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I Masters of Wine in rotta per l’Italia. Ci si prepara a Tignanello dal 18 al 20 marzo

15 Dicembre 2011 Jessica Bordoni
Gli aspiranti “Master of Wine” si segnino queste date: dal 18 al 20 marzo 2012 a Tignanello, nell’omonima tenuta della Marchesi Antinori nel Chianti Classico (Firenze), l’Institute of Masters of Wine con la collaborazione dell’Istituto Grandi Marchi organizzano la prima edizione italiana della Master Class, un corso intensivo propedeutico all’accesso al Master of Wine Study Program per il conseguimento del diploma di Master of Wine. I 40 candidati ammessi devono essere in possesso di un titolo di studio in campo enologico (laurea in Viticoltura o Enologia, Business del Vino, diploma WSET o qualifica di sommelier riconosciuta in ambito internazionale) e aver maturato almeno cinque anni di esperienza nel settore, a cui si aggiunge un’ottima conoscenza dell’inglese parlato e scritto (le lezioni e gli esami si tengono in lingua inglese). Il programma prevede una serie di degustazioni, workshop e tutorial, animati da importanti figure del calibro di Lynne Sherriff, presidente dell’Institute of Masters of Wine, Clive Barlow, presidente del comitato per l’istruzione dell’ente, e Jane Hunt, Master of Wine. Il costo complessivo, vitto e alloggio compresi, è di 850 euro. Tappa successiva alla Master Class è il Master of Wine Study Program, un percorso formativo della durata di tre anni che conduce alla prova di ammissione all'Institute of Masters of Wine. Organizzato in Europa, Nord America e Australia, il programma di studi è così strutturato:
  • First Year & First Year Assessment (FYA): una giornata di corso introduttivo nel mese di dicembre; sette giorni di seminario a gennaio e altri due giorni in primavera. La valutazione prevede una prova di degustazione su 12 vini e la stesura di due componimenti. Obbiettivi: studio e acquisizione delle abilità di analisi di un Master Wine con sviluppo di pensiero critico e capacità di scrittura di testi sulla degustazione.
  • Second Year & MW examination (Parte 1 e 2): due giornate di corso introduttivo in autunno, cinque giorni di seminario e un esame in primavera nelle sedi di Londra, Napa e Sidney. Tale esame prevede: una parte pratica con la degustazione cieca di 12 vini e una parte teorica con composizioni circa la produzione vinicola, il business del vino e tematiche di attualità enologica.
  • Third Year: MW examination (Parte 3): una dissertazione di 10 mila parole su un argomento originale relativo al mondo del vino.
Il costo dell’insegnamento è di 2.900 sterline per ogni annualità, a cui si aggiungono 1.300 sterline per l’examination e 900 sterline per la dissertazione finale. “Il Master of Wine è colui che attraverso un esame rigoroso dimostra di possedere una conoscenza del vino in tutti i suoi aspetti e l’abilità di comunicarlo con chiarezza”; questa è la definizione ufficiale. Fondato a Londra nel 1955, l’Institute of Masters of Wine si propone, attraverso i suoi membri e le sue attività, di promuovere l’eccellenza, l’interazione e la conoscenza tra tutti i settori della comunità globale del vino. Attualmente nel mondo si contano 299 Masters of Wine provenienti da 23 diversi Paesi, ma nessuno di nazionalità italiana. Questa Master Class vuole dunque essere uno stimolo dimostrare l’eccellenza vinicola made in Italy non solo in termini di grandi vini, ma anche di grande creatività umana. E sempre a proposito di Masters of Wine e Belpaese, segnaliamo un altro importante risultato reso noto nei giorni scorsi dalla sede londinese dei MW:  la città di Firenze è stata scelta per ospitare l'ottavo Simposio mondiale dell'Institute of Masters of Wine nel maggio 2014. Ecco il commento del produttore Piero Antinori, in veste di presidente dell'ente promotore della candidatura italiana, l'Istituto Grandi Marchi: «La decisione dell'Institute of Masters of Wine premia tutta l'Italia del vino e conferma il ruolo del nostro Paese nei dibattiti internazionali sulle politiche strategiche di un settore che, con i suoi 10 miliardi di euro di fatturato 2010 e un export di 4,6 miliardi di euro, è uno dei motori fondamentali anche per la nostra economia».  

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