Come sta il settore vitivinicolo? Gli ultimi dati Oiv
La conferenza stampa condotta dal direttore generale Pau Roca, in collegamento da Parigi, è un appuntamento annuale ormai consolidato per fare il punto della situazione su scala mondiale. Ecco quanto è emerso.
A colpire maggiormente tra i dati riportati dall’Oiv è il valore complessivo delle esportazioni relativo all’anno 2022, il più alto mai registrato nonostante una leggera diminuzione dei volumi di consumo a livello mondiale. L’impennata dei prezzi del vino ha infatti colpito i consumi, ma ha portato i valori dell’export ai massimi livelli.
I dati del vino relativi al 2022: superficie e produzione
Nel 2022 la superficie vitata mondiale rimane stabile a 7,3 milioni di ettari, un numero che è solo marginalmente inferiore rispetto al 2021 (-0,4%). L’attuale stabilizzazione nasconde, però, evoluzioni eterogenee nei principali Paesi viticoli. La Spagna è al vertice con 955.000 ettari, ma la Francia è vicina (812.000). Nonostante il continuo calo della produzione, la Cina rimane al 3° posto davanti all’Italia, che rappresenta comunque un decimo della superficie vitata globale. La produzione mondiale è stimata a 258 milioni di ettolitri, in leggero calo (-1%) rispetto all’anno precedente e leggermente al di sotto della media degli ultimi 20 anni. Alla fine del 2022 erano in totale 93 i Paesi produttori di vino guidati da Italia, Francia e Spagna che, insieme, costituiscono oltre il 50% della produzione mondiale di vino.
Consumi ed esportazioni
Più variazioni si hanno, invece, in termini di consumo e di commercio. L’anno 2022 è stato globalmente caratterizzato dall’inizio della guerra in Ucraina e dalla relativa crisi energetica, dai rallentamenti del trasporto marittimo, dall’aumento dei costi di produzione e distribuzione e da una elevata inflazione. In tale contesto critico, molti mercati hanno visto aumenti significativi dei prezzi del vino che hanno portato a una diminuzione dei consumi stimata a -2 milioni di ettolitri rispetto al 2021, per un consumo mondiale totale di 232 milioni di ettolitri.
Gli Stati Uniti rimangono il maggior consumatore (e anche il primo Paese importatore, superando la Germania) di vino al mondo, seguiti da Francia e Italia, mentre i tassi di consumo in Cina sono in continua diminuzione. Questa combinazione di eventi ha portato a un volume complessivo inferiore di vino esportato (-5%), ma un prezzo medio molto più alto (+15% rispetto al 2021), con un valore delle esportazioni mondiali di vino stimato a 37,6 miliardi di euro (+9%): ovvero la cifra più alta mai registrata.
I principali Paesi esportatori di vino e il record dello Champagne
In termini di volume, l’Italia è in cima alla classifica dei Paesi esportatori di vino nel mondo, seguita da Spagna, Francia, Cile e Australia. Ma dal punto di vista del valore la Francia mantiene ampiamente la sua posizione di primo esportatore, con un aumento del +12,3% rispetto al 2021 in parte dovuto alla forte crescita delle vendite di Champagne e delle bollicine in generale (+18% in valore nel 2022).
«Gli spumanti sono l’unica categoria a essere cresciuta sia in volume che in valore nel 2022», sottolinea Pau Roca. In questo modo, i produttori d’Oltralpe gestiscono quasi un terzo del valore delle esportazioni mondiali. Va peggio, invece, per i vini rossi, che stanno perdendo quote di mercato. In generale, i vini di alta gamma sono sempre più apprezzati da una clientela benestante e resistono alle difficoltà.
Il prossimo appuntamento dell’Oiv
Il 44° Congresso mondiale della vigna e del vino organizzato dall’Oiv si svolgerà a Cadice e Jerez dal 5 al 9 giugno 2023. L’evento si concentrerà sulla viticoltura e sulle tecnologie dell’informazione, affrontando le attuali sfide che la produzione mondiale di vino deve affrontare. Roca ha sottolineato che il congresso si svolgerà in un momento in cui la digitalizzazione sta determinando cambiamenti significativi nell’economia e nella struttura produttiva. All’evento è prevista la partecipazione di oltre 800 tra professionisti del settore di tutto il mondo. Esperti legati ovviamente alla viticoltura e all’enologia, ma anche alla scienza, alla salute, alla sicurezza, al diritto e all’economia.
Tag: Oiv, Rapporto OIV 2023© Riproduzione riservata - 27/04/2023