In Italia In Italia Matteo Forlì

Musei del cibo: a Soragna c’è quello del Parmigiano Reggiano

Musei del cibo: a Soragna c’è quello del Parmigiano Reggiano

Storia, attrezzi e tecniche di preparazione: un’esposizione dedicata al re dei formaggi italiani, citato perfino da Boccaccio nel Decamerone. La nuova sosta sulle tracce dei musei del cibo più interessanti d’Italia.

Vanto del made in Italy e capolavoro caseario celebrato (e imitato) in tutto il mondo. Al re dei formaggi, il Parmigiano Reggiano, è dedicato il Museo di Soragna. Un luogo di culto e celebrazione, di storia e di tradizione, che fa parte dei Musei del cibo aperti in provincia di Parma e dedicati alle eccellenze culinarie della regione, dal culatello di Zibello al fungo di Borgotaro.

In un caseificio storico

La Corte dei Castellazzi, una delle più preziose pertinenze del Castello ottocentesco che sorge all’ombra della Rocca Meli-Lupi a Soragna, è composta dalla casa colonica che mantiene intatta una splendida stalla con volte a crociera e il fienile antico, e lo storico caseificio di forma circolare. Quest’ultimo, il cui nucleo centrale risale al 1848 e che è stato attivo nella produzione fino al 1977, è stato scelto come sede del Museo del Parmigiano.

Attrezzi, storia e tecniche

All’interno del grande spazio circolare troneggia l’antica caldaia in rame per la preparazione del formaggio. Attorno ad essa sono stati raccolti e vengono oggi esposti più di 120 strumenti e attrezzi antichi, databili tra gli inizio del ‘800 e la prima metà del ‘900, impiegati per la lavorazione casearia: dalle giare per il trasporto del latte, alle pentole per riscaldamento a fuoco diretto e a vapore, dalle intelaiature per la formatura agli arnesi per controllare la maturazione. Una collezione su cui vegliano le effigi di San Lucio da Cavargna, protettore dei caseari. Il viaggio continua nella camera del latte, dove sono descritte le pratiche di battitura e la stagionatura delle forme di Parmigiano, e quindi nel locale sotterraneo, adibito alla salamoia, che spiega le varie tecniche di salatura e narra tutta la storia del celebre formaggio, lunga dal XII secolo ad oggi.

Da Boccaccio al Duca Ranuccio Farnese

Simbolo di italianità il Parmigiano è citato anche nel Decamerone di Boccaccio (“Nel paese di Bengodi, dove chi più dorme più guadagna, si trova una montagna enorme di formaggio Parmigiano grattugiato dal quale ruzzolano grossi ravioli e maccheroni d’ogni forma cotti in brodo di cappone”). La sua tipicità fu sancita dalla corte del Duca di Parma Ranuccio I Farnese nel 1612, quando il notaio della Camera ducale stilò un atto in cui enunciava che il formaggio di Parma era tale quando prodotto “alle cassine delli infrascritti luoghi, cioè, del Cornocchio, di Fontevivo, di Madregolo, di Noceto et di simili luochi circonvicini alla medesima città di Parma”. Una sorta di denominazione di origine ante litteram, oggi riconosciuta e tutelata in sede europea. Ma il Parmigiano è anche uno dei formaggi più contraffatti al mondo. E il museo non poteva non dedicare una sala alla raccolta alle sue strampalate e grottesche imitazioni internazionali. Accanto al caseificio, in edifici di costruzione più recente, trovano posto la reception, lo spazio ristoro e il Museum Shop, dove è possibile acquistare il Parmigiano Reggiano, i kit di degustazione e gli immancabili gadget: pubblicazioni, poster, cartoline e oggetti da cucina a tema.

Museo del Parmigiano Reggiano

Orari e costi

Il Museo del Parmigiano Reggiano si trova come detto a Corte Castellazzi, in via Volta 5 a Soragna. L’esposizione è visitabile nel weekend, sabato e domenica, dalle 10 alle 18 mentre nei giorni della settimana è aperta solo su prenotazione e con visita guidata. Il costo del biglietto intero è di 5 euro. Gruppi di almeno 15 persone e anziani sopra i 65 anni hanno una tariffa ridotta a 4 euro. Esiste la possibilità di un “biglietto famiglia” che dà diritto con 10 euro all’ingresso per 2 adulti e tutti i bambini del nucleo familiare. In omaggio alla biglietteria la scheda Museo Quiz, per vivere il Museo come una caccia al tesoro. Con la maggiorazione di 1 €, il biglietto esperienza include anche un assaggio di Parmigiano Reggiano.

Nelle vicinanze

Arte, monumenti e archeologia

Il paese di Soragna ha radici che affondano nel Neolitico, passano per i Longobardi e attraversano tutto il Medioevo. Nel 1700 diventò addirittura Principato del Sacro Romano Impero. La Rocca di Soragna, circondata da un giardino all’inglese, ha splendide sale affrescate con arredi originali barocchi. Di interesse anche la Chiesa della Beata Vergine del Carmine con il convento carmelitano che risale al 1600, il Santuario della Sacra Famiglia e l’elegante sinagoga neoclassica. La Rocca Sanvitale, a Fontanellato, è un maniero d’epoca medievale interamente circondato da fossato colmo d’acqua e oggi diventato un museo. All’interno interno si trova la saletta dipinta nel 1524 da Francesco Mazzola detto il Parmigianino con il mito di Diana e Atteone, tratto dalle Metamorfosi di Ovidio.

Dove mangiare

Da Faccini

Ristorante on the road, ma solo all’apparenza. Da più di 85 anni Faccini mette nei piatti prodotti regionali, di qualità verificata che compongono un menu tipico e genuino. Tuffatevi nei primi: tortelli alla piacentina e pisarei e fasö. In più la bottega annessa, dove comprare prelibatezze del territorio, è aperta ininterrottamente dal 1932.

località S. Antonio, Castell’Arquato (Piacenza)
0523.89.63.40
www.ristorantecastellarquato.it
info@ristorantefaccini.com
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Ermes

Aperta solo a pranzo, quella di Ermes è una cucina tradizionale al 100% nel centro della città. Ambiente rustico e cucina genuina. È consigliata la prenotazione, sebbene la possibile attesa valga la pena anche solo per un piatto di tortellini.

via Ganaceto 89, 41121 Modena
059.23.80.65
www.trattoriaermes.it
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Locanda del Culatello

Salumi, formaggi, torta fritta. Agnolotti, cappellacci e lasagne. Spalla cotta di San Secondo, anolini e bolliti. E gli immancabili salumi e formaggi con la torta fritta. La Locanda del Culatello è giovane nella proprietà e nella conduzione ma con un’atmosfera da trattoria d’altri tempi.

piazza Garibaldi, 12 – Soragna (Parma)
347.49.25.951
locandadelculatello@gmail.com
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Dove dormire

La Corte degli Angeli

Nata all’interno del complesso ottocentesco rurale delle “Corte delle Piacentine”, voluto e ideato dal Principe Giovanni Vidoni de’ Soresina, la Corte degli Angeli è stato riqualificato e adibito a luogo di ospitalità. Alle camere, tutte diverse, sono stati dati i nomi dei personaggi protagonisti del film Novecento di B. Bertolucci che qui venne girato nel 1975.

strada Piacentine, 112 – Roncole Verdi, Busseto (Parma)
338.16.47.181
www.cortedegliangeli.eu
cortedegliangelirelais@gmail.com

Azienda Agrituristica Il Gelso

Da quattro generazioni la famiglia Pareti gestisce l’azienda agricola a Montecanino di Piozzano, sulle colline che fanno da spartiacque tra la Val Tidone e la Val Luretta. Nel 2003 l’idea di convertirla in struttura ricettiva a conduzione famigliare. Oltre al B&B c’è anche un buon ristorante tradizionale.

località Montecanino, Piozzano (Piacenza)
0523.97.01.29
info@agriturismoilgelso.pc.it
www.ilgelsoagriturismo.it
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Agriturismo Alba del Borgo

Struttura ricettiva moderna ricavata negli spazi di un antico casolare, con camere eleganti, centro benessere e ristorante. Alba del Borgo è anche un’azienda agricola con oltre 70 ettari coltivati a vigneto e frutteto.

via Cogolonchio 38, frazione di Cogolonchio – Fidenza (Parma)
0524.29.30.14
info@albadelborgo.it
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Foto di apertura: l’antica caldaia in rame per la preparazione del formaggio (foto dell’articolo © L. Rossi)

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© Riproduzione riservata - 01/07/2023

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