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Amarone De Buris: Tommasi lancia un nuovo luxury brand in Valpolicella

Amarone De Buris: Tommasi lancia un nuovo luxury brand in Valpolicella

Appena nato è già una celebrità. De Buris non è semplicemente l’ultimo vino ideato dalla famiglia Tommasi – un Amarone Classico Riserva pluripremiato in anteprima dalla critica. È anche il simbolo di un progetto di ospitalità e valorizzazione del patrimonio storico-culturale della Valpolicella.

De Buris è un sogno che ha radici lontane, quando vent’anni fa la famiglia Tommasi acquistò le vigne de La Groletta. Un territorio vocato per l’Amarone, fra i cru simbolo della Valpolicella Classica. Dieci anni dopo, la prima vendemmia di un nuovo, grande rosso, che oggi vede finalmente la luce: De Buris, Amarone Classico Riserva 2008. L’etichetta debutta sul mercato puntando alla fascia luxury.

 

Villa De Buris

 

Il plauso della critica

Dei 10 ettari vitati acquisiti, solo 1,9 sono dedicati all’Amarone De Buris. Sono i filari più alti, con suolo argilloso ed esposizione a sud ovest, che godono dei miti influssi del Lago di Garda. La materia prima che ne deriva è di altissima qualità: per l’annata 2008 l’uvaggio è di Corvina 62%, Corvinone 25%, Oseleta 8% e Rondinella 5%. Infine, dieci anni di attesa in cantina danno vita a un rosso austero, potente, raffinato, con la stoffa del grande vino. Una qualità immediatamente riconosciuta dalla critica italiana, che in anteprima ha attribuito all’Amarone De Buris i tre bicchieri del Gambero Rosso, cinque grappoli di Bibenda, quattro viti di Ais Vitae, il faccino della guida di Doctor Wine e il Platinum Award del Merano Wine Festival.

 

Uve in appassimento per produrre l’Amarone De Buris

 

Dalla Valpolicella alla Basilicata, una sola filosofia

Il gruppo della famiglia Tommasi conta 6 tenute vitivinicole in 5 regioni d’Italia – Tommasi in Veneto, Caseo in Lombardia, Casisano a Montalcino e Poggio al Tufo in Maremma Toscana, Surani in Puglia e Paternoster in Basilicata. L’obiettivo comune fra queste realtà è valorizzare alcuni fra i territori più vocati d’Italia con la produzione di grandi vini. Sul versante hospitality, appartengono al gruppo Villa Quaranta in Valpolicella, Albergo Mazzanti e Caffè Dante Bistrot a Verona e l’Agriturismo Poggio al Tufo a Pitigliano, in Maremma Toscana. La nuova realtà di Villa De Buris si inserisce in questo contesto.

 

La cantina di De Buris

 

Ospitalità di lusso a Villa De Buris

Villa De Buris si trova a San Pietro in Cariano (in via Avanzi). La “Maison” del nuovo marchio, sede della cantina, è la più antica villa veneta della Valpolicella. Una struttura che racchiude in sé duemila anni di storia del territorio: si tratta di un unicum storico-architettonico di straordinaria rilevanza, di base romana, con successivi interventi risalenti alle epoche medievale e rinascimentale e con preziosi affreschi custoditi al suo interno. Entro il 2022, a restauro completato, si trasformerà in un luogo di accoglienza di lusso.

 

Un antico affresco a Villa De Buris

 

Sostenibilità ambientale e culturale a Villa De Buris

L’intera filiera produttiva di De Buris è a basso impatto ambientale, secondo la filosofia familiare che Tommasi abbraccia da quattro generazioni. Il progetto di recupero di Villa De Buris, inoltre, culminerà nel 2019 con la creazione di una Fondazione. Un nuovo ente destinato a sviluppare progetti di valorizzazione del patrimonio storico-culturale e sostenere, nel contempo, la ricerca in campo enologico e viticolo.

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© Riproduzione riservata - 16/10/2018

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