Vistorta: terroir alla francese nelle Grave
Il conte Brandino Brandolini d’Adda, formatosi nelle migliori scuole enologiche di Bordeaux, ha le idee chiare sullo stile che devono avere i suoi vini. Il segreto dell’eleganza dell’etichetta di punta della tenuta di Sacile (Pordenone), il Merlot Vistorta, e della sua capacità di sfidare con agilità gli anni sta principalmente nel terreno, formato da argille piuttosto pesanti e da calcare: una composizione analoga a quella che si ritrova nelle zone bordolesi ove il vitigno sa dare il meglio di sé. Brandino, ci racconti del suo Vistorta: «Siamo un’azienda che ha scelto, secondo l’approccio francese, di puntare su un unico grande vino. Sulla base di questo, a partire dalla vendemmia 1996 abbiamo deciso di accantonare una parte della produzione, almeno 2-3 mila bottiglie, da rivendere in tempi
successivi». Quali i suoi segreti e le caratteristiche? «Si tratta di un vino giocato sul terroir, frutto di agricoltura biologica e di una viticoltura direi estrema; facciamo molta attenzione alla potatura e ai diradamenti. Da questo mix di fattori, otteniamo un vino dove predomina l’eleganza e la finezza, ma al contempo la capacità di evolvere molto a lungo nel tempo». Ci racconti delle annate che più la stanno emozionando. «Tenga presente che è dal millesimo del 2000 che il Vistorta è arrivato alla sua definitiva impostazione, i 10 anni precedenti ci sono serviti per affinare e mettere a punto questo progetto. La 1997, in cui figurava ancora un tocco di Cabernet, ci ha regalato un prodotto austero, ma fresco e delicato al contempo. La 1999 era all’inizio un po’ dura, ma dimostrava grande longevità, e in effetti col tempo s’è fatta elegantissima. Il 2000, una vendemmia calda, ha generato un vino maturo e colorato. Il 2004 è un altro Vistorta longevo, ricco di stoffa, ma ancora imberbe. Il 2005 è oggi austero, ma promette assai bene. L’annata del cuore? Sempre l’ultima! E la 2009 ha tutti i crismi dell’eccellenza assoluta».
Tag: Friuli Grave, Vistorta© Riproduzione riservata - 15/04/2010