In Italia

In Italia

Bio, senza solfiti, dosaggio zero. Variazioni sul tema Prosecco

6 Novembre 2013 Riccardo Oldani
La concorrenza sempre più accesa fra "prosecchisti", alcuni dei quali di dimensioni veramente importanti come Zonin o Martini, spinge alcuni produttori, soprattutto nelle colline di Conegliano e Valdobbiadene, a cercare strade alternative per distinguersi e conquistarsi nicchie di mercato. Un esempio è il Prosecco biologico, prodotto non facile da ottenere in una zona molto fitta di vigneti trattati tradizionalmente, con il rischio di contaminazioni. Alcune Cantine particolarmente determinate e vocate ci sono riuscite però. LA FEBBRE DEL BIO - Prima fra tutti Perlage (www.perlagewines.com), che ha intrapreso questa strada fin dagli anni Ottanta, badando soprattutto al mercato tedesco, che richiede sempre di più vini bio. Gli inizi sono stati complicati, ma ora l’azienda ha una gamma estesa di Prosecco Superiore biologico e anche un biodinamico, che ha lanciato da poco, e che ha caratteristiche davvero molto interessanti. La difficoltà, spiegano in azienda, è stata soprattutto quella di trovare un ente  severo, secondo gli standard tedeschi, certificatore del biodinamico. L’azienda è dovuta andare all'estero per trovarne uno. Anche Bortolomiol (www.bortolomiol.com), tra i produttori storici della Docg, ha messo in produzione un suo Prosecco Superiore Brut biologico, denominato Ius Naturae, e la stessa cosa ha fatto di recente la cantina Il Colle (www.proseccoilcolle.it) con il Brut Colle Baio. ABBANDONARE I SOLFITI - Altra tendenza è quella di sviluppare prodotti senza solfiti, come per esempio stanno facendo i fratelli Bortolin (www.bortolin.com) che, per un miglior controllo della produzione naturale di queste sostanze hanno eliminato il doppio passaggio della fermentazione e spumantizzazione successiva in autoclave, preferendo una spumantizzazione diretta del mosto. Procedimento non nuovo, in realtà, perché anche alcuni altri produttori lo praticano, ma che limitando al minimo il contatto con l’ossigeno, riduce la nascita spontanea di solfiti. SPERIMENTARE IN CANTINA - Sul fronte delle vinificazioni particolari, al sistema classico di spumantizzazione in autoclave (metodo Martinotti perfezionato da Charmat, e poi adattato dal professor De Rosa per la produzione del Prosecco), si affiancano nuovi esperimenti di alcune aziende, che cercano una strada distintiva. Si va dal Dosaggio Zero Metodo Classico di Silvano Follador (www.silvanofollador.it) alla fermentazione in bottiglia, impiegata da Bellenda per il Brut Sei Uno, per una durata di cinque mesi dopo il primo imbottigliamento (www.bellenda.it), fino al Brut Zero di Col Vetoraz (www.colvetoraz.it), presentato in anteprima a VinoVip lo scorso luglio. VERSO IL SOL LEVANTE - Ognuno cerca insomma una via per distinguersi, pur nelle pieghe di un disciplinare che antepone l’interesse del territorio e della collettività al particolare. In attesa che arrivino i cinesi. «Il mercato della Cina», ha osservato Domenico Zonin, produttore e presidente di Unione Italiana Vini, «è tutto da esplorare e ha enormi potenzialità. Se riuscissimo a far bere loro un bicchiere di vino l’anno il nostro export aumenterebbe di un milione e mezzo di ettolitri». In questo tentativo, ancora agli inizi e particolarmente difficile, il Prosecco, Doc o Docg, potrebbe giocare un ruolo importante. «Ai cinesi e agli orientali in generale», mi rivela un giornalista di Taiwan alla sua quarta visita nelle terre di Conegliano e Valdobbiadene «piace molto, soprattutto come vino per le celebrazioni e le feste. La differenza con lo Champagne non è così chiaramente percepita da quel tipo di consumatore. Anzi, il fruttato del Prosecco risulta vincente, insieme con il prezzo, di gran lunga inferiore». Le basi per piacere e affermarsi nel mondo quindi non mancano. Si tratta ora di vedere ora quanto saremo capaci di fare, a livello internazionale e interno, per non inflazionare il mercato e proteggere i nostri prodotti. Su questo argomento leggi anche: Pedina Prosecco... Mangi o ti fai mangiare? Universo Prosecco. La strategia commerciale Le Rive, "cru" del Prosecco

In Italia

Tenuta Meraviglia, una ex cava ospita il nuovo investimento milionario di Alejandro Bulgheroni

Una cantina moderna e visionaria di 7.000 mq sul confine meridionale della […]

Leggi tutto

Cantine Lvnae lancia il progetto artistico dedicato a Numero Chiuso

In tutto 20 Jeroboam-sculture firmate dal designer Andrea Del Sere per celebrare […]

Leggi tutto

Il talk show di VinoVip al Forte ha acceso i riflettori sui giovani

Al centro dell’incontro tenutosi a Villa Bertelli lo scorso 9 giugno c’erano […]

Leggi tutto

Storia (e la prima verticale) del Carménère San Leonardo

Mai sino ad oggi erano state messe in fila diverse annate (due […]

Leggi tutto

Il “vino naturale”, corsi e ricorsi storici di un movimento che non sa fare sistema

Le polemiche emerse durante l’ultima edizione del Vinitaly hanno radici antiche, se […]

Leggi tutto

Dalla sala degli antenati entriamo nella galassia Frescobaldi

A Nipozzano, negli ambienti dell’affascinante castello medievale, accompagnati dai responsabili delle singole […]

Leggi tutto

VinoVip al Forte: ripensiamo i concetti base dei grandi bianchi italiani

Termini come longevità, esclusività, artigianalità e biodiversità, un tempo fondamentali nella definizione […]

Leggi tutto

Vini di Montagna (11): la Val di Non

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium Abbonati ora! €20 […]

Leggi tutto

Cadgal, l’altra faccia del Moscato d’Asti

Alessandro Varagnolo, che guida la Cantina piemontese dal 2023, mira a dare […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati