Senza confini Senza confini Anita Franzon

Nel Sud dell’Australia (ma non solo) alcuni viticoltori abbandonano i vigneti

Nel Sud dell’Australia (ma non solo) alcuni viticoltori abbandonano i vigneti

Succede nella regione vinicola del Riverland, in Australia Meridionale, a causa della combinazione di frequenti eventi atmosferici avversi e di una minore domanda di vino. Lo riporta la giornalista Felicity Carter, che spiega come questo non sia, però, un problema isolato.

Per approfondimenti: Meininger’s International, ABC News e The Guardian

La sofferenza della regione australiana del Riverland deriva dalle gravi inondazioni che hanno colpito l’area negli ultimi mesi e dai problemi geopolitici con la Cina. Ma questa situazione può rappresentare un avvertimento di ciò che potrebbe accadere in altre aree del mondo.

Alluvioni, pandemia e dazi cinesi: un disastro sotto diversi aspetti

La vasta area, che si estende non lontano da Adelaide, è attraversata dal fiume Murray e contribuisce al 32% della produzione di vino in Australia, ma qui è diffusa anche la coltivazione di uva da tavola, agrumi e mandorle. Nel dicembre del 2022 le aree vitate sono state colpite da gravi alluvioni causando un forte impatto sull’enoturismo e sulle vendite dirette in Cantina. Un disastro che ha messo in ginocchio i viticoltori già provati dalla pandemia e dai pesanti dazi imposti dalla Cina alla fine del 2020. Sotto estrema pressione finanziaria, alcuni produttori di vino hanno così messo in vendita le loro proprietà, o addirittura le hanno abbandonate.

Le possibili ripercussioni economiche e ambientali

Accolade Wines, la seconda più grande azienda vinicola australiana, ha messo in vendita i vigneti nel Riverland. Perché qui, a patire, sono soprattutto le grandi aziende che vendono vini a prezzi economici; una fascia di prezzo – quella sotto i 10 dollari a bottiglia – che sta subendo un consistente rallentamento del mercato. Oltre ad avere ripercussioni economiche, l’abbandono dei vigneti potrebbe causare problemi anche a livello ambientale. Secondo Charles Matheson dell’associazione Riverland Wine, i vigneti abbandonati stanno creando un potenziale rischio, in quanto l’uva lasciata sulle piante aumenta la possibilità di diffusione di malattie come l’oidio e la peronospora.

Non è solamente un problema australiano

Altre regioni vinicole, anche storiche e rinomate, non possono, però, sentirsi escluse dal problema. Come riportato dai dati raccolti annualmente dall’Oiv, la diminuzione del consumo di vino, il rallentamento del mercato cinese, l’inflazione e l’aumento del costo delle materie prime, oltre all’emergenza climatica, non stanno risparmiando nessuno sul pianeta. Sebbene il mercato dei vini di fascia alta sia in buona salute (nonostante i recenti rallentamenti nel mercato secondario) le Cantine che propongono vini a prezzi più economici stanno subendo maggiormente il colpo. Anche a Bordeaux, oltre ai più blasonati Châteaux, ci sono migliaia di produttori che hanno recentemente protestato guidando i loro trattori nel centro della città per chiedere al governo un sostegno finanziario, successivamente accordato, per estirpare il 10% dei vigneti della regione.

Rischi anche per l’Europa

Oltre a Bordeaux, dovrebbe iniziare a preoccuparsi tutto l’emisfero Nord. L’Europa, per esempio, ha – ancora una volta – messo a disposizione fondi per la distillazione di crisi al fine di togliere dal mercato l’eccesso di vino. “Il calo del consumo di vino per la campagna in corso è stimato al 7% in Italia, al 10% in Spagna, al 15% in Francia, al 22% in Germania e al 34% in Portogallo”, riporta in conclusione Felicity Carter su Meininger’s International. E aggiunge: “Non si tratta, però, di un problema che si può risolvere con la distillazione di crisi o altre misure a breve termine. (…) Servono seri aiuti da parte dei governi o dagli enti locali”.

Nessun aiuto per Riverland

L’associazione Riverland Wine ha così chiesto una modifica delle regole esistenti per aiutare i viticoltori a mantenere i vigneti e combattere il rischio di biosicurezza tramite la possibilità di consentire interventi di manutenzione nelle aree abbandonate. Attualmente l’Environment Protection Act del 1993 non consente, per la legislazione australiana, di intervenire su vigneti di proprietà altrui, seppure in stato di abbandono. Ma il governo non ha per ora dato alcune risposta incoraggiante (ABC News). Inoltre, la Cina non sembra avere intenzione di risolvere le controversie commerciali con l’Australia, sebbene le tensioni tra i due Paesi si siano allentate (The Guardian).

Foto di apertura: © J. Wennington – Unsplash

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© Riproduzione riservata - 20/07/2023

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