Il Bio è Logico? Se ne parla a San Gimignano
Il Bio è Logico? Se lo sono chiesti illustri esperti nel corso di un convegno svoltosi a San Gimignano nell’ambito delle celebrazioni del ventennale della concessione della Docg alla Vernaccia, lo storico bianco locale che vanta addirittura la primogenitura tra le Doc italiane (1966). Un titolo provocatorio ma stimolante, con l’intenzione di parlare di biologico, sostenibilità, tracciabilità e vini naturali, senza pregiudizi, dando voce alle diverse opinioni con l’obiettivo di costruire tutti assieme la viticoltura sana di domani.
IL FUTURO È CONSAPEVOLE – «Il convegno è stato una sorta di laboratorio di idee che non voleva e non poteva dare risposte certe», ha spiegato la presidente del Consorzio della Denominazione San Gimignano, Letizia Cesani, «ma intendeva inquadrare le diverse questioni e i diversi approcci per fornire al pubblico, produttori, tecnici e consumatori, una maggiore consapevolezza per le scelte quotidiane, nella vita professionale come in quella privata, nella prospettiva di costruzione del futuro. L’agricoltura di domani, il mondo di domani, lo costruiamo oggi, e solo questa consapevolezza può portare ad una visione positiva. A San Gimignano c’è consapevolezza nell’agire da parte di tutti i produttori, biologici e no, e la strada del rinnovamento è quella che tutti praticano e che il nostro Consorzio da sempre promuove. In questa prospettiva, il convegno di oggi ha voluto essere un messaggio di speranza per il futuro».
I RELATORI – Oltre a docenti come Lucio Brancadoro (Università di Milano) e Rita Vignani (Università di Siena), hanno partecipato al convegno Matilde Poggi (presidente della Federazione italiana vignaioli indipendenti), Ezio Pelissetti (ad Valoritalia), Roberto Burdese (presidente di Slow Food Italia), Carlo Macchi (direttore di winesurf.it) e il regista americano-brasiliano Jonathan Nossiter, noto per il documentario Mondovino e altri film di successo nonché autore del libro Le vie del vino.
L’AVANGUARDIA NEI VIGNAIOLI – Proprio Nossiter ha affermato che la via del biologico è quella più pulita e sostenibile: «I produttori devono essere consapevoli di fare parte di un tutto, che i loro problemi sono quelli di tutto il mondo, che è proprio il pianeta a richiedere un impegno urgente se non si vuole arrivare all’estinzione dell’umanità. Ecco perciò che il vignaiolo è l’avanguardia dell’agricoltura e che se in questo settore si decidesse in modo forte e chiaro per una produzione rispettosa della terra, poco inquinante, tutto il mondo agricolo lo seguirebbe».
TUTTO IL TERRITORIO VA TUTELATO – Letizia Cesani ha concluso riaffermando l’impegno del Consorzio della Denominazione San Gimignano «nei confronti della tutela non solo dei vini coperti da denominazione, ma di tutto il territorio nel quale opera, nella convinzione che il rispetto per la terra e l’ambiente, come quello per la qualità e salubrità alimentare, siano strade obbligate per il futuro della viticultura di qualità».
Tag: biologico, Consorzio della Denominazione San Gimignano, Ezio Pelissetti, Jonathan Nossiter, Letizia Cesani, Lucio Brancadoro, Matilde Poggi, Rita Vignani, Roberto Burdese, San Gimignano, Vernaccia© Riproduzione riservata - 06/11/2013