In Italia In Italia Jessica Bordoni

Giovani Produttori: Graziana Picchi tra le vigne di Colletto

Giovani Produttori: Graziana Picchi tra le vigne di Colletto

Tutto comincia nel 2009, quando la famiglia bergamasca Picchi acquista una proprietà in Valcalepio, ad Adrara San Martino. «L’azienda si trova in collina, a poca distanza dal lago di Iseo», spiega la giovane titolare Graziana Picchi, classe 1988. «Apparteneva a un cliente di mio padre Duilio, intenzionato a venderla. Papà è un architetto e io ho seguito il suo stesso percorso, frequentando l’Università a Parma e a Milano. Poi però il richiamo della vita di campagna ha avuto la meglio su tutti e due… Per farla breve: ci siamo innamorati di questa casa padronale costruita tra i filari di viti terrazzate, boschi e uliveti e abbiamo deciso di dare avvio al progetto Colletto AgriBioRelais, che unisce la produzione spumantistica all’offerta di pernottamento e ristorazione».

giuliana-picchi-collettoUna realtà familiare e biologica

L’azienda è a conduzione strettamente familiare. Impegnato a tempo pieno sia in vigna che in cantina c’è il cugino di Graziana, il ventinovenne Stefano, mentre lo zio si occupa dell’agriturismo e il fratello Filippo è in terza superiore: sta studiando all’istituto di Conegliano e sogna di diventare enologo. «I vigneti si estendono per 4 ettari, da cui produciamo circa 25 mila bottiglie, tutte certificate biologiche», precisa Graziana Picchi. «Possediamo terreni ferrosi, ricchi di calcare e marne, per certi aspetti simili a quelli della regione francese Champagne. Dalle vigne nascono le bollicine Metodo Classico in purezza Chardonnay e Pinot nero. Nel 2015 il Rosé millesimato 2009 si è aggiudicato la medaglia di bronzo al Concorso nazionale dei vini rosati d’Italia nella categoria degli spumanti Igt e Vsq. Siamo molto orgogliosi di questo risultato, anche perché si tratta della nostra prima annata in commercio ed è stata la conferma di una grande partenza».

Valorizzare le ricchezze della Valcalepio

L’altezza media dei vigneti è di 460 metri sul livello del mare con esposizione rigorosamente a sud e forrelaisma di allevamento a Guyot. «Il nostro obiettivo è quello di valorizzare e promuovere quest’angolo di Lombardia al confine tra le province di Bergamo e Brescia, che non ha nulla da invidiare per qualità e potenzialità ad altre zone più conosciute a livello regionale», prosegue. «La ricerca della qualità vinicola si fonda sull’ecosostenibilità, che è uno dei pilastri anche della nostra proposta turistica. La casa patronale, infatti, è stata ristrutturata secondo principi di equilibrio e integrazione con il paesaggio circostante. Ai nostri ospiti garantiamo un soggiorno di charme e relax, completamente immersi nel verde e nella natura. L’agriturismo collegato al relais, aperto sia a pranzo che a cena, tiene in carta soprattutto i prodotti del territorio. Ovviamente in abbinamento alle bollicine firmate Colletto».

Tag: , , ,

© Riproduzione riservata - 09/05/2016

Leggi anche ...

Cinquant’anni all’insegna del “bere meno ma meglio”
In Italia
Cinquant’anni all’insegna del “bere meno ma meglio”

Leggi tutto

I numeri del fenomeno Pinot grigio delle Venezie
In Italia
I numeri del fenomeno Pinot grigio delle Venezie

Leggi tutto

Sei Cantine per sei protagoniste. L’Alto Adige in un racconto tutto al femminile
Degustazioni
Sei Cantine per sei protagoniste. L’Alto Adige in un racconto tutto al femminile

Leggi tutto