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Re Manfredi. L’Aglianico del Vulture si fa “in tre”

12 Marzo 2013 Civiltà del bere
Siamo a Venosa (Potenza), nel cuore della produzione dell’Aglianico del Vulture, ai piedi del maestoso vulcano inattivo che dà il nome alla Doc più prestigiosa della Basilicata. Qui ha sede la Cantina Re Manfredi - Terre degli Svevi, rilevata 15 anni fa dal Gruppo Italiano Vini. «Alla base della produzione c’è la costante ricerca dell’eccellenza qualitativa ottenuta combinando le nuove tecnologie con le antiche tradizioni del  Vulture, nel massimo rispetto per la natura incontaminata che ci circonda», spiega l’enologo Paolo Montrone. UN TERROIR UNICO CHE DÀ VITA A 3 ETICHETTE A DOC - La tenuta si estende per oltre 120 ettari di vigneti a Guyot e cordone speronato, con al centro un’elegante masseria e la moderna cantina di vinificazione. «I suoli vulcanici, la luce e il clima continentale – con inverni rigidi, estati calde e forti escursioni termiche – creano un terroir semplicemente unico, che si traduce in vini ricchi di mineralità, sapidi e speziati», prosegue Montrone. La produzione raggiunge le 230 mila bottiglie all’anno, divise in cinque etichette: i tre Aglianico del Vulture Doc Vigneto Serpara, Re Manfredi e Manfredi Taglio del Tralcio; e le due Igt Basilicata Manfredi Bianco e Rosato. IL FIORE ALL'OCCHIELLO DEDICATO AL FIGLIO DI FEDERICO II DI SVEVIA - Il fiore all’occhiello è Re Manfredi, Aglianico del Vulture Doc: «Un vino eccezionale, dal colore rosso rubino intenso con un bouquet ampio e un gusto potente e imperioso, degno del suo nome», continua Montrone. «L’etichetta è dedicata al figlio guerriero dell’imperatore Federico II di Svevia, che amava  questi molto luoghi». 2008 LA MIGLIORE ANNATA DEL DECENNIO - Massimo interprete delle potenzialità dell’Aglianico del Vulture, Re Manfredi nasce nel comune di Venosa da viti fino a 25 anni di età per un’altezza massima di 420 metri. «L’annata 2008 è in assoluto la migliore del decennio grazie a un clima asciutto e caldo durante la primavera e l’estate, seguito da una fase vendemmiale in cui le piogge ci hanno risparmiato. Le uve alla raccolta erano sane, con un contenuto di polifenoli e zuccheri superiore al passato». L’affinamento di 12 mesi è affidato a barrique francesi nuove e di secondo passaggio di media tostatura. IL CRU SERPARA - La linea di bottiglie a base Aglianico comprende anche il Serpara, ovvero il cru aziendale, da una selezione di partite della vigna di Maschito: 550 metri d’altezza per 6 ettari, dei quali 3 raggiungono i 40 anni d’impianto. L’affinamento in barrique francesi di Allier lo ingentilisce conferendogli sentori di vaniglia, frutta candita e timo; in bocca calore e morbidezza. L'APPASSIMENTO DEL MANFREDI TT - Il Manfredi T T nasce dal pensiero di poter esprimere l’Aglianico in una versione più morbida, grazie alla particolare tecnica di appassimento su pianta denominata “taglio del tralcio”. Chiudono il quintetto le due Igt Basilicata: Manfredi bianco è un blend di Müller Thurgau e Traminer, aromatico e minerale; con il Manfredi Rosato l’Aglianico torna protagonista, vinificato con  macerazione sulle bucce e successivo salasso, poi decantato a freddo e lasciato a fermentare a basse temperature. Indirizzo della Cantina:Località Pian di Camera, Venosa (Potenza), tel. 0972.31.263, mail terredeglisvevi@giv.it, www.cantineremanfredi.com. Leggi anche il report di Civiltà del bere sull’enologia regionale Speciale Basilicata.

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