Un bicchiere di vino a cena tiene lontano il diabete. Parola dell’Obesity Research Center
Uno studio condotto da un’università statunitense su oltre 312 mila consumatori di vino, seguiti per ben 11 anni, dimostra che chi beve con moderazione un buon bicchiere durante i pasti corre meno rischi di contrarre il diabete di tipo 2. Lo stesso non vale invece per altri alcolici, come birra o liquori.
Un bicchiere, bevuto durante i pasti e non a stomaco vuoto, può contribuire a ridurre il rischio di contrarre il diabete di tipo 2, quello più diffuso, che costituisce il 90% dei casi della malattia e che colpisce essenzialmente gli adulti. A indicarlo è uno studio condotto su 312.4000 consumatori di vino da ricercatori dell’Obesity Research Center, centro di ricerca sull’obesità dell’Università di Tulane, a New Orleans negli Usa. La ricerca è stata illustrata agli inizi di marzo in occasione della conferenza su epidemiologia, prevenzione, stili di vita e salute della American Heart Association.
Un nuovo approccio
Si tratta di uno studio ampio. Come spiega uno degli autori, Hao Ma, «è tra i pochi finora condotti sul vino a riguardare i momenti di consumo e il variare degli effetti del vino sul nostro organismo in base alle situazioni in cui lo si assume. Di solito, invece, le ricerche sugli effetti dell’alcol sulla salute riguardano due sole facce della medaglia, cioè quanto faccia bene o quanto faccia male». In altre parole non ci si è concentrati soltanto sulle quantità assunte, ma anche sulle modalità di assunzione. Se cioè il vino bevuto durante i pasti può avere effetti sull’organismo diversi rispetto a quando invece lo si beve in altri momenti della giornata, per esempio senza mangiare.
Effetti sull’assimilazione del glucosio
Negli Usa è molto forte la campagna contro l’assunzione di alcol che enfatizza come anche dosi minime possano provocare rischi alla salute sul breve e sul lungo pericolo; dagli incidenti d’auto ai comportamenti violenti, dall’obesità al rischio d’infarto, dalle malattie del fegato alla depressione e alle intenzioni suicide.
La spinta al proibizionismo si alterna a quella per la moderazione dei consumi. La quantità indicata anche negli Usa è di due bicchieri al giorno per gli uomini e in uno per le donne. In questo filone si inserisce la ricerca del’Università di Tulane.
«Diversi trial clinici», dice Hao Ma, «hanno mostrato che un consumo moderato può influire sul metabolismo del glucosio. Restava però da capire se questa azione potesse avere qualche effetto sul diabete di tipo 2».
Undici anni di osservazioni
Per questo sono stati seguiti consumatori di vino che avevano partecipato a una raccolta di dati tra il 2006 e il 2011. L’analisi si è dunque protratta per circa 11 anni per verificare se queste persone, oltre 312 mila, avessero sviluppato in seguito particolari tipologie. In totale, rispetto al campione totale, circa 8.600 persone hanno sviluppato diabete di tipo 2. L’analisi dei dati raccolti ha quindi evidenziato che, rispetto a chi consuma vino senza mangiare, chi lo fa durante i pasti corre un rischio inferiore del 14% di contrarre questa malattia. L’associazione alcol-cibo si è dimostrata benefica soprattutto per quanto riguarda i consumatori di vino rispetto a coloro che preferiscono altri tipi di alcolici. Inoltre gli effetti del consumo di vino, birra e liquori hanno rivelato schemi differenti. Mentre un’assunzione maggiore di vino si è rivelata associata a un rischio inferiore nel contrarre diabete di tipo 2, un consumo maggiore di birra e liquori determina, invece, un rischio maggiore.
Meglio il vino degli altri alcolici
Quali conclusioni si possono trarre da questo profluvio di numeri e statistiche? Lo spiega ancora Hao Ma: «Il messaggio che emerge è che bere quantità moderate di vino durante i pasti può prevenire l’insorgenza di diabete di tipo 2. Questo a patto che non si abbiano altre patologie sottostanti e, comunque, sempre confrontandosi con il proprio medico». Secondo Robert H. Eckel, un altro esperto che non ha partecipato allo studio, ed è stato in passato presidente dell’American Heart Association, i risultati indicherebbero che l’azione positiva «non è svolta tanto dal quantitativo di alcol presente nel vino, quanto dalla presenza di altri ingredienti, come per esempio gli antiossidanti». Eckel suggerisce ulteriori studi. Per esempio per verificare la differenza degli effetti di rosso e bianco. O approfondimenti per capire quali siano le sostanze effettivamente benefiche nei confronti del diabete.
«In ogni caso», conclude, «per chi vuole abbinare un po’ di alcol ai propri pasti, la scelta del vino può rivelarsi migliore».
Foto di apertura: rispetto a chi beve vino a digiuno, chi lo fa mangiando ha un rischio minore di contrarre il diabete di tipo 2 © H. Lopes
Tag: Hao Ma, Obesity Research Center, vino e diabete© Riproduzione riservata - 29/04/2022