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Mercato Fivi 2018. 10 anni di Vignaioli Indipendenti (e 5 vini da provare)

28 Novembre 2018 Anita Franzon
"Uva, buonsenso e tempo" recita la maglietta che molti dei vignaioli Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) hanno indossato nei due giorni di fiera-mercato Fivi 2018 a Piacenza, sabato 24 e domenica 25 novembre. Da 8 anni il più grande raduno dei vignaioli italiani.
La Fivi, intanto, compie 10 anni: nata nel 2008, conta oggi 1.200 associati da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 11.000 ettari di vigneto condotti per la maggior parte in regime biologico/biodinamico.

L'impegno istituzionale di Fivi

Uva, buonsenso e tempo sono anche i tre ingredienti di ogni buon vino, un prodotto che contiene tanta fatica e restituisce nel bicchiere il 100% del terroir in cui il vignaiolo vive e lavora. Attraverso le voci dei produttori, Fivi sta cercando un modo per sensibilizzare sulla proposta della Commissione Europea di inserire gli ingredienti in etichetta, perché questa Federazione significa anche impegno istituzionale. Sono tante le istanze che Fivi porta avanti, rappresentando gli interessi di tutti i vignaioli italiani, non solo di quelli iscritti. «È bello vedere come l’opinione pubblica, la stampa e soprattutto le istituzioni abbiano finalmente capito qual è il vero ruolo di quest’associazione», sottolinea Ampelio Bucci, socio fondatore di Fivi nel 2008.    

Una fiera, una felicità di incontri e di carrelli pieni

In tutto erano 600 gli espositori alla fiera, con una crescita veloce di anno in anno (nel 2017 erano 510 e l'anno precedente 421) e molti erano i vignaioli alla prima esperienza di mercato, così come i visitatori: ben 18.500 presenze nei due giorni (15.000 nel 2017), anche dall'estero. È questo un indice di attenzione sempre in crescita verso questo movimento di vignaioli italiani dalla “Denominazione di Origine Indipendente”. Secondo le parole degli stessi vignaioli, a Piacenza non si tiene solamente una fiera, ma Fivi significa anche una «felicità di incontri. È ritrovarsi, ridere, assaggiare, condividere dolori e gioie, è riconoscersi. Noi della Fivi non facciamo un mercato, ma uno spettacolo!», commenta Cecilia Naldoni Piccin (Grifalco, Basilicata). Lo dimostrano anche i carrelli della spesa straripanti di cartoni e bottiglie. Ma per tanti non basta. C'è chi chiede di poter prolungare la manifestazione fino al lunedì per favorire gli operatori.    

Giuseppe "Bepi" Fanti è Vignaiolo dell'anno Fivi 2018

È il pioniere della Nosiola trentina e ha ricevuto il premio che, da quest'anno, è intitolato alla memoria di Leonildo Pieropan: «il lavoro di Giuseppe "Bepi" Fanti dovrebbe servire da stimolo ed esempio per tanti altri vignaioli», ha dichiarato Lorenzo Cesconi, Presidente del Consorzio Vignaioli del Trentino e consigliere Fivi. Bepi ha festeggiato da poco i novant’anni e già nel 1971 dimostrò di essere lungimirante: allora il vino era venduto prevalentemente sfuso, ma il vignaiolo cominciò a imbottigliare la Nosiola di Pressano nelle renane con il proprio nome; mentre, nel 1987, in compagnia di pochi altri visionari, fondò l’Associazione Vignaioli del Trentino, oggi Consorzio.    

Vignaioli che raccontano vignaioli

Durante i due giorni di mercato quattro appuntamenti di approfondimento e degustazione hanno coinvolto i vignaioli FIVI anche come narratori e divulgatori. Protagonisti sono stati il vitigno trentino Nosiola in otto diverse versioni di altrettante annate, a partire dal 2017 per arrivare fino al 1983, in un viaggio dal Garda alle Dolomiti condotto dalla presidente Fivi Matilde Poggi (Le Fraghe, Veneto). Di tappi in sughero e altre chiusure hanno parlato Mario Pojer (Pojer e Sandri, Trentino) e Ampelio Bucci (Villa Bucci, Marche), che insieme a Walter Massa (Vigneti Massa, Piemonte) hanno assaggiato cinque versioni del Timorasso Derthona 2014 imbottigliate con chiusure differenti. Anna Maria Abbona (Azienda Agricola Anna Maria Abbona, Piemonte) ha  condotto una degustazione di Barolo e Barbaresco, per vedere come il Nebbiolo sfida il tempo. Infine, ancora una volta Walter Massa, ha prestato la voce ai vignaioli e ai vini del Lazio, dal Frascati all'Aleatico Passito.    

Cinque assaggi che ci sono piaciuti (leggi le tasting notes)

Tra le tantissime aziende e gli innumerevoli vini presenti, abbiamo scovato alcune storie e vini che vi segnaliamo nelle nostre tasting notes.
  • Clochard, Marche Bianco Igt 2017 di La Calcinara leggi
  • Rosso di Valtellina Doc 2017 di Pizzo Coca leggi
  • La Sirah, Toscana Igt 2016 di Tenuta Lenzini leggi
  • Morarìa, Valpolicella Classico Doc 2017 di Damoli leggi
  • La Spinosa, Vino Nobile di Montepulciano Docg 2015 di Il Molinaccio leggi

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