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Inchiesta enoteche italiane: il 93% ha in carta vini stranieri

13 Marzo 2012 Civiltà del bere
Nuovi dati dall’inchiesta “Il vino in enoteca” (leggi anche gli articoli pubblicati nei giorni scorsi: Inchiesta: le enoteche italiane hanno in media 1.112 vini, Inchiesta: in enoteca vincono i rossi, Rossi in enoteca: 29 locali su 100 hanno tra le 400 e le 699 etichette, Nelle enoteche italiane sempre più bollicine). Oggi ci concentriamo sulle etichette straniere, cercando di capire quanto contano e qual è il loro grado di diffusione negli esercizi italiani. IL 93% TIENE VINI INTERNAZIONALI - Ben il 93% del panel (103 enoteche dello Stivale, il 60% al Nord, il 22% al Centro e il 18% al Sud) possiede bottiglie internazionali, con una media di 119 referenze. Ad ogni gestore abbiamo domandato di dirci da quali Paesi arrivano le etichette straniere che campeggiano sui loro scaffali, chiedendo loro di fornirci al massimo tre nazioni. SUL PODIO FRANCIA, SPAGNA E GERMANIA - La Francia gioca, al solito, la parte del leone, con ben 75 vini. Segue la Spagna a quota 63, mentre  la Germania si aggiudica la medaglia di bronzo con 45. La carrellata prosegue con l’Australia, 39 bottiglie, seguita a breve passo dal Portogallo, 38. Poi Austria e Cile con 32; Nuova Zelanda con 28, Argentina 26, Stati Uniti 25, Sudafrica e Ungheria 23. SOTTO LE 20 REFERENZE - Sotto la soglia dei 20 vini troviamo la Grecia con 17, la Slovenia con 16, Israele con 13. Perdita di smalto per le etichette della California: solo 11, mentre il Libano ne ha 10. Meno di 10 referenze per il Canada (soltanto 7), la Georgia (5), e l’Africa (2). Fanalini di coda sono Cipro, la Croazia e la Svizzera: per loro solo un’etichetta.

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