, intermediari e sindacati) e cariche istituzionali (tra cui membri dei Ddt, Direction Départementale des Territoires e Dreets, Directions régionales de l’économie, de l’emploi, du travail et des solidarités).
Secondo quanto riportato da Le Figaro nel vertice sono state gettate le basi per la definizione di un “giusta remunerazione” per i viticoltori ed è stato raggiunto un “accordo di principio”: una serie di dichiarazioni d’intenti, che però hanno aperto spiragli verso la strutturazione legislativa di un contratto a livello di settore. «Ovviamente, nell’attuale contesto di squilibrio è molto complicato limitarsi ad agitare una bacchetta magica e trovare delle soluzioni», ha sintetizzato il presidente di Civb Allan Sichel. «Il punto cruciale era convenire che i viticoltori fossero equamente ricompensati per il loro lavoro». La strada, insomma, resta lunga ed è probabile che i prezzi delle bottiglie di Bordeaux continuino a fare notizia ancora per un po’.

Foto di apertura: il governo francese pensa a nuovi aiuti per espiantare 100 mila ettari di vigneti sul territorio nazionale © A. Harris – Unsplash

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© Riproduzione riservata - 11/04/2024

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