In Italia

In Italia

Montesodi 2015, il Sangiovese dei ricordi

30 Marzo 2019 Civiltà del bere
Montesodi 2015, il Sangiovese dei ricordi

Frescobaldi è fra le Cantine che negli ultimi tre anni hanno ricevuto giudizi di eccellenza per i loro vini da almeno tre Guide enologiche nazionali. Li abbiamo chiamati Maestri dell’eccellenza, premiando la loro costanza qualitativa. L’elenco completo è sul Top delle guide vini 2019.

Il nome di una famiglia, le sfumature dei vini di sette Tenute, il lavoro di 30 generazioni e 700 anni di attività nel mondo del vino. Il marchio Frescobaldi potrebbe essere descritto in un ampio volume di storia, oppure con una sola parola: Toscana.
La Tenuta del Castello di Nipozzano esprime l’anima più antica, il cuore medioevale e rinascimentale di Frescobaldi, in quanto proprietà storica della famiglia tra i vigneti del Chianti Rufina.

Il miglior vino Frescobaldi nel 2019: Montesodi 2015

Passano gli anni e i consumatori continuano ad apprezzare i vini qui prodotti. Montesodi, Toscana Igt 2015, 100% Sangiovese, ha riscosso successo sulle Guide italiane. «Da questo appezzamento, da sempre conosciuto da tutti come Montesodi per la natura sassosa del terreno, nacque nel 1974 il primo cru del Chianti Rufina», spiega Lamberto Frescobaldi, che continua: «il Montesodi rappresenta il vino della mia giovinezza e dei miei ricordi più belli al Castello di Nipozzano, un Sangiovese di estrema eleganza e vivacità, capace di emozionarmi anche dopo decenni». Nel 2015 la maturazione delle uve è stata ottima, complice l’inverno mite, la primavera puntuale e la lunga estate. Il calice rispecchia l’annata: al naso è intenso e fresco, grazie a sentori agrumati e floreali. Il tannino è setoso, tornano le note di cedro e arancia sanguinella, poi ricordi di visciola sotto spirito e polvere di caffè.

Montesodi, Toscana Igt 2015

Nato nel 1974 e da allora prodotto solo nelle migliori annate con uve Sangiovese coltivate nell’omonimo vigneto posto a 400 metri di altitudine. Affina 18 mesi in botti da 30 ettolitri di rovere austriaco e francese, poi 6 mesi in bottiglia

Altre etichette premiate

Frescobaldi
 Lamaione, Toscana Igt 2013
Lamaione, Toscana Igt 2014
Castelgiocondo
Ripe al Convento, Brunello di Montalcino Docg 2012
Luce della Vite
Luce, Toscana Igt 2015
Luce Brunello, Brunello di Montalcino Docg 2013

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 1/2019. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

In Italia

Monteverro all’Enoluogo: il grand vin bordolese-mediterraneo sfida il tempo

Il salotto milanese di Civiltà del bere ha ospitato una verticale di […]

Leggi tutto

Il futuro del Cannonau è giovane

Non solo rosso, ma anche spumante, rosato, passito e liquoroso. È quanto […]

Leggi tutto

Breve giro in Calabria, tra pionieri ed emergenti

Durante il Vinitaly abbiamo incontrato cinque imprenditori, dalle storie molto diverse, che […]

Leggi tutto

Il Ludwig di Elena Walch è il miglior Pinot nero d’Italia

Seguono a stretto giro la Riserva Burgum Novum di Castelfeder e la […]

Leggi tutto

La mappa di Montalcino racconta in modo scientifico un territorio

Il Consorzio del Brunello presenta una carta per un’analisi complessa e oggettiva […]

Leggi tutto

Bellone Lab: l’autoctono laziale ripianta il suo futuro

A Cori la prima tavola rotonda dei produttori del vitigno bianco tipico […]

Leggi tutto

Somm is the future. Un progetto che mette al centro il sommelier

L’iniziativa, ideata da Paolo Porfidio, si propone come un movimento libero e […]

Leggi tutto

Addio a Giacomo Oddero, grande protagonista dell’enologia piemontese

Classe 1926, è stato un produttore vinicolo visionario a La Morra, ma […]

Leggi tutto

I Vini delle Coste: racconto corale di sole e di mare

Un evento dedicato ai vini che nascono vicino ai litorali, dalla Toscana […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati