I ristoranti di Civiltà del bere: Lo Stuzzichino – Sant’Agata sui due Golfi (Napoli)
Siamo cronisti del vino e frequentiamo ogni anno centinaia di tavole, in Italia e non solo. Nasce così questa rubrica di consigli, con lo spirito del passaparola e dei suggerimenti tra amici che condividono la stessa passione per la buona cucina accompagnata da una carta di vini accurata e interessante. Nessun limite alla proposta gastronomica, purché sia eccellente, dalle osterie che custodiscono o reinterpretano con intelligenza le tradizioni locali, ai ristoranti creativi ed eleganti. Minimo comun denominatore: grandi vini, il rispetto per la materia prima e l’attenzione verso il cliente.
Sant’Agata sui due Golfi è un borgo incastonato fra i Monti Lattari, nel cuore della Penisola Sorrentina, all’interno del territorio comunale di Massa Lubrense. I golfi del nome sono ovviamente quello di Napoli e quello di Salerno, mete turistiche di rara bellezza che ogni viaggiatore dovrebbe ammirare almeno una volta nella vita.
Inutile dire che trovarsi da quelle parti è un po’ come stare in paradiso, paesaggisticamente parlando. Ma anche gastronomicamente parlando. Se l’alta cucina creativa è rappresentata da insegne stellate del calibro di Don Alfonso 1890 e Quattro Passi, a tenere alto il nome della tavola tradizionale ci pensa l’ospitalità verace delle storiche osterie, di cui Lo Stuzzichino è un perfetto esempio.
Punto di riferimento della ristorazione della Penisola Sorrentina
Aperto nel 1989 come rosticceria dalla famiglia De Gregorio, nel tempo si è trasformato in un luogo di culto della ristorazione campana e oggi fa parte delle Premiate Trattorie Italiane e dei Ristoranti del Buon Ricordo. Da quasi vent’anni non manca mai sulle pagine della guida alle migliori Osterie d’Italia Slow Food e aderisce al progetto dell’Alleanza tra cuochi e Presidi Italiani, valorizzando le tante specialità agroalimentari del territorio, come il fagiolo di Controne, la papaccella napoletana e il pomodorino del piennolo del Vesuvio.
Oggi alla guida c’è la seconda generazione, con l’istrionico Mimmo De Gregorio nel ruolo di direttore di sala insieme alla moglie Dora (anche pasticcera). In cucina la mitica mamma Filomena, con il papà Paolo e il fratello Giuseppe, fedeli interpreti dei “piatti di una volta”, realizzati con perizia seguendo le ricette tramandate nel tempo. La mission per tutti è una e una sola: fare in modo che il cliente si senta a suo agio, come fosse a casa sua, serbando poi a lungo il ricordo del gusto delle specialità sorrentine. L’atmosfera è accogliente e informale: nelle sale interne come nel dehors affacciato sulla piazzetta del borgo si respira sempre un clima di festa e allegria. La sala gira senza intoppi, i camerieri sorridono disinvolti ma sempre professionali.
La valorizzazione dei fornitori e della filiera locale
La ricerca della materia prima è il punto di partenza e di arrivo di ogni piatto. Mimmo si occupa personalmente della sua selezione e negli anni ha maturato rapporti di fiducia e solida amicizia con i pescatori, i casari e i contadini della zona, scelti per la loro etica sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Tutto è improntato alla trasparenza: all’interno del menu è presente l’elenco dei fornitori, con il dettaglio dell’origine degli ingredienti e la loro storia. Per la famiglia De Gregorio è fondamentale dare il giusto riconoscimento a coloro che garantiscono l’eccellenza della filiera agricola del territorio. Dal 2022 è attivo un orto di proprietà situato a poca distanza dallo Stuzzichino, che include anche un impianto per il recupero delle acque piovane ed un sistema di pannelli fotovoltaici. Oltre a fornire frutta e verdura bio a km zero (ma anche conserve, confetture e liquori), permette di compostare i rifiuti organici che provengono dal ristorante, trasformandoli in un prezioso fertilizzante naturale per i campi.
I menu degustazione del Buon Ricordo e delle Premiate Trattorie Italiane
La proposta culinaria dello Stuzzichino include anche due menù degustazione, entrambi a 60 euro. Il Menu del Buon Ricordo ruota intorno ai piatti della tradizione, con ricette iconiche come le Polpette di mamma Filomena, i Ravioli al profumo di limone massese con le vongole e il Baccalà alla brace con cipolla ramata di Montoro con insalata di scarole e olive caiazzane. Dulcis in fundo: la Delizia al limone di Sorrento preparata a regola d’arte. Il Menu dedicato alle Premiate Trattorie Italiane consente di scegliere tra molteplici opzioni di primi e secondi, personalizzando a piacimento le portate.
Le ricette della tradizione da non perdere
La lista dei piatti imperdibili è davvero lunga e varia a seconda della stagionalità, ma eccone alcuni: tra gli antipasti, la ricca Parmigiana di melanzane, i Peperoni imbottiti alla sorrentina e gli Involtini di pesce bandiera con la provola. Sul fronte dei primi, troneggiano gli Scialatielli ai frutti di mare e la Pasta e patate con provolone del Monaco Dop. Tra i secondi, il consiglio è di prenotare in anticipo il saporitissimo Pollo ruspante al forno con patate.
Merita l’assaggio anche la Pizza dolce di Dora, arricchita con crema pasticcera, al cioccolato e amarene appassite dei Colli di San Pietro.
Se i crostacei sono la vostra passione, chiedete del Gamberetto di Crapolla, che ha trovato il suo luogo di elezione tra i fondali della Riserva naturale Marina di Punta Campanella. Viene pescato da gennaio a giugno con un’antica tecnica, ormai praticata da pochissimi pescatori, che prevede l’uso di nasse tradizionali prodotte a mano con giunco e mirto. All’osteria Lo Stuzzichino si può assaporare in padella con sale e pepe, per cogliere fino in fondo la singolarità del suo sapore.
Spazio ai vini campani, tra nuove e vecchie annate
In questo eden per i buongustai, c’è “trippa” anche per gli amanti del vino. Mimmo è un sommelier appassionato, che ricerca personalmente le etichette da inserire in carta durante i suoi viaggi in giro per l’Italia e all’estero. La scelta cade su “vini che sanno raccontare con sincerità l’identità del territorio di appartenenza e il lavoro di chi li ha prodotti”, come riportato nell’introduzione della wine list. I ricarichi sono discreti e, in una logica di vicinanza, la “Campania Felix” gioca inevitabilmente la parte del leone, ma non mancano referenze importanti dal resto della penisola e felici escursioni anche nel resto del mondo. Sfogliando le pagine incontriamo, ad esempio, la Falanghina Di Meo 2022 a 35 euro, il Greco di Tufo Cutizzi di Feudi di San Gregorio 2020 a 32 euro, il Fiano d’Avellino Pietracupa 2016 a 38 euro, il Furore Costa d’Amalfi 2021 Marisa Cuomo a 45. E per chi vuole concedersi una bevuta speciale, non manca una certa profondità di annate. Due esempi per tutti firmati Mastroberardino: il Taurasi Naturalis Historia 1999 a 145 euro e il Taurasi Riserva Radici 1998 a 180 euro.
Foto del servizio: © Lo Stuzzichino; immagine di apertura: elaborazione grafica © V. Fovi
Lo Stuzzichino
corso Sant’Agata
Fr. Sant’Agata sui due Golfi – Massa Lubrense (Napoli)
081.53.30.010
info@ristorantelostuzzichino.it
www.ristorantelostuzzichino.it
Chiuso il mercoledì
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Tag: famiglia De Gregorio, Lo Stuzzichino, Massa Lubrense, Napoli, Ristoranti di Civiltà del bere© Riproduzione riservata - 03/05/2024