Gli aerei nuocciono gravemente alla salute

Gli aerei nuocciono gravemente alla salute

Una riflessione di Alessandro Torcoli sulla proposta dell’Oms di disincentivare il consumo di alcol, vini compresi, attraverso una campagna denigratoria. Una decisione del genere darebbe il colpo di grazia a un settore già duramente colpito dalla pandemia e rappresenterebbe un eccesso non giustificabile da reali conseguenze per la salute.

Spoiler: il titolo è una provocazione, che nasce dalla costernazione. Precisamente, immaginate il turbamento quando abbiamo letto che in sede comunitaria è tornata a galla una vecchia minaccia, quella di criminalizzare definitivamente l’alcol (e dunque anche il vino) poiché l’Oms l’ha inserito tra le sostanze cancerogene.

Era davvero necessario?

Torneremo a breve nel merito e soffermiamoci sul contesto: quale tempismo criminale ha mosso una simile istanza? In un periodo storico – perché ormai non si contano più giorni o mesi di crisi e lockdown, questa è un’epoca – in cui tutto ciò che ruota attorno a ristorazione e turismo si trova nella disperazione, o nel migliore dei casi arranca appellandosi a ogni santo per alimentare un filo di fiducia, chi ha voluto mettere il carico da novanta per spegnere ogni luce? Mille sono i problemi da risolvere, gli aiuti necessari, le riforme da intraprendere per sostenere il settore, e torniamo a parlare dei danni del vino?

Volare fa male

Ebbene, venendo al paradosso del titolo, sarebbe come se oggi, con aeroporti e compagnie aeree al collasso, qualcuno volesse mettere in agenda un disincentivo all’uso dell’aeroplano, dato che inquina molto, è un mezzo di trasporto rischioso, e ci ha già procurato troppi problemi nei commerci internazionali (specie ai francesi), dato che ancora paghiamo dazio per la vicenda legata all’americana Boeing. Ebbene, nonostante la crescente (per fortuna) sensibilità ambientale, una stupidaggine del genere nessuno l’ha proposta in sede legislativa.

Ancora una volta, è questione di buon senso

Un conto è che Greta preferisca viaggiare in treno, quando può, un altro sarebbe la richiesta di scrivere su biglietti aerei “nuoce gravemente alla salute” e vietare la pubblicità delle compagnie aeree. Così, infatti, accadrebbe al vino come conseguenza estrema del suo inserimento tra le sostanze cancerogene e socialmente pericolose. Senza considerare le conseguenze economiche di un’idea del genere, speriamo possa essere semplicemente il buonsenso a ritirarla immediatamente dall’agenda politica europea.

La differenza tra uso e abuso di alcol

Non abbiamo mai negato nemmeno su queste pagine, dove consideriamo il vino un simbolo di cultura universale, le conseguenze dannose dell’abuso di alcol e, anzi, spesso abbiamo invitato a riflettere sul fatto che scandalizzarsi per l’uso di alcuni additivi chimici nella produzione di vino è eccessivo, dato che il primo pericolo è, appunto, l’alcol etilico. Ma è al contempo la componente costitutiva di un dono miracolo per l’uomo, gioia e intelligenza che nell’abuso solamente degenerano in disperazione e idiozia. Ma questo accade per molte cose.

Al bando la carne rossa!

Anche la carne rossa è in una black list e già l’oncologo Umberto Veronesi suggeriva di evitarla. Non per questo è stato proposto di allarmare i consumatori, scrivendolo in etichetta che è “potenzialmente dannosa”. È però bastato un cenno a una strategia per scoraggiarne il consumo che gli interessati si sono fatti sentire e in poche ore è arrivata una smentita direttamente dal commissario europeo per l’Agricoltura, Janusz Wojciechowski. Inoltre ciò che si cela dietro gli allevamenti, sempre più intensivi, è raccapricciante, come ci raccontano bene i Pollan e i Foer. Non è certo il paesaggio delle Cinque Terre, di Langhe e Roero o di Conegliano Valdobbiadene, patrimoni dell’Umanità.

Il vino ha un valore culturale

Dunque, appelliamoci al buon senso e non solo, anche ai valori fondanti dell’Europa unita, divisa su molte cose, lacerata da centinaia d’anni di guerre sanguinose, quasi suicida nel Novecento e infine – dopo la Seconda guerra mondiale – risorta attorno alcune idee, tra cui quella di libertà e di valorizzazione della nostra storia antica, della quale (almeno per tutti i Paesi che guardano al Mediterraneo) il vino è un elemento fondamentale, un simbolo da proteggere.

Questo articolo fa parte de La Terza Pagina, newsletter a cura di Alessandro Torcoli dedicata alla cultura del vino. Ogni settimana ospita opinioni di uno o più esperti su temi di ampio respiro o d’attualità. L’obiettivo è stimolare il confronto: anche tu puoi prendere parte al dibattito, scrivendoci le tue riflessioni qui+
Il tuo contributo sarà raccolto e pubblicato insieme a quello degli altri lettori.

Questa settimana vi presentiamo in anteprima l’editoriale del direttore Alessandro Torcoli in uscita su Civiltà del bere 1/2021 (gennaio-febbraio-marzo)

Per ricevere La Terza Pagina iscriviti qui+

Tag: ,

© Riproduzione riservata - 19/02/2021

Leggi anche ...

Libri sotto l’albero: 7 consigli di lettura per Natale
La Terza Pagina
Libri sotto l’albero: 7 consigli di lettura per Natale

Leggi tutto

La longevità non è un esercizio di stile, ma una patente di qualità
La Terza Pagina
La longevità non è un esercizio di stile, ma una patente di qualità

Leggi tutto

Il successo dei vini italiani nelle Top 100 di Wine Spectator e Wine Enthusiast
La Terza Pagina
Il successo dei vini italiani nelle Top 100 di Wine Spectator e Wine Enthusiast

Leggi tutto