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Il Conaf lancia una commissione tecnico-scientifica sugli Ogm

20 Ottobre 2010 Civiltà del bere
Il Conaf, Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e forestali, ha annunciato la creazione di una commissione consultiva tecnico-scientifica per affrontare il tema dell'Ogm. «L’obiettivo, ha spiegato il presidente Andrea Sisti durante il convegno “Biodiversità agraria e Ogm” tenutosi nei giorni scorsi nella Capitale, «è quello di stabilire una linea scientificamente corretta, regole deontologiche e un metodo comune validi per tutti i colleghi impegnati attivamente in questo settore. Il contributo allo sviluppo della scienza è uno dei punti cardine della nostra missione di Consiglio nazionale. Da uomo di scienze dico che questa tecnica, e la ricerca più in generale, non si possono fermare, soprattutto se finalizzate al miglioramento della vita umana». Durante l’incontro a Roma, il presidente Sisti ha spiegato come oggi 4 varietà di cereali soddisfino ben il 66% del fabbisogno calorico totale dell’uomo, e altre 15 tipologie il rimanente 34%; a suo avviso è dunque necessario migliorare la biodiversità agricola e proseguire con gli studi così da favorire l’economia di alcune varietà più marginali. La ricerca pubblica ha investito troppo poco nel settore e per le facoltà di Agraria e il mondo scientifico è giunto il momento di «osare di più», facendo sistema e portando contributi a livello amministrativo locale e regionale. «Non è possibile assicurare un futuro all’agroalimentare italiano senza ricerca», ha commentato il presidente Fidaf (Federazione Italiana dottori agronomi e forestali) Luigi Rossi, «ed è auspicabile una ripresa della ricerca delle biotecnologie agrarie come avviene negli altri Paesi europei». Durante il convegno è intervenuta anche il direttore generale di Biodiversiy International Emilie Frison, ricordando come nel futuro ci sarà sempre più bisogno di cibo: nel 2050, con una crescita della popolazione stimata attorno al 37%, la richiesta alimentare sarà superiore del 70% rispetto a quella attuale. Anche il clima, più caldo nei decenni a venire, condizionerà il tipo di agricoltura, con frequenza di eventi estremi, siccità e piogge torrenziali anomale. «La biodiversità», ha commentato la Frison, «offre una produzione stabile, permette migliore controllo di parassiti e malattie e porta ad un’agricoltura più sostenibile». Il professor Michele Stanca ha invece precisato che: «la scienza non va fermata e gli Ogm sono soltanto una tecnica di produzione che può essere utilizzata o meno. È fondamentale come sistema Italia organizzare progetti in forma integrata, in modo che dai risultati di alta tecnologia si passi allo sviluppo di nuovi prodotti senza disperdere risorse e intelligenze, oltre che rimanere competitivi su scala internazionale». La serie di interventi degli esperti si è conclusa con quello del presidente dell’Ordine di Roma Edoardo Corbucci, che ha sottolineato come «la questione Ogm non deve essere affrontata in primis da scelte di ordine economico, politico e sociale; ma nella consapevolezza che la conoscenza scientifica, anche in campo genetico, sia un elemento imprescindibile dell’attività di agronomi e forestali».

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