In Italia In Italia Jessica Bordoni

Novità Vinitaly 2017: più di 40 vini da provare

Novità Vinitaly 2017: più di 40 vini da provare

Vinitaly è sempre Vinitaly: dopo le celebrazioni per il 50º anniversario, quest’anno Vinitaly 2017 apre i battenti dal 9 al 12 aprile con alcuni padiglioni ampliati, l’ormai consolidata première Opera Wine e il fuorisalone Vinitaly and the City, su cui Veronafiere sta investendo molto. Singoli format a parte, la manifestazione resta la più importante vetrina nazionale per le nostre Cantine, che sempre più spesso scelgono il palcoscenico del loro stand per presentare le novità aziendali. Visita il sito ufficiale

Il vademecum delle novità di Vinitaly 2017

Questo articolo è pensato per il visitatore che ha varcato i tornelli dell’ingresso Cangrande e vuole assaggiare qualche vino al suo debutto assoluto o che, magari, è cambiato nell’uvaggio, nella formula di produzione, nel packaging. O, ancora, che ha acquisito una particolare certificazione o una diversa denominazione. Ecco allora un vademecum – inevitabilmente parziale, ma pur sempre ricco di spunti – delle novità di Vinitaly.
La carrellata procede in ordine regionale, che corrisponde al principio di suddivisione dei padiglioni, fatta eccezione per quelli tematici come Vinitalybio e ViViT-Vigne Vignaioli Terroir.

Trentino

Cantine Ferrari e Bertagnolli

Dal Trentino arriva la novità di Cantine Ferrari (pad. 3, C3), che porta a Vinitaly 2017 il suo Ferrari Perlé Bianco Riserva Trentodoc 2006. L’ultimo nato della linea iconica Perlé è uno Chardonnay in purezza. Il riposo per oltre otto anni sui lieviti gli garantisce grande complessità e armonia gustativa. Restiamo in regione per andare alla Distilleria Bertagnolli (pad. 3, C1), che si presenta con la collezione Aquafrutta: quattro Acquaviti di frutta della tradizione Bertagnolli (Uva blu, Uva Fragolino, Pera Williams e Sorbo dell’uccellatore) protagoniste di un attento restyling. Cambio di packaging anche per la linea Grappe trentine alle erbe di montagna, con l’introduzione di alcuni elementi come il cartiglio Bertagnolli e un disegno stilizzato delle Dolomiti di Brenta, patrimonio Unesco.

Alto Adige

Kettmeir e Caldaro

L’Alto Adige si segnala per la Cantina Kettmeir (pad. 4, B7) del Gruppo Santa Margherita, che presenta la nuova Riserva 1919 (che indica l’anno di fondazione), Extra Brut Alto Adige Doc 2011. La base della cuvée è Pinot nero (40%) e Chardonnay (60%, di cui il 20% vinifica in barrique, dove svolge anche la malolattica). La maturazione del Metodo Classico si è protratta per 58 mesi dando vita a una bollicina assai raffinata. Anche la vicina Cantina di Caldaro (pad. 6, C2) debutta a  Vinitaly 2017 con uno Spumante Alto Adige Doc 2011, ma ha deciso di osare e di puntare sull’estremismo del Brut Nature prodotto sulle rive del lago di Caldaro, da uve Chardonnay dei vigneti di Castelvecchio, la frazione più alta del comune di Caldaro, che regalano un’interessantissima acidità e un tenore zuccherino non eccessivo. La sboccatura è avvenuta dopo quattro anni di bottiglia.

Cantina di Merano e Hofstätter

La new entry firmata Cantina di Merano (pad. 6, D3) si chiama V Years, Pinot bianco Alto Adige Riserva Doc 2010 che, come suggerisce il nome, resta per un quinquennio in affinamento sui lieviti. Il bouquet sorprende con sentori di erbe e frutta secca, in bocca è morbido e cremoso. Nel caso della Tenuta Hofstätter (pad. 6, D3) di Termeno la novità è il Gewürztraminer Vendemmia Tardiva Josef Hofstätter Vigna Castello di Rechtenthal 2015. Dedicato al fondatore della Cantina, nasce da un ripido vigneto di 3 ettari aquistato da Joseph 40 anni fa, di cui il pronipote Martin Foradori è tornato proprietario nel 2007.

Cavit

Cavit (pad. 3, B3) propone in anteprima Brusafer, Pinot nero Trentino Superiore Doc 2014 e Rulendis, Pinot grigio Trentino Superiore Doc 2015. Brusafer è una selezione di uve Pinot nero coltivate sulla fascia collinare di Trento, a un’altitudine media di 400 metri con forti escursioni termiche. È un vino di grande eleganza e notevole equilibrio. Il Pinot grigio Rulendis, invece, nasce dalla ricerca di zone non convenzionali per questa varietà, in aree di montagna con clima alpino, che esaltano la componente aromatica e minerale.

Friuli Venezia Giulia

Pighin, Livon e Schiopetto

In Friuli Venezia Giulia il consiglio è degustare la Ribolla gialla Brut di Pighin (pad. 7, A2). Per l’azienda rappresenta il naturale seguito della produzione della Ribolla gialla, Collio Doc in versione ferma, che oggi gode di un grande successo. Livon (pad. 6, B8), altro big dell’enologia regionale, porta al Salone il Cavezzo, Gran Cru Pinot bianco 2016, dal vigneto impiantato cinque anni fa in località Cavezzo, nel comune di Dolegna del Collio. Il 15% della massa è vinificato in barrique e si tratta di una limited edition di 4.800 bottiglie. Da segnalare anche Il Mario, come viene chiamata questa novità in azienda, Collio Doc 2015 di Mario Schiopetto (pad. 6, D5-E6), vertice aziendale prodotto solo nelle grandi annate. Per la prima volta è composto da Friulano (95%) e Riesling (5%) che donano espressività territoriale e complessità minerale.

Veneto

Villa Sandi e Santi

In Veneto la panoramica comincia con Villa Sandi (pad. 6, E4) e i suoi Villa Sandi, Asolo Prosecco Superiore Docg, e La Gioiosa , Asolo Prosecco Superiore Docg. Quest’ultimo, oltre ad essere una novità di prodotto, è dotato del certificato Biodiversity Friend. Le uve arrivano della tenuta certificata WBA, la World Biodiversity Association che valuta l’impatto ambientale monitorando aria, acqua e suolo. Santa Sofia (pad. 5, D4) presenta a Vinitaly 2017 il primo Spumante Brut Soave Doc, 100% Garganega da Metodo Charmat lungo. La bollicina nasce dalla volontà di valorizzare le uve provenienti dal vigneto in affitto sul monte Foscarino. Elegante e versatile, ha buona sapidità e finale delicatamente ammandorlato.

Santi

Il Gruppo Italiano Vini (pad. 4, C4) lancia a Vinitaly 2017 Ventale, Valpolicella Superiore Doc 2015 dell’azienda Santi. Le uve di riferimento sono Corvina (80%), Corvinone (10%) e Rondinella (10%) e l’affinamento di 18 mesi si svolge in fusti da 500 litri per il 70% di rovere, il 20% di castagno e il 10% di ciliegio. Il vino regala una succosità vibrante, supportata da tannini vellutati.

Eleva e Tinazzi

Rimaniamo in zona con Eleva (pad. 8, G2), che punta sul Fralibri, Valpolicella Superiore Doc 2016 prodotto nella Conca d’Oro di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Qui le varietà che concorrono al blend sono Corvina veronese 40%, Corvinone 20%, Rondinella 25%, Croatina, Teroldego, Merlot, Molinara e Oseleta per il 15%. La vinificazione avviene in tanks di acciaio e la fermentazione dura 15 giorni. In bocca il Fralibri è equilibrato, croccante, con note fruttate e sensazioni pepate. La morbidezza è ben bilanciata dall’acidità.
Nello stand Tinazzi (pad. 4, E7) c’è spazio per la linea Poderi Campopian, legata al recente investimento nella frazione Cavalo di Fumane, dove sono stati acquisiti 12 ettari tra i 500-600 metri. Fiore all’occhiello della nuova gamma è Lunante, Valpolicella Ripasso Classico Superiore Doc 2015: caldo e avvolgente, con aromi fruttati e una leggera speziatura.

Tommasi e Castagner

Tommasi Family Estates (pad. 5, D2) ha rivisitato la linea La Selezione con un cambio di packaging che riguarda tutte le referenze. Nel caso di Le Fornaci, Lugana Doc segnaliamo una novità in più. Da questa vendemmia le uve arrivano dai 25 ettari acquistati alle porte di Sirmione, finalmente entrati in produzione. Ne nasce un vino fragrante con piacevoli sensazioni di frutta tropicale e corpo fresco e rotondo.
La trevigiana Castagner Acquaviti (pad. 7, A6-A7) invita a provare l’Amaro Leon, risultato di una sapiente ricerca nell’arte dell’infusione delle migliori erbe aromatiche. Dall’unione degli estratti e dalla loro sapiente miscelazione con alcol purissimo e grappa Fuoriclasse Leon invecchiata in barrique, nasce un amaro intenso, ricco e complesso ma insieme molto raffinato.

Piemonte

Michele Chiarlo, Banfi Piemonte e Marchesi di Barolo

In Piemonte spazio alla new entry di Michele Chiarlo (pad. 7, E7-E8), che offre per la prima volta la sua celebre Barbera Cipressi in versione Nizza Docg (annata 2014), finora riservata solo all’etichetta La Court. Banfi Piemonte (pad. 9, D6) a Vinitaly 2017 lancia L’Altra, Barbera d’Asti Docg 2016, fresca e giovane proprio come la ragazza che dell’etichetta, il cui abito ricorda delle morbide colline. Colore rosso vivo, ha profumi di mora e prugna e gusto armonioso. La famiglia Abbona, proprietaria di Marchesi di Barolo (pad. 5, D1) punta sulla certificazione biologica, che coinvolge Rian, Dolcetto d’Alba Doc 2015, la Barbera d’Alba Doc 2015 e Usignolo, Langhe Nebbiolo Doc 2015, tutti provenienti dalla recente acquisizione Cascina Bruciata.

Tenuta Santa Caterina e Gancia

New entry anche per Tenuta Santa Caterina (pad. 8, B8-E9). Si tratta del Navlé, Monferrato Rosso Doc 2011, un Nebbiolo in purezza affinato in fusti di rovere francese e Slavonia per oltre 30 mesi a cui ne seguono altrettanti in bottiglia. La sfida è dimostrare che anche in Monferrato il vitigno può puntare all’eccellenza. Tra i piemontesi da segnalare c’è anche Casa Gancia (pad. 10, B2), che riscopre un’antica ricetta di fine Ottocento legata a un prodotto pluripremiato, il Fernet Gancia. È un liquore amaro realizzato artigianalmente con erbe e spezie tra cui china, genziana, zafferano, menta e liquirizia.

Lombardia

Guido Berlucchi e Conte Vistarino

In Lombardia le novità cominciano con la franciacortina Guido Berlucchi (Palaexpo, B-C15). L’etichetta Palazzo Lana, Franciacorta Satèn Riserva Docg torna dopo due anni di assenza con il millesimo 2008 che fa un anno in più sui lieviti (sette anni contro i sei dell’annata 2006) e ha un dosaggio inferiore (5,5 contro 7 g/l) al passo con i tempi. Sulla stessa linea Conte Vistarino (Palaexpo, A2), in Oltrepò Pavese, che ha deciso di arricchire la gamma con dei nuovi spumanti vegan. In particolare il Pinot nero Charmat Brut Rosé nasce con l’impiego di gelatine di origine vegetale e senza l’utilizzo di albumina per la chiarifica. È uno spumante molto profumato, vellutato e aromatico, in degustazione a Vinitaly 2017.

Il Mosnel

Gli fa eco Il Mosnel (pad. 8, B8-E9), che a Vinitaly versa nel bicchiere il Brut Nature Franciacorta Docg, alias il primo Franciacorta biologico aziendale. La cuvée è composta dalla migliore selezione di Chardonnay 70%, Pinot bianco 20% e Pinot nero 10% dai vigneti vocati di Passirano.

Travaglino e Montonale

Travaglino (Palaexpo, A4) lancia il Vigna Lunano, blend di uve Pinot grigio, Moscato, Sauvignon e Chardonnay provenienti dall’omonima vigna. I terreni calcarei sulle colline di Calvignano imprimono freschezza e aromaticità al vino, mentre l’assemblaggio calibrato esalta le caratteristiche delle varie uve armonizzandole. Chiudiamo le nuove proposte lombarde con l’azienda Montonale (Palaexpo, C11) di Desenzano del Garda. Con l’annata 2016 l’etichetta Rosa di Notte acquisisce la Doc Garda Classico Chiaretto e si presenta con un uvaggio differente: Groppello, Marzemino, Barbera e Sangiovese, in sostituzione di Rebo e Marzemino. In particolare il Groppello dona acidità, morbidezza e lieve speziatura che vanno ad armonizzarsi con le note fruttate e floreali.

Emilia Romagna

Giacobazzi

In Emilia Romagna a Vinitaly 2017 troviamo il Giacobazzi 9, Spumante Brut Pignoletto Doc della linea Elite di Giacobazzi (pad. 3, B7). Di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, ha spuma fine e persistente, profumi fruttati floreali, sapore fresco ed equilibrato. Di estrema versatilità.

Toscana

Castello di Meleto e Folonari

La Toscana si rivela ricca di nuove etichette tutte da provare.
Il Castello di Meleto (pad. 9, A13) presenta Camboi, Toscana Igt 2014 da Malvasia nera del Chianti vinificata in purezza. Si tratta di un vitigno che fino a poco tempo fa rischiava di scomparire perché difficile da coltivare, ma nel Camboi ha saputo diventare la massima espressione del territorio.
Le Tenute Folonari (pad. 7, D10) sono protagoniste con il cambio d’immagine della linea Selezioni della Tenuta di Nozzole, che coinvolge lo Chardonnay Le Bruniche, Toscana Igt 2016, il Nozzole, Chianti Classico Docg 2015, il La Forra, Chianti Classico Riserva Docg 2013 e la nuova importante etichetta Giovanni Folonari, Chianti Classico Gran Selezione Docg 2013.

Campo alle Comete e Banfi

Ai piedi di Castagneto Carducci c’è Campo alle Comete (pad. 7, C10), la Cantina toscana di Feudi di San Gregorio, che propone come novità di Vinitaly 2017 Stupore, Bolgheri Rosso Doc 2015 da Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah e Petit Verdot, interessantissima espressione del terroir della zona. Banfi (pad. 9, D6) ci accoglie con il Badalei, Vermentino Toscana Igt 2016, che rappresenta il secondo Vermentino in produzione, frutto delle recenti acquisizioni in Maremma. L’etichetta riporta il profilo di un volto femminile composto da piccoli fiori colorati simbolo della freschezza e aromaticità del vino.

L’Impostino e I Veroni

Tenuta L’Impostino (pad. 9, C13) ha deciso di introdurre in gamma un rosato, unendo al tradizionale Sangiovese (60%) l’internazionale Syrah (40%), che a Civitella Paganico (Grosseto) sta dando ottimi risultati. È nato così Sassorosa, Igt Toscana 2016 che resta sei mesi in vasche d’acciaio sulle fecce fini. I Veroni (pad. 9, D10), con sede a Pontassieve, presenta I Domi, Chianti Rùfina Docg 2015. Il nome fa riferimento alle coperture dei piccoli pozzi che costellano la proprietà, uno dei quali si trova proprio sul limitare della vigna da cui nasce questo vino fresco e intenso.

Marche

Umani Ronchi e Tenuta di Tavignano

A Vinitaly 2017 in rappresentanza di Umani Ronchi (pad. 7, E4) c’è il celebre Pelago, Marche Rosso Igt 2012 che in occasione della diciottesima annata esce con un’etichetta completamente rinnovata. Blend di Cabernet Sauvignon 50%, Montepulciano 40% e Merlot 10%, è uno dei vini simboli del Cònero e unisce la personalità delle uve autoctone al profilo aromatico di quelle bordolesi. La Tenuta di Tavignano (pad. 7, C10) di Cingoli (Macerata) propone a Vinitaly 2017 La Vergine, Marche Igt 2016 da uve Verdicchio biologiche. Il mosto resta a contatto con le bucce per 30 giorni, poi in acciaio sulle fecce fino a primavera.

Umbria

Lungarotti e Falesco – Famiglia Cotarella

Per l’Umbria, allo stand di Lungarotti (pad. 7, B2) sarà possibile degustare Ilbio, Umbria Rosso Igt 2015 dalla Tenuta di Montefalco coltivata in regime di agricoltura biologica. È un rosso di struttura da medio e lungo invecchiamento a base di uve Sagrantino che fermenta in acciaio con macerazione per 25 giorni e affina 10 mesi in botte da 30 ettolitri prima di sostare 6 mesi in bottiglia. Falesco – Famiglia Cotarella (pad. 7, D3) propone a  Vinitaly 2017 il Viognier Soente, Lazio Igt 2016, risultato di un percorso di sperimentazione con il professor Attilio Scienza. Sono stati innestati quattro cloni di Viognier per testare l’adattabilità della varietà al terreno e al clima del Lazio, nello specifico di Castiglione in Teverina. Dopo la raccolta le uve vengono pigiate e sottoposte a criomacerazione per circa 4 ore, così da esaltarne le caratteristiche aromatiche. Solo acciaio e poi in bottiglia per almeno 4 mesi.

Campania

Feudi di San Gregorio e Donnachiara

In Campania prosegue il progetto FeudiStudi di Feudi di San Gregorio (pad. 6, E7). Ad ogni vendemmia la Cantina seleziona i vigneti più espressivi in base alle caratteristiche dell’annata per produrre pezzi unici in tiratura limitata.  Tra le novità di Vinitaly dell’azienda figurano, tra gli altri, il FeudiStudi Contrada Arianiello, Fiano di Avellino Docg 2014, il Fraedane, Fiano di Avellino Docg 2014, il Contrada Bussi, Greco di Tufo Docg 2014, il Contrada Laura, Greco di Tufo Docg 2014 e il Candriano, Taurasi Docg 2011.
Donnachiara (pad. B) di Montefalcione lancia a Vinitaly 2017 Resilienza, Falanghina Beneventano Igt 2016, una novità di prodotto che parte da un’accurata selezione delle uve più vocate sottoposte a crioamacerazione, passaggio in fermentini di acciaio e lungo affinamento in bottiglia.

Sicilia

Baglio di Pianetto, Planeta e Settesoli

In Sicilia Baglio di Pianetto (pad. 2, 7A-15B) potrà servire il suo bianco Ficiligno, Sicilia Doc 2016 (da Insolia e Viognier) in versione certificata biologica, mentre la new entry di Planeta (pad. 2, 82E-86F) a Vinitaly 2017 è un rosso. Si tratta della prima bottiglia Mamertino Doc, una denominazione che affonda le radici all’epoca delle guerre puniche. È un blend di Nero d’Avola, (60%) e Nocera (40%) che mostra finezza e spirito marino: fresco al naso e balsamico in bocca, morbido ma persistente. Le Cantine Settesoli (pad. 2, 81E-87F) sono impegnate nel progetto Mandrarossa Vigne Vecchie, Sicilia Doc 2015 un bianco da uve autoctone provenienti da 1 ettaro nella zona di Menfi, con piante di 25 anni. Ne nasce un vino dal ricco bouquet e importante struttura.

Sardegna

Siddùra

Dall’altra isola maggiore, la Sardegna, arriva la novità Siddùra (pad. 8, H6): Nùali, Moscato di Sardegna Passito Doc 2015 da uve lasciate appassire in pianta. Di colore giallo oro, ha sentori di albicocca, maracuja e buccia d’arancia. In bocca è minerale, vellutato e avvolgente, con retrogusto di fiori bianchi e spezie.

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© Riproduzione riservata - 07/04/2017

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