Peronòspora

Peronòspora

È tornata sfortunatamente di moda quest’anno, nelle regioni del Nord Italia, perché è nelle estati piovose che si trova a proprio agio. È un fungo, infatti, un parassita che ha la cattiva abitudine di attaccare la vite. Peronòspora è il nome volgare con cui è conosciuta: in realtà si tratta della Plasmòpara viticola delle Peronospòracee, la cui presenza si manifesta inizialmente con macchie trasparenti sulle foglie, che poi diventano gialle, con efflorescenze sulla pagina inferiore, e infine avvizziscono. Se non viene fermata, l’infezione si propaga ai grappoli, impedendone la maturazione. Prima del 1878 era del tutto sconosciuta: arrivò dall’America e si abbattè sui vigneti europei con terribile virulenza. Fortunatamente bastarono quattro anni alla facoltà di scienze dell’Università di Bordeaux per scoprire come debellarla: con la cosiddetta “poltiglia bordolese”, una miscela di calce e solfato di rame. Dopo oidio e fillossera la peronòspora era il terzo flagello che giungeva d’Oltreoceano. Ecco perché l’adagio popolare dice: “Non c’è due senza tre”.


© Riproduzione riservata - 15/04/2010

Leggi anche ...

Pendenza
Manuale di Conversazione Vinicola
Pendenza

Leggi tutto

Sapido
Manuale di Conversazione Vinicola
Sapido

Leggi tutto

Alta Langa
Manuale di Conversazione Vinicola
Alta Langa

Leggi tutto