Perché i vini più premiati non sono i più venduti?
Tra la classifica delle denominazioni più vendute e quella delle più premiate ci sono notevoli discrepanze. Analizziamo le motivazioni di questo divario e i rischi ad esso connessi, in particolare legati all’impossibilità di garantire la una sostenibilità economica, e quindi qualitativa, per i beni di largo consumo.
Il Prosecco, nella sua versione Doc, è il best seller d’Italia, stando ai dati di imbottigliamento del 2019 (fonte: “Vino in cifre 2021 del Corriere Vinicolo“). Unito al Prosecco Superiore Docg raggiunge l’inarrivabile volume equivalente a circa 575 milioni di bottiglie. Al secondo posto troviamo la giovane Doc “Delle Venezie” che sostanzialmente col suo Pinot grigio sfiora quota 222 milioni. Terzo il Montepulciano d’Abruzzo (Doc) poco sopra i 100 milioni. E a seguire le Dop (ovvero Doc e Docg insieme): Sicilia, Asti, Chianti, Soave, Trentino, Alto Adige.
La giuria popolare
Allarghiamo l’orizzonte alle Igt (Igp), che nella cosiddetta piramide qualitativa del vino italiano starebbe un gradino sotto (anche se nella realtà qualche volta accade il contrario). Ecco la top-5: Emilia, Puglia, Terre Siciliane, Rubicone, Toscana. Alleghiamo le “classifiche” dei best-seller, sia Dop sia Igp, e lasciamo ai lettori il gusto di scorrere le liste di quelle che sono le bandiere del vino tricolore nel mondo, e sulle stesse tavole degli connazionali. Un Oceano di Prosecco, Lambrusco, Pinot grigio, Primitivo e Negroamaro, Asti… vini che, ai consumatori globali, fanno dire “Great wines! We love Italy!”.
Il premio della critica
Poi, stringiamo il fuoco sulle eccellenze italiane, secondo la critica enologica. Ecco i 15 vini più premiati da 6 Guide enologiche nazionali (di cui incrociamo i voti nel nostro annuale Top delle Guide Vini, ovvero Ais, Bibenda, Cernilli, Gambero Rosso, Slow Wine e Veronelli): Barolo, Brunello, Chianti Classico, Barbaresco, Amarone (le prime 5 Docg), Alto Adige, Collio, Etna, Sicilia, Friuli Colli Orientali (le prime 5 Doc), Toscana, Salento, Terre Siciliane, Marche, Lazio (le prime 5 Igp).
Ora raffrontiamo i vini più venduti con quelli più premiati e tra le Dop (Docg e Doc insieme) troviamo solo Alto Adige Doc e Sicilia Doc, tra le Ipg solo Terre Siciliane Igt e Toscana Igt.
Quella volta che vidi il mondo alla rovescia
Per la prima volta sperimentai questa dicotomia, e i suoi effetti concreti, a una conferenza alla quale fui inviato da una primaria associazione di produttori italiani, per descrivere i più importanti vini italiani a un gruppo di opinion leader asiatici. Mi preparai, studiando a fondo le classifiche dei vini più premiati, quelli che i connoisseurs globali cercano, i nostri “ABB” ovvero Amarone, Barolo, Brunello… Al termine i committenti manifestarono qualche dubbio: avrei dovuto parlare di Prosecco, Lambrusco, Soave, Chianti, Montepulciano, non solo di Barolo e Barbaresco, di Menzioni geografiche aggiuntive o dettagli simili. Ovvero mi sarei dovuto riferire alla prima classifica riportata, quella dei più venduti.
Vini importanti per chi?
Al netto dell’errore di gioventù (ovvero potevo definire prima di quali vini i miei commettenti preferissero che parlassi!), la crepa fu così vistosa che mi interrogai successivamente sul significato di “vini importanti” e sul ruolo della critica e dell’informazione enologica che dedica la maggior parte delle forze a proporre e raccontare i top wines e ignora o quasi i vini – diciamo così – commerciali, nel senso della larga scala. Sarebbe come se le riviste di automobili parlassero quasi solo di Maserati, dando qualche notizia qua e là per caso sui modelli Fiat.
Tra l’avanguardia…
Da un lato, in estrema sintesi, ha senso: la critica specialmente ha un ruolo di avanguardia, segnala le eccellenze e in alcuni casi è in grado di anticipare (o dettare) i gusti dei consumatori, quelli appassionati, che si vogliono informare. La casalinga di Voghera che deve acquistare un vino al supermercato segue altre logiche, le offerte, la notorietà di un brand, per cui – a promuovere i “best seller” – sono solitamente le aziende o i Consorzi affinché i loro nomi possano essere ricordati e percepiti come appetibili. La critica si concentra sulla fascia altissima, sugli ambasciatori dell’eccellenza enologica italiana nel mondo, dal cui lustro discenderà l’allure che ammanterà tutto il resto.
… e la retroguardia
D’altro canto, il rischio è che si aprano crepe insanabili, tra i prodotti d’immagine che conquistano un premium price, una loro forza sul prezzo, e i beni di largo consumo che alla lunga nelle logiche della grande distribuzione si svendono a valori sempre più bassi, sino a rendere impossibile una sostenibilità economica e quindi qualitativa. Alla lunga, si potrebbe anche riconoscere, la qualità di certi prodotti diventa così basica da non essere più presa in considerazione da chi ha il ruolo di suggerire ai consumatori l’acquisto di etichette interessanti. La logica del ribasso, d’altronde, è un rischio per tutti, anche per le Denominazioni “top” che vincono anche sul fronte delle Guide, come gli ABB di cui sopra, e capita spesso infatti che i marchi affermati, raggiunto un prezzo decoroso, escano dalle Denominazioni per non restare impigliati.
Torniamo a parlare anche di utilitarie
Ora, per riequilibrare le cose è evidente che non basterebbe che venissero giudicati e premiati anche vini più semplici, ma in fondo più iconici dello stile italiano nel mondo. È vero però che una maggiore attenzione dei media su quei prodotti potrebbe contribuire a mantenere alta l’attenzione anche su di essi, come consigli per gli acquisti e anche per proporre esempi di eccellenza – tra le “utilitarie” del vino – ai quali le denominazioni di enorme successo posso guardare, ovvero segnalando requisiti minimi sotto i quali – e non a caso a prezzi infimi – il consumatore compra soluzioni idroalcoliche e non vino di buona qualità.
Le 10 Docg più premiate
1 Barolo
2 Brunello di Montalcino
3 Chianti Classico
4 Barbaresco
5 Amarone della Valpolicella
6 Franciacorta
7 Taurasi
7 Vino Nobile di Montepulciano
9 Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore
10 Montefalco Sagrantino
Le 20 Doc più premiate
1 Alto Adige
2 Collio
3 Etna
4 Sicilia
5 Friuli Colli Orientali
6 Montepulciano d’Abruzzo
7 Bolgheri
8 Romagna
8 Verdicchio dei Castelli di Jesi
10 Trentodoc
11 Friuli Isonzo
11 Trebbiano d’Abruzzo
13 Trentino
14 Gioia del Colle
15 Aglianico del Vulture
15 Primitivo di Manduria
15 Soave
18 Cannonau di Sardegna
18 Colli Tortonesi
18 Teroldego Rotaliano
Le 10 Igt più premiate
1 Toscana
2 Salento
3 Terre Siciliane
4 Marche
5 Lazio
5 Umbria
5 Venezia Giulia
5 Vigneti delle Dolomiti
9 Puglia
9 Veneto
Tag: denominazioni più vendute, La Terza PaginaQuesto articolo fa parte de La Terza Pagina, newsletter a cura di Alessandro Torcoli dedicata alla cultura del vino. Ogni settimana ospita opinioni di uno o più esperti su temi di ampio respiro o d’attualità. L’obiettivo è stimolare il confronto: anche tu puoi prendere parte al dibattito, scrivendoci le tue riflessioni qui+
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© Riproduzione riservata - 21/05/2021