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Mostra vini di Bolzano: la parola d’ordine è longevità

12 Marzo 2015 Anna Rainoldi
Quasi 1500 visitatori hanno animato le sale di Castel Mareccio, a Bolzano, per l’edizione 2015 della storica Mostra vini del capoluogo. Tre giorni – dal 4 al 7 marzo – interamente dedicati alla produzione vinicola altoatesina, con una grande attenzione per il tema dell’invecchiamento. L’aromaticità, l’equilibrio e l’intensità gustativa dei campioni del Südtirol non temono la sfida con il tempo: lo hanno dimostrato le sei verticali in programma, tutte sold out, al centro di un ricco programma di seminari, incontri e degustazioni. Ma il fil rouge della longevità parte dall’evento in sé: la Mostra vini di Bolzano quest’anno spegne ben 93 candeline! LE VERTICALI - «I numeri ci danno ragione» ha commentato Werner Waldboth, direttore marketing del Consorzio Vini Alto Adige: «Il nuovo format che mette in evidenza le grandi potenzialità di invecchiamento dei vini altoatesini si è dimostrato vincente e ben identifica una delle loro peculiarità. Un aspetto che affascina sia gli esperti di settore che gli amanti del vino». Le sei verticali andate esaurite erano dedicate ad alcune varietà identificative del territorio, ciascuna rappresentata da una celebre etichetta. Il Vigna S. Urbano di J. Hofstätter(dal 2001 al 2007) per il Pinot nero; quattro annate del Beyond The Clouds di Elena Walch, Chardonnay dal vigneto di Castel Ringberg; la Schiava in purezza Gschleier Alte Reben della Cantina Girlan, con cinque annate (tra cui la 1983); altre cinque vendemmie del Lagrein Urban di Cantina Tramin; ancora Schiava (con una piccola percentuale di Lagrein) per il Santa Maddalena Classico Premstallerhof della Tenuta Hans Rottensteiner; per chiudere con l’internazionale “naturalizzato” Cabernet Sauvignon Freienfeld della Cantina Cortaccia.   (foto EOS/Alex Moling)

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