In Italia In Italia Jessica Bordoni

Friuli Grave: autoctoni e internazionali nel segno dell’eleganza

Friuli Grave: autoctoni e internazionali nel segno dell’eleganza

Pordenone Wine&Food Love, la festa dei “saperi e sapori” enogastronomici che ha animato la cittadina friulana durante il weekend di San Martino, si è chiusa con successo lunedì 12 novembre. A dispetto del maltempo, oltre 3 mila persone hanno riempito il centro storico di Pordenone partecipando ai tanti incontri, tasting e laboratori organizzati per questa seconda edizione dell’evento.

UN EDUCATIONAL TOUR PER LA STAMPA – Nei quattro giorni della kermesse, trenta giornalisti e operatori di settore sono stati coinvolti in un educational alla scoperta delle realtà vinicole e dei prodotti tipici della Destra del Tagliamento. Il tour ha toccato anche gli splendidi borghi di Sacile, Polcenigo, Valvasone e, naturalmente, il centro storico di Pordenone.

Le etichette Bruno Casagrande - L'olio dei Dogi

BRUNO CASAGRANDE – L’OLIO DEI DOGI – Prima tappa l’azienda vinicola Bruno Casagrande – L’Olio dei Dogi (www.oliodeidogi.it): 16 ettari impiantati ad ulivo ed altrettanti a vite, allevati secondo i principi dell’agricoltura biologica sulle colline di Caneva. Il titolare Daniele Casagrande, figlio del fondatore Bruno, ha condotto gli ospiti in un tasting dell’olio Bianchera in versione classico e novello, frutto della campagna di spremitura in corso. A seguire, una degustazione di alcune interessanti etichette vinicole della Casa; bollicine di Prosecco per cominciare e poi Cabernet e Refosco dal Peduncolo Rosso, tutti rigorosamente a denominazione Friuli Grave.

I vini proposti dalla Cantina Le Favole

LE FAVOLE – A Sacile l’appuntamento era tra i greti e i filari dell’azienda Le Favole (www.lefavole-wines.com) capitanata dai fratelli Evio e Angelo Cadorin, che insieme al direttore commerciale Cristina Della Gaspera hanno accompagnato il gruppo nella cantina sotterranea, scavata nella roccia a 6 metri di profondità. La produzione annua è di circa 55.000 bottiglie, la maggior parte a Prosecco. Il cavallo di battaglia è però il Refosco dal peduncolo rosso Storiis, che viene affinato in tonneaux e si distingue per l’importante struttura e i profumi intensi. C’è attesa anche per un Metodo Classico da Pinot bianco, nero e Chardonnay attualmente sulle pupitres, che sarà pronto per il 2013.

Le sei bottiglie protagoniste del tasting Piera Martellozzo

PIERA MARTELLOZZO – Da Sacile a San Quirino per raggiungere la proprietà di Piera Martellozzo (www.pieramartellozzo.com), tra le maggiori realtà vinicole friulane con una produzione di circa 5 milioni di bottiglie di cui il 50% destinate all’export. A fare le veci della titolare, impegnata in Oriente all’International Wine Fair di Hong Kong, c’era il direttore commerciale Alfredo Fabbrini coaudivato dall’enologo Gianpietro Poveglian. La degustazione, realizzata nella saletta del punto vendita aziendale, ha permesso ai giornalisti di cogliere l’eleganza e lo spirito innovativo delle etichette: dalla Ribolla gialla brut al Friulano della linea Terre Magre, passando per lo Chardonnay, il Traminer aromatico e il Refosco dal peduncolo rosso. Dulcis in fundo Fiola 2007: prezioso vino da uve stramature di quattro vitigni aromatici (Traminer, Sauvignon, Riesling e Incrocio Manzoni).

La barricaia de I Magredi

I MAGREDI – Il viaggio alla scoperta dell’enologia friulana prosegue a Domaninis, dove ha sede la Cantina I Magredi (www.imagredi.com) di Michelangelo Tombacco, terza generazione di una famiglia che fa vino dal 1968. Il numero di bottiglie prodotte ogni anno è pari a 200-250 mila. Come ci spiega il titolare, il 60% delle quote è destinato alla vendita diretta e il resto soprattutto all’estero tra Usa, Giappone, Regno Unito, Danimarca, ed Est Europa. Gli ettari vitati sono in tutto 110, metà nelle Grave e l’altra a Gaiarine in provincia di Treviso. La varietà principe è il Pinot grigio, pari al 60% del totale, seguito dal Prosecco e dagli internazionali, senza però dimenticare le tipologie locali. Punta di diamante è il DivinOtello, Igt Venezia Giulia barricato da Merlot, Cabernet Sauvignon e Raboso del Piave. In assaggio anche il Moscato Rosa Ca’ Lisetta, elegantemente profumato e carezzevole al gusto.

Una pianta innestata dei Vivai Cooperativi di Rauscedo

VIVAI COOPERATIVI RAUSCEDO, CASA 40 – Semplicemente la più grande azienda vivaistica al mondo. Si tratta dei Vivai di Rauscedo (www.vivairauscedo.com), colosso che coinvolge circa 250 soci-famiglie dell’omonimo comune friulano ai piedi delle Prealpi carniche. Qui i numeri si fanno davvero importanti: oltre 1.000 ettari di vivaio per 80 milioni di piante innestate all’anno (61 milioni commercializzate) e 36 Paesi vinicoli destinatari. Come hanno spiegato i responsabili Giorgio Giacomello e Francesco Anaclerio, circa il 70% dei vigneti attualmente produttivi sono nati da barbatelle di Rauscedo. I giornalisti partecipanti al tour hanno visitato il Centro Sperimentale Casa 40, dove vengono effettuate le selezioni clonali, i controlli enologici e le microvinificazioni. A oggi  i cloni omologati dai Vivai Cooperativi Rauscedo sono oltre 220 – di cui 175 fanno parte della nuova serie VCR, con uno standard di alto livello genetico e sanitario – ma la ricerca non si ferma e nei prossimi anni è prevista la messa in commercio di ibridi ancor più resistenti. Quasi per paradosso, l’educational organizzato dal Pordenone Wine&Food Love finisce proprio nel luogo dove tutto comincia, anzi germoglia. Così è la vite!

PORDENONE WINE&FOOD LOVE: UN’EDIZIONE RIUSCITA – Tornando alla manifestazione cittadina, gli organizzatori si sono detti soddisfatti della riuscita di questa seconda edizione. Al convegno inaugurale di venerdì 9 novembre c’erano oltre 250 persone; poco meno di 500 sono quelle che hanno partecipato ai laboratori del gusto e oltre un centinaio i buyers e gli addetti ai lavori intervenuti al tasting di 23 aziende delle Grave organizzato nella giornata di lunedì 12. Le prime stime parlano di un afflusso complessivo superiore alle 3.000 presenze.

La cerimonia di apertura

L’IMPEGNO DI PROVINCIA, CAMERA DI COMMERCIO E FRIULADRIA – Qualche cenno, in particolare, merita la cerimonia di inaugurazione con i saluti dei presidenti degli enti promotori: Giovanni Pavan  per la Camera di Commercio, Alessandro Ciriani per la Provincia e Antonio Scardaccio per la Banca Popolare FriulAdria, che hanno sottolineato l’importanza di riscoprire e valorizzare la vocazione agricola di Pordenone e delle Grave, troppo a lungo messa in ombra dallo sviluppo del comparto industriale. «Si tratta di potenzialità su cui puntare per creare un significativo indotto economico», ha precisato Ciriani (Provincia). D’accordo anche Pavan (Camera di Commercio), che ha ricordato la posizione di leadership:  «Siamo i maggiori produttori di vino del Friuli Venezia Giulia (1,1 milioni di ettolitri nel 2012, ndr) e possediamo una prestigiosa tradizione di filiera, dalle barbatelle di Rauscedo ai cavatappi di Maniago. Ora dobbiamo migliorare la qualità e raggiungere il top puntando sull’unicità dei nostri magredi, sulle specialità della tavola e sulle bellezze paesaggistico-artistiche». Dello stesso parere anche il presidente di FriulAdria Scardaccio, che ha introdotto il concetto di “sapere enologico diffuso” puntualizzando l’impegno degli enti partner per una politica a beneficio e sviluppo del territorio. Nel ruolo di testimonial di Pordenone Wine&Food Love c’era il critico televisivo Edoardo Raspelli, che  ha raccontato il suo attaccamento alla regione nonché le sue origine friulane (il nonno paterno) dialogando con il presidente dell’Ordine dei giornalisti FVG Piero Villotta.

Foto ricordo dei partecipanti all'educational nel punto vendita di Piera Martellozzo a San Quirino (Pordenone)


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© Riproduzione riservata - 13/11/2012

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