Spumante Talento: un metodo, tante declinazioni

Spumante Talento: un metodo, tante declinazioni

Quanti volti ha il Talento italiano? Tanti, a giudicare dalla degustazione organizzata dall’Istituto Talento Italiano venerdì scorso nell’ambito del Forum Spumanti 2010. Un’occasione per assaggiare nove spumanti Metodo Classico italiano provenienti da Nord e Centro Italia prodotti da sole uve Chardonnay, Pinot nero e Pinot bianco, con affinamento sui lieviti di almeno 15 mesi e un tenore zuccherino inferiore a 12 g/litro. «L’Istituto Talento Italiano è nato per riunire una produzione di 25 milioni di bottiglie frammentate in numerose denominazioni e promuoverne l’immagine presso il trade e il consumatore finale», ha premesso Claudio Rizzoli, presidente dell’ente. «Siamo partiti a luglio del 2009 con 13 aziende spumantistiche, oggi siamo in 21».

Degustaz Talento

In assaggio 9 etichette di Spumante Talento Italiano provenienti da Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli, Emilia Romagna e Toscana

In degustazione, commentati da Gianni Legnani, direttore per 16 anni del Centro Informazioni Champagne per l’Italia, due spumanti trentini (Rotari e Vetrari), uno dell’Alto Adige (Arunda Vivaldi), un piemontese (Vigne Regali – Banfi), un veneto (Bisol), un lombardo (La Versa), un friulano (Cantina Cormòns), un emiliano (Tenuta Villa Tavernago) e un toscano (agricola Gavioli). Tutti esempi di come un marchio unico caratterizzato da un metodo possa essere declinato in origini diverse, tenendo fermo il fatto che anche se i vini non sono Doc le uve devono comunque provenire da vigneti iscritti a una Doc. Gli obiettivi dell’Istituto sono di consolidarne la reputazione come spumanti “a tutto pasto”.

Di fatto il panorama è quanto mai eterogeneo: si è spaziati da tonalità giallo paglierino a giallo dorato carico, da prodotti con percentuale minima (10%) di Pinot nero ad altri con quote del 70% dello stesso vitigno nell’uvaggio; spumanti in cui lo Chardonnay può arrivare a fare la parte del leone (80%) o dove si può avere la fortuna di assaggiare brut che nascono da rifermentazione in bottiglia con permanenza sui lieviti di almeno 36 mesi. La partita per la promozione del Talento a partire da un marchio comune, è, quindi, tutta da giocare.

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© Riproduzione riservata - 19/10/2010

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