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Le tante (e generose) anime della Vigna Gustava di Grinzane Cavour

26 Giugno 2024 Alessandro Franceschini
Le tante (e generose) anime della Vigna Gustava di Grinzane Cavour
Vigna Gustava a Grinzane Cavour

La prossima edizione di Barolo en Primeur si svolgerà a ottobre nel Castello di Grinzane Cavour. Protagoniste dell’asta saranno le barrique di Nebbiolo provenienti della cosiddetta Vigna Gustava di Grinzane Cavour. Nelle precedenti edizioni sono stati raccolti più di 2,37 milioni di euro

Che il nebbiolo “senta” il territorio nel quale è allevato in modo forse più intimo e coinvolgente rispetto ad altri vitigni che invece impongono le loro caratteristiche varietali, non è certo una novità. Così come non lo è il fatto che nei suoi terroir di elezione e più iconici, Barolo e Barbaresco, anche piccole micro-differenze all’interno della stessa vigna, possano poi dare origine a vini con peculiarità, se non antitetiche, certamente distintive e uniche. Eppure non è mai il caso di darlo per scontato, anche perché sono proprio questi i fattori che hanno spinto i vini di queste magnifiche denominazioni ad entrare stabilmente nell’empireo della critica mondiale, nelle cantine degli appassionati, nonché fatto lievitare i prezzi delle bottiglie e il valore delle vigne.
A ribadirlo, ancora una volta, anche la degustazione tecnica ospitata dalla Scuola Enologica di Alba, in occasione della presentazione alla stampa della prossima edizione di Barolo en Primeur, asta benefica che si svolgerà a ottobre nel Castello di Grinzane Cavour.

Le peculiarità della Vigna Gustava

Protagoniste dell’asta saranno le barrique di Nebbiolo atto a divenire Barolo provenienti della cosiddetta Vigna Gustava di Grinzane Cavour, che si trova proprio davanti al famoso castello del comune. Acquistata nel 2019 dalla Fondazione CRC (prima era di proprietà della banca UBI), che è anche ideatrice di questo evento insieme alla Fondazione CRC Donare ETS e con il supporto del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, ha un terreno composto dalle ormai celeberrime Marne di Sant’Agata Fossili. Al suo interno sono state individuate 6 parcelle, attuando una sorta di vera e propria zonazione, differenti tra loro per via della presenza, più o meno maggiore, di elementi come magnesio, potassio, limo, calcio e argilla, nonché per una diversa profondità del substrato marnoso, che varia di 70/80 cm fino ad arrivare a 100/110.
Ad occuparsi della vigna, vinificando separatamente le singole parcelle, anche in base ad altitudine, esposizione e presenza di vigne giovani o vecchie, un enologo di fama e di riferimento come Donato Lanati, al timone del suo celebre laboratorio Enosis Meraviglia di Fubine, in provincia di Alessandria.

La degustazione dei millesimi 2021, 2022 e 2023

Nel bicchiere 12 campioni delle annate 2023, 2022 e 2021, provenienti dalle diverse parcelle di Vigna Gustava, certificano l’affascinante eterogeneità che anche una singola vigna di Nebbiolo è in grado di donare. Al netto della gioventù di tutti i millesimi, ovviamente in fieri in questo momento, emerge in primis, e con forza, la differente grana e tessitura al palato della trama tannica, in alcuni casi più serrata e fitta, in altri più delicata e fine, nonché la complessità olfattiva che le vigne più vecchie, anche sino a 70 anni in questo caso, sono in grado di apportare. Aspetto sottolineato a più riprese da Donato Lanati, che non si è sottratto ad alcune domande sulle annate e la loro prospettiva, a partire dalla 2022.
«È già pronta adesso e sarebbe da mettere in bottiglia se il disciplinare lo consentisse», ha affermato l’enologo, che si è augurato un adeguamento, in futuro, dei disciplinari rispetto alle caratteristiche delle singole annate. La varietà intravarietale, inoltre, secondo Lanati rappresenta un’altra delle frecce al proprio arco che il Nebbiolo ha a disposizione: «I cloni sono molto diversi tra loro e vengono allevati in territori differenti».

Barolo en Primeur: 2,37 milioni di euro raccolti e donati

Per capire chi si aggiudicherà le diverse barrique del futuro Barolo Vigna Gustava bisognerà aspettare l’asta del prossimo 25 ottobre, la IV di Barolo en Primeur. Nelle prime tre edizioni sono stati raccolti più di 2,37 milioni di euro, circa 660 mila nel 2021, 834 mila nel 2022 e 877 mila nel 2023.
Sono stati donati per lo sviluppo di 55 progetti sociali e culturali. A partire dalla seconda edizione si sono aggiunte svariate aziende del territorio che hanno donato bottiglie di diversi formati che vengono messe all’asta, sempre durante Barolo en Primeur, come lotti comunali, sotto il cappello del Comune d’appartenenza. Il ricavato, in questo caso, viene devoluto alla Scuola Enologica di Alba e ad altri enti territoriali. Tra i partner del progetto da sottolineare anche la presenza della famosissima casa d’aste Christie’s, che fornisce assistenza tecnica, dall’alto della sua esperienza, a tutta l’operazione, nonché i collegamenti con New York e Londra.
Oltre a Francesco Cappello, vice presidente Fondazione CRC e Giuliano Viglione, presidente fondazione CRC Donare ETS, ad Alba alla presentazione era presente anche Sergio Germano, neo presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, nominato lo scorso 7 maggio, alla sua prima vera uscita pubblica in questo ruolo, lui stesso ex allievo della Scuola Enologica di Alba.

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