In Italia In Italia Civiltà del bere

La spirale della civiltà

La spirale della civiltà

Ogni progetto si avvia a partire da un incipit specifico, da una puntuale motivazione originaria che, come un “hic et nunc”, rappresenta quel primo fondamentale condizionamento da cui lentamente affiora ogni possibile relazione di affinità. E in effetti, bisogna dirlo, una cosa è progettare una nuova identità visiva per un prodotto dalle caratteristiche più o meno definite, molto spesso pensate a tavolino da strateghi dell’immagine impegnati a proporre naming seduttivi, approcci glamour e pay off di facile memorizzazione, ben altra cosa è ritrovarsi a riflettere in direzione di una qualche sensata e pertinente trasposizione grafica della parola “civiltà”.

Come si traducono in un’unica immagine di sintesi i molteplici rimandi presenti nel concetto di civiltà, con le tante sovrapposizioni di ambito geografico, storico, tecnico e artistico? Esistono tratti distintivi riconducibili alla “civiltà del bere”, nella sua massima estensione, quale espressione compiuta di un Homo che si è distinto proprio per il suo peculiare ‘andare oltre’ quel bisogno primario di bere? Ecco dunque che l’idea derivata è stata quella di rendere evidente tale peculiarità di specie, amplificando ogni possibile associazione con l’intera civiltà del bere, con il mondo del vino, dei suoi colori, dei suoi significati e dei suoi simboli.

Si è così deciso di ‘avvicinare’ (fino alla fusione) le tre lettere che compongono quell’ <ivi>, quel momento conviviale e di simposio in cui due elementi antropomorfi si fronteggiano in un abbraccio ideale attorno alla lettera “v”, di vitis vinifera, di vino, di vita. Si è poi posto l’accento sull’accento (non è un gioco di parole) finendo per decretare – paradossalmente – la definitiva sparizione di quest’ultimo (à) e la sua trasformazione in un simbolo a forma di spirale dal valore sinestetico. La spirale è una forma geometrica ma al contempo generativa, aperta: a partire da un punto è possibile generare un intero universo, di fatto, di senso e di stupore. Tale ‘innesto grafico’ ripropone visivamente la gestualità tipica del volteggio nel bicchiere, ma anche del semplice acquisire forma da parte di un liquido in un recipiente, e intende sprigionare l’ampiezza dei profumi, la forza del colore, la lettura in retrospettiva.

La spirale, come ogni simbolo fondativo, innesca infiniti rimandi e finisce per alludere anche alla fase di transizione che oggi investe la smaterializzazione e la digitalizzazione del mondo. In nome di quest’ultima la civiltà si fa “civilta” sacrificando le sue originarie motivazioni timbriche e tonali e acquisendo quella giusta leggerezza che le permette di pensare al futuro e di interagire con i nuovi linguaggi della rete e dei suoi diktat (www.civiltadelbere.com).

Antonella Giardina

Art director

Tag: , , , ,

© Riproduzione riservata - 28/02/2014

Leggi anche ...

Vigna Michelangelo, la rinascita di un vigneto urbano di Firenze
In Italia
Vigna Michelangelo, la rinascita di un vigneto urbano di Firenze

Leggi tutto

Marchesi Antinori festeggia i 50 anni del Tignanello contribuendo al restauro del Ponte Vecchio
In Italia
Marchesi Antinori festeggia i 50 anni del Tignanello contribuendo al restauro del Ponte Vecchio

Leggi tutto

50 anni di storia del vino: da alimento a buon mercato a prodotto di culto
In Italia
50 anni di storia del vino: da alimento a buon mercato a prodotto di culto

Leggi tutto